«Nicola Lai, con 31 gol, l'uomo in più di un gran gruppo»
L'Ussana vince il testa a testa, Isoni: «Senorbì degno avversario, dopo il successo di Gesturi il cambio di passo»
È stata battaglia vera, bella e avvincente, tra l'Ussana e il Senorbì, con le due compagini che, sino agli ultimi minuti di gioco della 26esima giornata, hanno sgomitato punto a punto per conquistare il primo posto nel girone C di Seconda categoria: alla fine, il salto in Prima l'hanno fatto i giallorossi guidati da mister Fabio Isoni, che sono riusciti a battere, proprio al termine di una sfida tutt'altro che facile (in rimonta per 1-3), l'Escalaplano grazie alla tripletta da urlo messa a segno da Nicola Lai, centrocampista travestito da bomber con 31 gol. Scoppia la festa, dunque, nel piccolo centro del campidano, con il tecnico che si gode questa piccola grande impresa sportiva e ripercorre le tappe più importanti di una stagione da incorniciare, con 18 vittorie, di cui le ultime otto di fila, 5 pareggi e 3 sconfitte, l'ultima risalente a metà febbraio.
«Abbiamo preparato la gara contro l'Escalaplano nel migliore dei modi, al pari di tutte le altre del resto — dichiara Fabio Isoni — La cosa più importante era fare risultato: solo con una vittoria, infatti, potevamo chiudere la stagione al primo posto. Quella di domenica è stata una partita fondamentale, ma ce ne sono state molte altre quest'anno».
Il giovane tecnico poi aggiunge: «Dalla panchina si vivono emozioni diverse da quelle che hai quando giochi; un allenatore deve cercare di mantenere la lucidità, per quanto possibile, in modo da riuscire a leggere la partita e prendere le decisioni migliori».
La sfida di domenica non è stata assolutamente una passeggiata, anzi.
«Considerando che eravamo sotto sino a un quarto d'ora dal novantesimo, ma siamo riusciti a mantenere la calma. La tensione è una brutta bestia, una cattiva alleata, che rischia di confonderti le idee».
Alla fine però è andato tutto nel verso giusto.
«Ora ci godiamo questo successo: l'Ussana non vinceva un campionato da vent'anni, c'era tanta attesa, sia da parte del paese, della società e dei giocatori. In questi casi la cosa migliore che puoi fare è cercare di isolarti da tutto il resto per concentrarti esclusivamente sulle tue scelte».
Nicola Lai è stato a dir poco fondamentale, non solo con la tripletta messa a segno nell'ultima uscita ma, in generale, in tutto l'arco della stagione.
«Si è laureato capocannoniere del girone con 31 gol e sicuramente è stato l'uomo in più di questa squadra; i numeri parlano chiaro del resto. Ma è tutto il gruppo che merita un applauso per quanto fatto e per come è stato coeso. Dal punto di vista tecnico-tattico ho potuto lavorare con giocatori di spessore che, almeno per quanto mi riguarda, sono di categoria superiore».
Il Senorbì non ha mai mollato, dando vita ad un testa a testa entusiasmante.
«C'è stata grandissima pressione da parte loro e alla fine si sono piazzati al secondo posto, ad un punticino di distanza; meritano sicuramente i nostri complimenti, quella contro di loro è stata una battaglia avvincente, sino all'ultima giornata, per un campionato di altissimo livello. Nel girone di ritorno hanno fatto davvero benissimo, con grande continuità nei risultati, noi invece siamo stati più altalenanti; alla fine il punto di distanza è stato determinante per lasciarsi alle spalle un avversario davvero tosto, che ci ha dato filo da torcere».
Isoni poi aggiunge: «Se avessero vinto loro non ci sarebbe stato niente da dire, anche se noi negli scontri diretti abbiamo dimostrato di essere superiori, ma bisogna riconoscere che anche il Senorbì ha messo in piedi una bellissima annata. Del resto ci sono ottimi rapporti tra me e la società, così come con alcuni giocatori; anche con Lello (Cancedda ndr), il loro allenatore, ci conosciamo da quando siamo ragazzini».
L'Ussana chiude la stagione con la miglior difesa in assoluto del torneo.
«Prendere pochi gol è una cosa che, alla lunga, paga sempre; magari non abbiamo segnato tantissimo, ma il rendimento ottimo del reparto arretrato ci ha permesso comunque di portare a casa risultati importanti, ma devo ribadire il fatto che a disposizione ho avuto ragazzi eccezionali, di altra categoria, anche se poi questo non è sufficiente per conquistare il primo posto; devi lavorare costantemente, settimana dopo settimana, che è l'unica ricetta che conosco per raggiungere certi traguardi. Chiaramente poi, vincere aumenta l'autostima e la consapevolezza nei propri punti forti, ti permette di crescere e migliorare più rapidamente».
Isoni rivive le tappe fondamentali della stagione.
«Più che i due scontri diretti vinti contro il Senorbì, che comunque erano le classiche sfide da dentro o fuori, credo che il momento più importante è coinciso con la partita di Gesturi: noi venivamo dalla sconfitta rimediata a Sanluri, ma da lì in poi abbiamo iniziato a correre fortissimo, con un filotto di otto vittorie consecutive, che ci hanno permesso di mantenere la prima posizione; quel successo che ci ha dato una scossa sul piano della mentalità. La classifica è sempre rimasta molto corta, ogni domenica c'era la possibilità di un cambio della guardia al vertice».
I tifosi hanno giocato un ruolo fondamentale nella corsa alla Prima Categoria.
«Sono sicuramente stati l'uomo in più nelle partite in casa: ci hanno dato una grande spinta; Ussana ha una grande tradizione a livello di calcio dilettantistico e il paese non ci ha mai fatto mancare il supporto. Quando proponi buone prestazioni, con una squadra composta da tanti giocatori di livello, è più semplice portare le persone al campo. Anche i risultati positivi aiutano molto in questo senso».
Isoni stila un bilancio:
«È andato tutto nel verso giusto: c'è stato un ottimo rapporto tra la squadra, la dirigenza, i tifosi e lo staff tecnico; per questo ci tengo a dividere i meriti e i complimenti in parti uguali; quando vinci significa che ogni tassello è stato piazzato al posto giusto».
L'allenatore fa già un pensierino in vista del futuro prossimo.
«A dire la verità stiamo ancora festeggiando (ride), dunque non si è deciso nulla. Credo comunque che ci siano delle buone basi e tutti i presupposti per continuare assieme, ma sappiamo che in questo mondo, e soprattutto negli ultimi anni, devi mettere in conto che potrebbero arrivare delle sorprese. Per ora ci godiamo il momento e questa piccola impresa sportiva, poi staremo a vedere come andranno le cose. Proprio in questi giorni incontrerò la società: le parti faranno tutte le valutazioni del caso e decideremo in piena serenità; io non ho fretta, ho intenzione di godermi le vacanze, per prima cosa (ride). Ci sarà tutto il tempo per pianificare la stagione del 2023-2024, considerando che ormai i campionati finiscono ad aprile e rincominciano a fine settembre. Sono sicuro che, se si lavora come fatto quest'anno, arriveranno tante altre soddisfazioni. Per trovare gli accordi, però, bisogna essere in due; io ho piacere di continuare il mio percorso con questo gruppo, assieme a degli amici che stimo molto. I presupposti ci sono tutti».
Come di consueto, si chiude con dediche e ringraziamenti:
«Per prima cosa devo esprimere tutta la mia gratitudine nei confronti della società: io sono arrivato nell'anno del Covid, quando avevamo fatto a tempo a giocare quattro partite appena; hanno creduto in me, in quello che era il mio progetto. Estendo i ringraziamenti a tutto lo staff tecnico e anche ai magazzinieri; con i giocatori invece si è creato un ottimo rapporto, come se fossimo una grande famiglia. Un ringraziamento particolare va a Marco Carboni e alla Kosmoto Monastir: ci ha prestato un po' di giocatori che ci hanno permesso di ottenere questo risultato; molti di quei ragazzi li conosco da quando sono bambini, considerando che ho giocato e allenato per anni a Monastir; è stato bello ritrovarli ora che sono diventati grandi. Marco si è dimostrato disponibilissimo e ci ha dato una grossa mano: avrebbe potuto benissimo fare i propri interessi, ed invece si è comportato davvero da signore. Con lui e con la Kosmoto ho vissuto pagine importantissime della mia carriera, non li dimenticherò mai».