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Mediterranea, San Paolo e due modi di vivere la "cantera" (entrambi vincenti)
Una bella finale ha concluso il torneo Juniores

Mediterranea, San Paolo e due modi di vivere la "cantera" (entrambi vincenti)

La vera vittoria sarà vederli stabilmente in campo, in C1 o magari nei campionati nazionali. Presto, quanto prima. Ma per ora, i ragazzi di San Paolo e Mediterranea, si son giocati a viso aperto il titolo regionale. Ha vinto la Med, all'ultimissimo respiro, davanti ad un pubblico numeroso e, suo malgrado, in piedi, perché il campo di Monte Claro, terreno amico dei biancoverdi (primi nella regular season), non ha gradinate. 

Un unico obiettivo - promuovere il calcio a 5 fra i giovani, e i giovani nel calcio a 5 -, due modi molto diversi di raggiungerlo. 

La San Paolo ha affidato il settore giovanile tutto a Nicola Barbieri, timoniere espertissimo. Al navigato ex allenatore della storica Delfino (e di tante altre), la società di Lallo Lai ha posto alcuni paletti. I giovani sono "patrimonio" del calcio. Ben venga che provino anche il calcio a 5, ma senza abbandonare, almeno in un primo momento, lo sport "sovrano". E', se vogliamo, lo stesso approccio della FIGC: il calcio a 5 è oramai più di un fratello minore del calcio, ma di certo non deve portare una concorrenza "aggressiva" al fratello maggiore. 

Con queste direttive Barbieri ha condotto una squadra nel campionato Giovanissimi, due in quello Allievi (una delle quali ha vinto il titolo), una in quello Juniores. Più la prima squadra, allenata in prima persona, ed imbottita di giovani (non per niente Serra, Tatti, suo figlio Barbieri – per citarne solo alcuni - hanno già raggiunto l’obiettivo dell’esordio nei campionati maggiori). Con la Juniores, affidata a Massimo Diana, ha sfiorato il titolo, perso solo per un gol in pieno recupero.

 

San Paolo-Mediterranea: una fase di giocoGol siglato da Nicola Tedde, uno dei giovani della Med guidata da Gian Marco Serra. Approccio differente quello della società rossoblù: una squadra di calcio a 5 pura, creata oramai tre anni fa, raccogliendo giovani promesse, delusi del calcio o, comunque, desiderosi di abbracciare una nuova disciplina. Il grande merito di Serra – va detto – è stato proprio quello di affascinare questi giovani, che al gruppo appena costruito hanno sacrificato alternative anche importanti. Marco Tidu, per fare l’esempio più eclatante, scartò un’offerta del Selargius Calcio, uno dei settori giovanili calcistici più blasonati dell’isola. Nei primi due anni il gruppo ha conquistato altrettanti campionati Allievi. Quest’anno l’assalto a quello Juniores è partito senza il citato Tidu, approdato alla prima squadra dell’Asso Arredamenti (con la quale ha conquistato a marzo la promozione in serie B). Stessa ossatura, pochi innesti (tra cui i ’97 Pili e Casta), per una squadra che per disciplina ed abnegazione fa invidia a tante prime squadre regionali. E che ha fatto del PalaConi un vero e proprio fortino, vincendo tutte le gare (tra campionato e playoff) disputate (l’unico pareggio interno è giunto sul campo neutro di Maracalagonis).

Difficile, per un gruppo che ha fatto del coro il punto di forza, individuare dei solisti. Dovendolo fare, giusto nominare Filippo Mancosu, Angelo Casu e Stefano Falconi, tutti già arrivati all’esordio in C1.

La Med ora è attesa dal terribile confronto col Pescara, un ostacolo quasi proibitivo verso il sogno della Final Eight nazionale. Mentre i migliori rossoblù e quelli bianco verdi si sono già ritrovati con la stessa maglia, a difendere i colori della seleziona regionale Juniores, agli ordini di Marfella, e fuori – ahi! – al primo turno del Trofeo delle Regioni pochi giorni fa.

In questo articolo
Argomenti:
Stagione:
2013/2014
Tags:
Under 18
Campionato Regionale Juniores