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Mennella striglia il Villacidro: «In trasferta ci vuole più carattere»
Il portiere: «Salvezza sicura coi gol fuori casa»

Mennella striglia il Villacidro: «In trasferta ci vuole più carattere»

Le partite le vinci perché segni un gol in più degli avversari ma anche perché, nel contempo, impedisci all’avversario di segnare. Una regola che vale per tutte le squadre, Villacidro compreso. E nella matricola allenata da Gianpaolo Grudina, grandi meriti vanno alla difesa, e al suo portiere in particolare, Roberto Mennella. Classe 1974, da quattro stagioni veste la maglia dei campidanesi. Fisico integro, esplosivo nelle uscite, l’estremo difensore cagliaritano è stato accompagnato fin da quando giocava nelle giovanili del Cagliari da una grande professionalità e passione per il calcio perché altrimenti, come direbbe lui, «chi te lo fa fare a buttarti da un palo all’altro, ogni allenamento, ogni domenica, a 36 anni?». Così come è accaduto domenica scorsa, in casa contro il Sant’Elena, al 90’: punizione del quartese Siddi, testa di Picciau, palla deviata che Mennella, con un balzo felino all’indietro, devia in angolo prima che si infili in rete. «È stata una parata difficile, che ha tenuto la porta inviolata dopo un mese». Guarda caso, dal 3-0 all’Olbia del 17 ottobre, ossia dall’ultima vittoria del Villacidro.

 

Allora Roberto, il 2-0 al Sant’Elena ci voleva proprio per cancellare il periodo buio

«Per noi è stata una boccata d’ossigeno non indifferente. Venivamo da un pareggio in tre gare, ora siamo a 16 punti quando mancano 5 partite al termine del girone d’andata»

Il Villacidro vuole evitare i playout

«Siamo in grado, al giro di boa, di raggiungere e anche superare quota 20, che poi sarebbe la metà del bottino che ci serve per la salvezza. Bisogna perciò mantenere quest’andatura»

In casa il rendimento è migliore di Sant’Elia, Valledoria e Fertilia, cioè delle squadre che inseguono la capolista Atletico. In trasferta un disastro: una vittoria e cinque sconfitte

«Il problema del Villacidro, non indifferente, è che in trasferta non facciamo gol poi ne becchiamo uno e perdiamo. Abbiamo perso 5 volte tutte per 1-0, è incredibile. L’unica partita, invece, dove abbiamo segnato poi abbiamo vinto: 2-1 a Cagliari col Sant’Elia. Fuori casa probabilmente dobbiamo metterci più carattere»

Tra l’altro è strano che in trasferta abbiate segnato solo due gol per il tipo di punte che avete in rosa  

«In effetti, Trogu e Tocco, ma anche Etzi, sono giocatori piccoli ma tanto rapidi e forti tecnicamente ma evidentemente non riusciamo a sfruttare le loro caratteristiche fuori casa dove gli spazi aumentano»

Cosa vi manca per stare ancora più in alto?

«Ci serve un attaccante di peso che possa dare una variante al gioco d’attacco e, di sicuro, a centrocampo ci manca un giocatore importante come Marco Aresu, che starà fuori un mese per infortunio. Poi in difesa non avremo il nostro capitano, Samuele Trincas, per 15 giorni. Mi basterebbe recuperare queste due pedine per stare tranquillo»

Parliamo della corsa salvezza. Il Sant’Elena, ultimo con 4 punti, è già spacciato?

«I quartesi sono già in grave ritardo ma non direi spacciati. È una squadra che lotta, ha carattere e orgoglio ma non fa punti. Non so che farà nel mercato di dicembre, di sicuro chi si trasformerà è il Castelsardo con gli acquisti di Tribuna e Cutolo. Il San Teodoro invece sta deludendo, è vero che rispetto alla squadra che ha fatto la finale playoff mancano molti giocatori però a centrocampo ha un certo Alessandro Manca che ha giocato tanti anni in serie C. L’Olbia è una bella squadra che però sta pagando troppo gli infortuni, se poi risolve il problema del gol salirà su velocemente»

Siete a pari punti col Samassi e domenica c’è il derby

«È una gara molto sentita a Villacidro. Andiamo lì per fare punti e vendicare l'eliminazione in Coppa Italia»

Fabio Salis

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2010/2011
Tags:
Sardegna
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Intervista