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«I veri valori emergeranno a dicembre»

Nando Correddu non si esalta: «Il primo posto della Pietraia è molto relativo»

Il girone G, da domenica scorsa, ha una nuova regina: si tratta della Pietraia Alghero di mister Nando Correddu che, grazie al primo passo falso della stagione rimediato dalla corazzata Caniga e soprattutto grazie ai tre punti ottenuti nella sfida interna contro la Fulgor Sassari ha conquistato la vetta.
Il tecnico si è dimostrato estremamente cauto nel commentare l'attuale primato, soprattutto perchè dopo 5 giornate si tratta comunque sia di verdetti decisamente parziali e ancora troppo relativi.
I numeri collezionati fino a questo momento dagli algheresi però, raccontano di una squadra in piena salute, che vanta la miglior difesa e uno degli attacchi più prolifici e, aspetto da non sottovalutare, risulta ancora imbattuta, unica nel girone assieme all'Ossese: le premesse per una buona analisi ci sono tutte.

 

Mister Correddu, domenica avete guadagnato 3 punti pesantissimi contro una squadra ostica contro la Fulgor Sassari; una vittoria che, considerato lo scivolone del Caniga, vale il primo posto in classifica.
E' ancora presto per arrivare a delle conclusioni, ma immagino che sia comunque un periodo piuttosto positivo per voi.

«Quella di domenica non è stata sicuramente fra le nostre prestazioni più brillanti; per quanto riguarda il primo posto, non dico che sia casuale ma sicuramente è ancora prematuro fare questo tipo di discorsi, visto che siamo soltanto alla quinta giornata e ancora molte cose si devono delineare e definire; dobbiamo aggiungere poi che il distacco dalle inseguitrici è assolutamente minimo; ci sarà tempo in futuro per parlare di questi argomenti.
Quest'anno, rispetto all'anno scorso, ci sono sei squadre di cui non conosciamo lo spessore, il valore e nemmeno le ambizioni: è un campionato ancora tutto da scoprire.
Al momento siamo primi, è vero, ma il nostro obbiettivo è cercare di far bene e migliorare, rispetto all'anno scorso, negli atteggiamenti nei confronti degli altri e sotto il punto di vista comportamentale in genere; sino a questo momento ci stiamo riuscendo, ma dobbiamo ovviamente continuare su questa strada.
Tutto quello che poi arriverà in più sarà ben accetto.»

 

L'anno scorso avete disputato, per buona parte della stagione, un campionato da protagonisti, per poi accusare un calo nel finale.
C'è qualcosa che avete imparato da quella esperienza?

«Dobbiamo proprio migliorare nelle cose che dicevo prima: l'anno scorso abbiamo perso delle partite a causa principalmente di certi nostri atteggiamenti sbagliati, sia a livello di squadra che soprattutto a livello dei singoli.
Sono degli errori che non sono consoni a nessuna attività sportiva: ci è capitato di perdere la testa a cinque minuti dalla fine e buttare alle ortiche una partita che sino a quel momento si stava magari vincendo abbastanza agevolmente.
Abbiamo lasciato dei punti importantissimi per strada.
Quest'anno le cose sembrano funzionare un po' meglio sotto questo punto di vista, probabilmente perchè ci conosciamo di più e veniamo da un anno intenso di lavoro.
Il nostro gruppo comunque è cambiato molto dall'anno scorso: ci sono 8 ragazzi nuovi e stiamo ancora cercando di amalgamare i vari elementi, anche a livello tattico.
La nostra partenza è stata felice, rispetto a quanto accaduto nello scorso torneo: probabilmente i ragazzi non erano abituati ad un certo tipo di lavoro, che col tempo hanno peraltro apprezzato; arrivano in un certo senso le conferme, i frutti, di quanto seminato in passato; il merito è tutto dei ragazzi.»

 

Tre vittorie consecutive, in avvio di stagione, sono un ottimo biglietto da visita, soprattutto per una squadra che ha cambiato molto come la vostra.
«Non ce l'aspettavamo, ma devo essere sincero: ci siamo preparati al meglio, compatibilmente con il tempo a nostra disposizione e con i vari impegni dei ragazzi: nell'algherese si lavora principalmente d'estate, come stagionali; chi ha la fortuna di avere un impiego non può dedicarsi totalmente al calcio e per questo abbiamo avuto e ancora abbiamo numerose assenze.
Spero che da qui a breve ci si possa allenare in maniera diversa, per raccogliere, di conseguenza, frutti diversi.»

 

Dopo cinque giornate, non si possono fare che valutazioni relative; quando pensa si avrà un idea più precisa delle varie forze in campo?
«Sicuramente a fine girone d'andata si avrà un quadro sicuramente più veritiero della situazione e del valore delle diverse forze in gioco; ci sono moltissime squadre, come dicevamo prima, che hanno allestito organici di tutto rispetto: penso alla Frassati, che ha acquistato giocatori di categoria; penso alla San Domenico che ha fatto un mercato importante; la Robur sta risalendo in classifica e sta confermando tutte le qualità messe in mostra in passato; lo stesso Uri ha fatto degli acquisti di spessore; si è cambiato tanto, insomma, ed è normale che ci siano dei tempi, per così dire, fisiologici di assestamento.»

 

C'è qualcosa che vi sta riuscendo particolarmente bene in queste prime giornate?
Dando un rapido sguardo ai numeri, salta all'occhio l'ottima condizione del pacchetto arretrato.

«Non lo dico io, ma è una legge del calcio: le squadre si costruiscono partendo da dietro; quando hai un buon portiere, una buona difesa, dei buoni centrocampisti e degli attaccanti che riescano a garantirti qualche gol, sei già a metà dell'opera.
Il fatto di avere una difesa forte e compatta è sicuramente un vantaggio: le partite si possono anche pareggiare e perdere, ma se si riesce a prendere pochi gol, si strappa qualche pareggio in più e qualche sconfitta in meno.»

 

Mister, domenica siete attesi dalla delicatissima trasferta contro l'Ottava, reduce da una sconfitta e da un pareggio. Che partita si aspetta?
«Gli avversari non li conosciamo visto che l'anno scorso militavano in un altro girone, conosco però qualche ragazzo che gioca in quella società e dalle informazioni che ho mi sembrano una squadra decisamente ostica.
Le squadre del sassarese, senza nulla togliere alle squadre dei centri più piccoli, molto spesso hanno in organico dei ragazzi che provengono da prestigiose scuole calcio e magari hanno avuto la possibilità di disputare dei campionati più competitivi, che li hanno arricchiti maggiormente dal punto di vista dell'esperienza.

Il valore dei nostri avversari è comunque molto alto; noi ci presentiamo a questo incontro con uno squalificato e giusto qualche infortunato: non siamo mai al massimo come presenze.»

 

Che partita si aspetta da parte dei suoi ragazzi?
«Il nostro atteggiamento, sia in casa che fuori casa, è praticamente sempre lo stesso: affrontiamo tutte le partite puntando alla vittoria, anche se qualche piccolissimo accorgimento, rispetto alle gare interne, lo adotteremo sicuramente.
L'unica cosa che un po' ci preoccupa è il terreno di gioco; noi ci alleniamo e disputiamo le partite casalinghe in un campo sintetico, ma è ovvio che in un campo in terra battuta i rimbalzi e i tempi delle giocate siano molto diversi.
Gli avversari si trovano molto bene quando vengono a giocare da noi; al contrario noi fatichiamo tantissimo ad adattarci su questi campi particolari; anche a Sassari con la Lanteri il campo era molto duro, ma dobbiamo comunque sia giocare la nostra gara.
In quell'occasione specifica, abbiamo strappato un buon punto, creando diverse occasioni: se avessimo vinto non sarebbe stato sicuramente uno scandalo, ma va bene così.»

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2012/2013
Tags:
5 Andata
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Girone G