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Poco Cagliari a Cesena, terzo pareggio di fila
Agazzi dopo 421’, perde la sua imbattibilità

Poco Cagliari a Cesena, terzo pareggio di fila

Cesena e Cagliari si dividono la posta di una gara mediocre, contraddistinta più da decisioni arbitrali, severe ma corrette, che occasioni da rete. Due rigori assegnati, uno non visto e l’espulsione di Giampaolo. Questo il bottino, magro, della sfida del Manuzzi. Eppure le premesse erano altre. Da una parte un Cagliari in gran forma, desideroso di continuare la striscia di risultati positivi. Dall’altra, un Cesena in piena crisi di gioco e, soprattutto, di risultati. La paura ha dominato la scena, la scarsa vena realizzativa di Cesena e Cagliari, e gli episodi, hanno fatto il resto.

LA CRONACA - Il Cagliari si presenta con la formazione-tipo, con Nenê e Thiago Ribeiro in avanti. Giampaolo si gioca tutto col tridente-fantasia Eder, Ghezzal, Martinez. La prima vera occasione del primo tempo è anche quella che segna la svolta. Al minuto 19’ il cross dalla sinistra di Cossu viene nettamente deviato col braccio da Martinez. Per Doveri non ci sono dubbi, calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Nenê: conclusione forte e centrale, imparabile per Antonioli. El Tigre mette così a segno la sua prima rete stagione, interrompendo il digiuno che durava ormai da otto mesi.

Il Cagliari, ora in vantaggio, si limita a controllare la gara senza acuti e senza mordente. Per sua fortuna il Cesena non preme a sufficienza: le occasioni di Martinez, un colpo di testa che sfiora il palo, e il tiro di Eder, deviato in corner da Ariaudo, non bastano. Ci vuole ancora un episodio per arrivare al pareggio. Al 45', su tiro da fuori di Eder, Canini allarga un po' troppo il braccio nel tentativo di proteggere il volto. Per Doveri è (ancora) rigore. Ghezzal si presenta sul dischetto, ma in assenza di Mutu pare non essere lui il rigorista designato. Allora si presenta Eder, ma per Giampaolo (che rimedia l’espulsione per aver oltrepassato l’area tecnica) è Candreva l’uomo giusto. Finalmente si batte: palla da una parte, Agazzi dall'altra. E squadre negli spogliatoi dopo un primo tempo scialbo e ricco solo di tensioni.

Le premesse per una ripresa più intensa ci sono tutte, ma non sarà proprio così. Il Cagliari, forse stanco dalle ultime prestazioni, abbassa il baricentro regalando metri di campo e occasioni al Cesena, ora in avanti a testa bassa. Giampaolo è in tribuna, espulso, così a seguire i romagnoli ci pensa il suo vice Leonardo Colucci (ex Cagliari nella stagione 2006/2007). Martinez è sugli scudi, crea scompiglio ma pecca in fase di realizzazione. Così come Eder, sgusciante ma poco incisivo. Dopo soli 10’ esce un impalpabile Thiago Ribeiro, assente ingiustificato del match, per far posto a Larrivey, mai in coppia con Nenê in questo inizio di campionato. Non sarà la svolta del match, e nemmeno l’inserimento di Rui Sampaio (fuori uno spento Biondini, cesenate, applaudito comunque dal pubblico del Manuzzi) nel Cagliari e quello di Bogdani (fuori Ghezzal, fischiato) nel Cesena renderanno più vivace il match.

Al minuto 75’ Nainggolan rischia il secondo giallo bloccando sul nascere (sgambetto su Comotto) un possibile contropiede dei romagnoli. Un minuto dopo, poi, ci sarebbe spazio per il terzo rigore della serata: Conti sporca con la mano un cross proveniente dalla sinistra, Doveri non si accorge e lascia proseguire. Poco dopo, lo stesso capitano rossoblù rimedia un evitabile cartellino giallo che gli farà saltare la sfida di domenica contro la Lazio. Il Cesena rimedia tanti calci d’angolo, 13 a fine partita, ma il guizzo per il sorpasso non arriva. Il Cagliari ci prova con Nenê di testa e su punizione, ma è davvero troppo poco. Dopo 3’ di recupero Doveri fischia ancora, questa volta la fine dell’incontro.

L’ANALISI - Poteva venir fuori qualsiasi risultato dalla sfida del Manuzzi, ostica soprattutto per la difficile situazione che attraversa ancora il Cesena. È arrivato un pareggio, il terzo consecutivo per il Cagliari, e di certo non è da buttar via. Un altro punto in classifica, un altro gradino verso la salvezza, obiettivo dichiarato ad inizio stagione. Ma la prova dei rossoblù non è stata delle migliori. Dopo il vantaggio la squadra è sparita dal campo. Unica giustificazione, la stanchezza. I titolari sembrano pagare i tanti minuti sulle gambe e il bottino di gol parla chiaro: uno nelle ultime tre partite. Gol che Agazzi, comunque sicuro e decisivo in più di un’occasione, ha subìto dopo 421’, perdendo così la sua imbattibilità. La stagione è ancora lunga, la squadra di Ficcadenti è scivolata al sesto posto in classifica e domenica (posticipo, ore 20:45) al Sant’Elia arriva la Lazio dell’ex Reja, squadra solida e di valore. I tifosi attendono una reazione d’orgoglio, una prestazione che faccia sognare ancora, e il Cagliari ha tutte le carte in regola per trovare una vittoria che manca ormai dal 2 ottobre.

CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi; Pisano, Canini, Ariaudo, Agostini; Biondini (75’ Rui Sampaio), Conti, Nainggolan; Cossu; Thiago Ribeiro (57’ Larrivey), Nenê (90’ Ibarbo).

Allenatore Massimo Ficcadenti.

A disposizione Avramov, Gozzi, Ekdal, Perico.

CESENA (4-3-3) Antonioli; Comotto (83’ Ceccarelli), Rodriguez, Von Bergen, Lauro; Guana, Candreva, Parolo; Eder, Ghezzal (72’ Bogdani), Martinez (87’ Malonga).

Allenatore Marco Giampaolo.

A disposizione Ravaglia, Rossi, Meza Colli, Djokovic.

ARBITRO Doveri di Roma.

RETI 20' (r) Nenê (CA), 45+2' (r) Candreva (CE).

NOTE Ammoniti Guana (CE), Nainggolan (CA), Conti (CA), Comotto (CE); Spettatori 14.482; Recuperi 2’ pt; 3’ st.

 

LE PAGELLE

Agazzi, 6,5 - Dà sicurezza al reparto difensivo ed è impeccabile sulle uscite alte. Il rigore di Candreva ferma la sua imbattibilità a 420’.

Pisano, 6,5 - Solito, instancabile, uomo di fascia. Prezioso in fase di contenimento, si fa vedere dalle parti di Lauro con qualche buon cross per le punte.

Canini, 6 - Una prestazione sufficiente. Non brilla come contro il Napoli e ha la “colpa” di provocare il fallo da rigore.

Ariaudo, 6 - Il giovane centrale ex Juve si disimpegna bene anche nella sua seconda gara stagionale. Soffre sulle palle alte ma non commette gravi errori. È più fresco di Canini, e si vede.

Agostini, 5 - Soffre troppo il pimpante Martinez che dalle sue parti ha gioco facile. In fase di spinta non è il solito treno.

Biondini, 5,5 - Gioca un primo tempo discreto, così come tutto il Cagliari. Non è dinamico come sempre e appare stanco. Esce, tra gli applausi della “sua” Cesena, a metà ripresa (Rui Sampaio, 5,5 - Qualche pallone toccato in un finale di gara tutto cesenate. Da rivedere, è presto per ogni tipo di giudizio).

Conti, 5,5 - Sembra di rivedere il Conti di qualche anno fa quando calcia il pallone a gioco fermo, procurandosi un’ammonizione che gli costerà Cagliari-Lazio di domenica prossima. Si limita alla fase di contenimento senza però eccellere.

Nainggolan, 5,5 - Tutto il centrocampo è in calo, e lui non fa eccezione. In tribuna ci sono gli emissari del Manchester City ma... la partita è quella sbagliata.

Cossu, 5,5 - Si batte e pressa a tutto campo, ma è comunque un passo indietro rispetto alla gara col Napoli dove, ritrovata la posizione a lui più congeniale, aveva fatto intravedere qualche giocata ottima. I suoi assist mancano ai compagni d’attacco e ai tifosi.

Thiago Ribeiro, 5 - La sua peggior partita. È poco brillante in possesso di palla e confusionario quando va in pressing. Ha bisogno di riposo ma, ancor di più, di inserirsi al meglio nella Serie A (Larrivey, 5 - Ficcadenti gli dà quasi un tempo intero per entrare in partita. Lui risponde con una prestazione insufficiente. Poche occasioni, non ci siamo).

Nenê, 6 - Segna il rigore che sblocca l’incontro e interrompe un digiuno di otto mesi. Per il resto, un colpo di testa e poco altro (Ibarbo, sv).

In questo articolo
Campionato:
Stagione:
2011/2012
Tags:
9 Andata