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Prima Categoria
«La nostra forza sarà l'entusiasmo»

Portoscuso, Corsini naviga verso la salvezza: «Sono ottimista, possiamo farcela»

Se non è un miracolo, poco ci manca: da quando Vittorio Corsini è diventato il nuovo tecnico della squadra, infatti, il Portoscuso ha saputo cambiare marcia e dare una forte scossa al suo campionato, riuscendo nella piccola grande impresa di abbandonare l'ultimo posto in classifica e guadagnare posizioni importanti: a quattro giornate dal termine i punti in classifica sono 22, con ben tre squadre costrette ad inseguire.
E' sicuramente ancora troppo presto per cantare vittoria, ma i motivi per essere ottimisti non mancano: in primis, la squadra sta attraversando decisamente un buon periodo, come confermano gli ultimi risultati tra cui spicca l'ottimo pareggio strappato contro il Guspini; il calendario inoltre sembra decisamente abbordabile, con due scontri diretti, contro Domusnovas e Cortoghiana, da giocare di fronte al proprio pubblico.

 

Mister Corsini, state attraversando un momento assolutamente positivo, almeno analizzando i vostri ultimi risultati: come sta la squadra?
«Ho preso la squadra quando aveva 16 punti e in queste giornate abbiamo inanellato una serie di risultati positivi che ci hanno permesso di guadagnare una posizione di classifica un po' più tranquilla, anche se c'è ancora molto da fare visto che mancano 4 giornate alla fine, dove cercheremo di conquistare la salvezza.
La squadra ha lavorato molto bene, c'è molto entusiasmo e questo non può che aiutarci; speriamo di tirarci fuori da questa situazione nel più breve tempo possibile, io sono soddisfatto al momento e assolutamente convinto di poter riuscire a centrare il nostro obbiettivo: in calendario abbiamo due scontri diretti importantissimi in casa, per cui siamo decisamente ottimisti.
Siamo una squadra giovane, con qualche elemento interessante in rosa; viviamo alla giornata, ci stiamo preparando alla sfida contro l'Andromeda e contiamo di fare i punti che ci permettano di smuovere la classifica, visto che è abbastanza corta ed è necessario allontanarsi il più possibile dalle sabbie mobili della lotta per la salvezza».

 

Cosa l'ha spinta ad accettare questo progetto?
«Mi ha convinto il Presidente Atzeni: per motivi di famiglia avevo deciso di non allenare, almeno per quest'anno, ma al suo invito non potevo rispondere di no, ho accettato di tornare a Portoscuso per giocarmi sino in fondo questa sfida, visto che ho preso la squadra quando occupava l'ultima posizione in classifica, a nove giornate dal termine.
In un certo senso potrebbe rivelarsi un boomerang dal punto di vista sportivo, perchè si rischia di retrocedere direttamente, ma ho accettato di buon grado, è stata una cosa decisamente spontanea».

 

Quale è stata la difficoltà più grande che ha trovato al suo arrivo?
«Portoscuso è una piazza un po' particolare, nonostante abbia un'esperienza importante nel campionato di Prima Categoria: forse c'è da migliorare ancora nella cultura del lavoro, dell'allenamento e del sacrificio; sono aspetti fondamentali per riuscire a costruire qualcosa di serio e porre le basi per raggiungere determinati obbiettivi o, quantomeno, per disputare un campionato tranquillo, considerando che ci sono altre società che hanno più possibilità e più potenzialità per centrare la vittoria finale.
Suppongo comunque che l'obbiettivo del Portoscuso sia quello di guadagnare la salvezza: stiamo uscendo da una situazione critica, nella quale si è rischiato il collasso da un punto di vista sportivo.
E' chiaro che bisogna fare leva sulle motivazioni e sugli aspetti caratteriali dei singoli individui, tutti elementi che possono fare la differenza; ancora non abbiamo fatto nulla, è necessario sottolinearlo, dobbiamo giocare le prossime quattro partite come se fossero delle finali, fare più punti possibile per cercare di salvare la categoria; questo dev'essere il nostro obbiettivo principale».

 

C'è qualche aspetto che la sta convincendo in maniera particolare?
«Non conoscevo la rosa, ma ho trovato dei ragazzi agonisticamente molto validi; persone molto disponibili e professionali, cosa che ci ha permesso di accelerare molto il nostro lavoro, soprattutto all'inizio».

 

Nell'ultimo turno di campionato avete fermato la corsa del Guspini, mentre all'ultima giornata affronterete la Frassinetti: in un certo senso potreste risultare decisivi nella lotta alla promozione; che idea si è fatto in merito?
«Non ho una conoscenza adeguata delle squadre coinvolte per la promozione per poter esprimere un giudizio, in questo senso; abbiamo affrontato il Guspini e a grandi cifre conosco tanti giocatori del Su Planu, compreso il loro allenatore; sicuramente quella cagliaritana è una formazione costruita per vincere il campionato, il Guspini invece ha confermato quello che avevo sentito sul loro conto: hanno investito molto sul mercato e si sono attrezzati per fare il salto di categoria, sono sicuramente squadre che a questi livelli non ci fanno niente.
Non conosco invece la Frassinetti, per cui non posso ancora dire niente, ma è un campionato che può perdere soltanto il Su Planu, considerato che a 4 giornate dal termine hanno 5 lunghezze di vantaggio dalla seconda e un calendario abbastanza abbordabile, se si considera il potenziale che hanno.
Alla fine sarebbe un vero peccato per loro non vincerlo, nonostante abbia dietro due squadre che stanno facendo benissimo come Guspini e Frassinetti: Torrigiani ha a disposizione delle individualità notevoli che la candidano come prima concorrente del Su Planu».

 

Si aspetta di risolvere il discorso salvezza nelle prossime tre sfide per non dover arrivare alla sfida con la Frassinetti con l'acqua alla gola?
«Io mi auguro di si, ma ovviamente non dipende soltanto da noi ma anche dai risultati degli altri campi; il Portoscuso deve fare più punti possibile, pensando ad una partita alla volta.
Io confido sul nostro spirito e sul nostro buon momento, spero che questo ci possa aiutare a raggiungere il nostro obbiettivo prima di incontrare una corazzata come la Frassinetti, anche se nel calcio non si può mai dire; noi comunque stiamo lavorando proprio per questo».

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2012/2013
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