Sabato al Setar il ricordo del Cagliari tricolore
Quarant'anni fa lo scudetto, Riva e i rossoblù anni '70 in festa coi tifosi
Quarant'anni fa il trionfo. Esaltante, unico, per molti irripetibile ma per pochi sconosciuto. Il 12 aprile 1970, stadio Amsicora, il Cagliari batte il Bari 2-0 con reti di Gigi Riva e Bobo Gori, e conquista lo scudetto con due giornate d'anticipo. La classifica finale recita: Cagliari 45 punti, Inter 41, Juventus 38, Milan 36. Che musica! Le tre grandi del calcio italiano messe in fila, un giocatore straordinario come Gigi Riva capocannoniere con 21 reti capace di mettere in riga bomber come il bianconero Anastasi (15), il nerazzurro Boninsegna (13) e il rossonero Prati (12). Ecco perché è irripetibile; pensarlo adesso nell'era dei diritti tv, dei magnati-presidenti, dei campioni dai mega-ingaggi è un'utopia. Ma non sarà del tutto sconosciuto ai sardi perché a Cagliari "Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva" è diventato uno scioglilingua che si è tramandato di padre in figlio. Tutti lo conoscono, tutti lo sanno ripetere. Poi ci pensano le icone viventi come Gigi Riva, Martiradonna, Tomasini, Nenè, Greatti, Brugnera e Reginato, che Cagliari non l'hanno mai più lasciata, a mantenere fervido il ricordo dell'impresa. Li incontri mentre passeggiano per la città o nei campi di calcio dilettanti e perfino in quelli amatoriali. Dal 1993 non si vede e non si sente più, il condottiero di quel capolavoro: Manlio Scopigno. L'allenatore costretto a gustarsi la festa-scudetto da dietro una recinzione per via di una lunga squalifica di cinque mesi, racapitatagli alla vigilia di Natale dal giudice sportivo, per insulti ad un guardalinee. Veniva chiamato il "filosofo" quel friulano, pigro, dissacrante, diretto, anticonformista. Un Mourinho anni Sessanta-Settanta alla guida di una Ferrari di provincia che rompeva le scatole alle grandi del calcio.
Gli altri giocatori (su tutti Albertosi, Domenghini, Gori, Niccolai) li vedi in televisione o solo in occasioni speciali, per una rimpatriata. Come quella organizzata dai Cagliari Club dell'Isola sabato sera all'Hotel Setar, sul lungomare cagliaritano, per festeggiare assieme ai tifosi quello storico scudetto. Beppe Tomasini, libero della formazione tricolore, è uno degli organizzatori dell'evento: «Abbiamo invitato proprio tutti i protagonisti di quel campionato e per chi non è più fra noi, come il grande mister Manlio Scopigno e i massaggiatori, hanno assicurato la loro presenza i familiari. Sarà una rimpatriata tra vecchi amici. Con qualcuno non ci vediamo veramente da tantissimi anni, sarà una grande emozione per tutti noi rincontrarci dopo tanto tempo».
Presenza assicurata, naturalmente, anche di Rombo di Tuono, il simbolo di quello scudetto, il bomber principe del Cagliari e della Nazionale italiana (ancora suo il record di 35 segnatrure in maglia azzurra). «Immagino già quanti tifosi arriveranno da tutta la Sardegna - racconta Gigi Riva - ma sarà una bella cosa, l'hanno voluta i tifosi e noi abbiamo accettato ben volentieri. Ma poi domenica sera abbiamo già prenotato un tavolo solo per noi, una cena privata con tutta la squadra, per ricordare quel 12 aprile di 40 anni fa».