L'Olbia nei playoff e sfida ancora il San Cesareo
Retrocesso il Marino, i playout sono un affare tutto sardo: Budoni-Arzachena e Latte Dolce-Selargius
Un bel colpo di coda per rendere meno amara una stagione con poche soddisfazioni. L'ultima giornata ha visto le squadre sarde alla riscossa con l'Olbia capace di strappare il punto che le mancava per accedere ai playoff e con Selargius ed Arzachena a conquistare una vittoria e un pareggio utili ad evitare lo spareggio per non retrocedere grazie, soprattutto, al successo esterno del Latte Dolce che condanna il S.Maria Mole Marino alla discesa in Eccellenza col Porto Torres evitando che il conto delle retrocessioni non vada oltre le tre unità (così in Eccellenza festeggia la salvezza il Calangianus). I playout saranno, infatti, due drammatici derby col Budoni - sestultimo dopo aver vinto a Genzano - che ospiterà l'Arzachena e il Latte Dolce che riceverà la visita del Selargius. Gli incroci sono stati decisi per gli scontri diretti che ha visto prevalere la squadra di Cerbone su quella di Scotto, entrambe finite a quota 43, così come i cagliaritani del presidente Mura avanti rispetto agli smeraldini coi quali ha chiuso la stagione a 35 punti. Il 18 maggio le due sfide secche con galluresi e sassaresi che potranno giocare per due risultati su tre facendo valere la miglior posizione in classifica se i match dovessero chiudersi in parità nei 120'.
SAN CESAREO-OLBIA 1905 1-1
I galluresi agguantano i playoff nella stagione che sanciva il loro ritorno in serie D dopo il fallimento del 2010 e tre campionati di Eccellenza. Viene così premiato con almeno uno spareggio il gran lavoro di Oberdan Biagioni, che chiamato dopo Natale al posto del dimissionario Mauro Giorico, nel girone di ritorno ha viaggiato più forte di tutti (32 punti) tranne Lupa Roma (33) e Terracina (35) ma meglio del San Cesareo (31) al quale ha strappato il punto per i playoff e la possibilità della replica - domenica prossima - al comunale "Roberto Pera" grazie a un bel primo tempo chiuso con il gol gran gol di Varone al 32'. Nella ripresa Pozzebon ha fallito il raddoppio, poi De Paolis ha firmato il pareggio al 37' mentre Di Cicco ha sfiorato il gol-vittoria nel finale a testimonianza del fatto che i bianchi potranno giocarsi l'accesso alla finale contro il Terracina se ripeteranno questa gara e non troveranno tra gli avversari D'Ambrosio ad immolarsi sulla linea di porta.
CYNTHIA GENZANO-BUDONI 0-1
Aveva una possibilità e se l'è giocata. La squadra di Raffaele Cerbone ha vinto di misura a Genzano e ha sperato che il gol di Pala dopo 13' potesse valere la salvezza diretta almeno per eccesso di distacco ma così non è stato per la vittoria del Selargius che ha dato come avversaria ai galluresi, nello spareggio del prossimo 18 maggio, proprio quell'Arzachena capace di imporsi al Comunale appena una settimana fa. Per il secondo anno di fila il club di Filippo Fois si giocherà la salvezza ai playout e sarà ancora derby, questa volta col regolamento che favorisce ancor di più Pinna e compagni perché la sfida è unica, in casa e premia ugualmente anche col pareggio nei 120'. La sfida è stata vera col Cynthia che voleva evitare di chiudere la stagione con la quarta sconfitta di fila, alla fine il maggior rammarico è vedere che ai biancoblù non sono bastati 43 punti per confermarsi in serie D, ci vuole ancora un altro passetto e mister Cerbone dovrà compierlo ai danni della sua ex società.
S.MARIA MOLE MARINO-LATTE DOLCE 1-2
Come il Budoni anche i sassaresi avrebbero potuto salvarsi direttamente e il loro dovere l'hanno comunque fatto vincendo a Marino in casa di un'avversaria che le ha tentate tutte per evitare la retrocessione diretta. Ma la squadra di Pierluigi Scotto non ha mai ricevuto regali né ne farà e non ne ha fatto neanche all'ultima giornata, rischiando i cinque diffidati e rimontando una gara che si era messa male col gol di Visone dopo 30' di gioco. Poi sono usciti i biancoblù, specie nella ripresa, pareggiando con il capitano Delizos (stupendo tiro al volo) al 70' e facendo il sorpasso nel recupero (93') con Mannoni, sempre più convincente e decisivo sottoporta. Il gol-vittoria sarebbe potuto arrivare anche prima con l'esordiente Pinna, uno dei tanti prodotti del vivaio sassarese. La matricola chiude con una vittoria il suo grande campionato ed evita ad Arzachena e Selargius uno spareggio supplementare per non retrocedere, scongiurando le 4 retrocessioni sarde facendo così festeggiare la salvezza in Eccellenza al Calangianus. Ora per il Latte Dolce c'è la sfida secca col Selargius, una gara che in questa stagione ha fatto discutere le società e i tecnici anche per la sfida in Coppa Italia giocata dai sassaresi con la formazione Juniores. Usai e compagni possono giocare per due risultati su tre e vorranno far pesare la differenza di 8 punti in classifica per festeggiare quella che sarebbe una grande impresa sportiva.
ARZACHENA-LUPA ROMA 2-2
Va bene così. Sfuma la terza vittoria di fila agli smeraldini quando i due gol di Crescenzo, l'ultimo dei quali al 92', pareggiano la doppietta di Hasa (su rigore e punizione), il 2-2 non cambia nulla alla squadra di Luigi Alvardi che si è conquistato il diritto di giocarsi la salvezza ai playout in casa del Budoni. Un traguardo che il tecnico romano si era prefissato dopo aver accettato il ritorno 7 partite fa con la squadra al penultimo posto con 4 punti di distacco dagli spareggi e pronta ad accompagnare il Porto Torres in Eccellenza. Invece Siazzu e compagni hanno reagito conquistando 10 punti, facendo vittorie importanti come quelle con Sora, Maccarese e nel derby a Budoni, agguantando e sorpassando il S.Maria Mole Marino. Un premio al club di Menio Fiorini che non ha mai smesso di credere che la stagione fosse del tutto negativa, invece la vittoria del Latte Dolce a Marino e il fatto che la Lupa Roma sia arrivata al Biagio Pirina con la Lega Pro in tasca sono quei segnali che la tendenza è stata invertita.
SELARGIUS-MACCARESE GIADA 2-1
Doveva vincere per assicurarsi almeno lo spareggio per non retrocedere e ha vinto, poi ha saputo della sconfitta del Marino ad opera del Latte Dolce e ora si giocherà la salvezza in casa dei sassaresi. L'ultima gara dei granata regala un sorriso ad un gruppo scosso in settimana dalle dimissioni del tecnico Vincenzo Fadda e dalle accuse del presidente Tonio Mura che chiedeva ai giocatori una risposta sul campo. Che c'è stata, grazie alle reti di Figos e Piselli, neo-capitano e autore del primo gol in serie D, l'espulsione di Farci al 63' per doppia ammonizione ha dato coraggio alla già salva Maccarese che ha accorciato le distanze solo al 90' con Bosi ma ha sfiorato il clamoroso pari colpendo il palo nel recupero. Il pari non avrebbe cambiato niente se non l'avversaria dei playout che sarebbe stata il Budoni. Sarà invece il Latte Dolce a decidere se l'annata di Porcu e compagni dovrà chiudersi in malo modo dopo esser nata storta a partire da quella gara di Sassari dello scorso 22 settembre in cui Bonacquisti si fece male e non torno più in campo dando il via ad una serie impressionante di infortuni che hanno poi colpito Garau, Angheleddu, Emiliano Melis e Figos.
PORTO TORRES-PALESTRINA 1-8
Il congedo con l'ennesima goleada subita che aggiorna lo score in maniera definitiva: 29esima sconfitta su 34 gare, la 20esima di fila, 0 punti nel ritorno con in totale 137 gol subiti a fronte di 21 segnati, l'ultimo dei quali da Matteo Sanna, uno dei quattro marcatori del 2014 insieme con Francesco Muscau (al Selargius), Abdou Mbaye (al Cynthia) e Marco Urgias (al San Cesareo). Il Palestrina incassa il bonus-salvezza dato da quei tre punti che la collocano a quota 46 e fuori dalla portata di Latte Dolce e Budoni. C'è da dire che la squadra di Cangiano ha chiuso il torneo alla grande facendo 20 punti nelle ultime 8 giornate e consentendo a Gallaccio di terminare in testa la classifica marcatori con 25 gol, cifra aggiornata con la doppietta ai turritani. Il tecnico rossoblù Gabriele Batteta compie il dovere di traghettatore dei suoi giovani giocatori che hanno evitato la cancellazione del club dal panorama calcistico italiano ma che dovrà essere capace di rigenerarsi per non far continuare il calvario anche in Eccellenza.