Centro sportivo o domicilio in attesa della ripartenza
Ripresa dei campionati ancora incerta, ecco come si allenano le 18 squadre di Eccellenza
Prima la sospensione dei campionati dal 26 ottobre per un mese, poi gli interrogativi sugli allenamenti individuali se potessero essere consentiti oppure no, sciolti con parere positivo dal Dipartimento dello Sport, infine il Dpcm del 3 novembre che ha spostato la validità delle misure di restrizione fino al 3 dicembre. E, in aggiunta, ecco la decisione della Lega Nazionale Dilettanti di stabilire la ripresa degli allenamenti collettivi a partire dal 4 dicembre, per le due settimane successive, per poi dare spazio ai recuperi delle gare non disputate e riagganciare il tutto agli incontri dei campionati.
Tutto questo, come ha spiegato Cosimo Sibilia al termine del Consiglio Direttivo della Lnd, si tratta «ovviamente di uno scenario subordinato all’evoluzione della pandemia e alle conseguenti determinazioni del Governo», ossia immaginando la possibilità di poter riprendere le attività appena dopo il termine di efficacia dell’attuale DPCM.
Ma in Sardegna cos'hanno deciso le società di Eccellenza in questa fase? Nella prima settimana che ha seguito lo stop dei campionati dopo le ultime gare del 25 ottobre scorso, quasi tutte le società si sono attrezzate con gli allenamenti individuali anche perché si prevedeva una ripresa al 25 novembre. Poi il successivo Dpcm che ha prolungato lo stop fino al 3 dicembre, suddividendo l'Italia in tre colori diversi a seconda del livello di restrizioni - in quelle gialle come la Sardegna si permettono ancora gli allenamenti individuali nei centri sportivi ma col divieto d'utilizzo degli spogliatoi - l'incertezza di una ripresa ha portato ad altre scelte fra le 18 squadre del massimo campionato regionale, di sotto riassunte in base all'attuale classifica:
1) ATLETICO URI 19 punti in 7 gare: allenamenti individuali al proprio domicilio.
In casa della capolista si sta seguendo l'evoluzione degli eventi e la società, di concerto con lo staff tecnico, sta mutando l'organizzazione dell'attività sportiva che, inizialmente, è stata nell'impianto sportivo e ora no. Così come spiega il mister Massimiliano Paba: «Fino a pochi giorni fa stavamo facendo due allenamenti settimanali al campo, in forma individuale e suddividendo la rosa a gruppi di quattro/cinque elementi nel rispetto totale dei protocolli e del distanziamento, compreso il divieto di utilizzo degli spogliatoi. Ora, alla luce degli sviluppi della pandemia e col fatto che non vediamo a breve una ripresa, abbiamo sospeso questo tipo di organizzazione e i ragazzi lavorano al proprio domicilio con delle tabelle che il nostro preparatore ha consegnato loro. Vedremo il da farsi più avanti».
2) CASTIADAS 16 punti in 7 gare: allenamenti individuali al proprio domicilio.
Avendo una rosa costruita con diversi elementi non sardi, sin dall'inizio dello stop delle competizioni il club sarrabese ha favorito il ritorno al proprio domicilio dei tesserati continentali mentre un'altra parte ha svolto degli allenamenti individuali al campo Annunziata. «Da questa settimana - spiega il tecnico Antonio Prastaro - ognuno fa attività motoria negli spazi più vicini al proprio domicilio. Senza poter utilizzare lo spogliatoio e con le problematiche legate al trasporto non si può fare diversamente. Ad ogni modo, staff tecnico e giocatori si collegano online per svolgere anche una seduta di allenamento da casa di tipo funzionale che mantenga una certa condizione fisica e sia di prevenzione degli infortuni. Così cerchiamo anche di tenere unito il gruppo il più possibile perché credo che prima di gennaio non si potrà fare diversamente».
2) IDOLO 16 punti in 7 gare: allenamenti individuali al proprio domicilio.
La matricola e rivelazione del campionato non riesce a godersi il secondo posto in classifica e, in questo periodo di sospensione delle competizioni, ha rinunciato agli allenamenti al comunale La Pineta Sturrusè. Il tecnico Mario Masia conferma: «In questo periodo non abbiamo fatto nessun tipo di allenamento al campo. Ai ragazzi è stato consegnato un programma individuale settimanale di lavoro da svolgere ognuno al proprio domicilio. Aspettiamo notizie sulla ripresa in modo da poterci organizzare per riprendere con gli allenamenti collettivi ma, vista la situazione generale del paese, non sono molto ottimista che ciò possa avvenire a breve».
4) OSSESE 15 punti in 7 gare: allenamenti individuali al proprio domicilio.
La squadra sassarese, tra le tre del campionato ancora imbattute, è stata fin da subito attenta alle problematiche legate alla diffusione del contagio. Il presidente Carlo Mentasti spiega cosa ha deciso la società: «Di fatto siamo fermi dall'ultima gara giocata contro il Li Punti il 25 ottobre scorso. Inizialmente avevamo dato un blocco di una settimana per capire cosa fare, dopodiché si sta proseguendo con sedute di allenamento individuali al proprio domicilio coi calciatori che seguono un programma dato loro dal preparatore atletico e, quando avremo una data certa della ripartenza, verrà rimpostata una mini-preparazione da mister Cantara. Questa è una decisione societaria ma condivisa con staff tecnico e giocatori. Infatti non c'entra nulla l'aspetto economico perché, avendone parlato coi ragazzi, il tutto era anche risolvibile. Ma principalmente è per un aspetto sanitario, non ce la sentiamo di rischiare visto che ogni tesserato o vive coi propri genitori, o ha mogli e figli. Non possiamo fare altrimenti, in questo momento, che ridurre al minimo il rischio del contagio».
5) SAN MARCO 14 punti in 6 gare: allenamenti individuali nel centro sportivo.
La squadra asseminese non ha disputato l'ultimo turno di campionato prima dello stop e la matematica dice che può anche essere la vice-capolista potenziale del torneo benché la gara mancante sia contro l'osso duro Ferrini. I "leoni" non hanno mai staccato la spina anche se il tecnico Bebo Antinori pensa alla sospensione degli allenamenti in presenza: «Un buon numero di ragazzi, il cui domicilio non è così distante dall'impianto sportivo, si stava presentando al campo almeno due volte la settimana per le sedute individuali che non prevedono esercitazioni di contatto ma dei lavori a secco col prof e di tecnica con la palla con me. Questa settimana abbiamo preferito soprassedere alle sedute dopo che un ragazzo aveva comunicato la presenza di uno stato febbrile. Con la società eravamo rimasti che si procedeva di questo passo fino al 24 novembre, la vecchia data di fine restrizioni, ma ora stiamo valutando cosa fare per settimana prossima. La situazione non è semplice».
6) GUSPINI 12 punti in 7 gare: allenamenti individuali al proprio domicilio.
Per la squadra mediocampidanese, composta per la maggior parte di ragazzi che arrivano dal cagliaritano e dal Sulcis-Iglesiente, come lo stesso tecnico Giampaolo Murru, il divieto di utilizzo dello spogliatoio è stato decisivo per il passaggio agli allenamenti individuali al proprio domicilio. «Prima ci stavamo vedendo al comunale di Guspini - dice il tecnico iglesiente - poi abbiamo optato per gli allenamenti a casa e ho dato un programma settimanale ai giocatori. È chiaro che manca quel controllo rispetto a quando si lavora tutti insieme ma confido nella professionalità dei ragazzi. Di più non si poteva nel momento in cui c'è stato il divieto d'utilizzo degli spogliatoi e diversi ragazzi arrivano da varie zone dopo anche un'ora di viaggio. Se si riprenderà il 3 dicembre con gli allenamenti collettivi vedremo quale sarà il livello della condizione dei calciatori, questo è il momento che stiamo vivendo».
7) FERRINI 9 punti in 5 gare: allenamenti individuali nel centro sportivo.
I cagliaritani devono recuperare due gare contro Li Punti e San Marco che potrebbero anche proiettarli al quarto posto. La rosa composta essenzialmente di tesserati cagliaritani permette una organizzazione flessibile. Così spiega il tecnico Sebastiano Pinna: «Abbiamo messo due allenamenti facoltativi settimanali e mi ritengo soddisfatto della risposta dei ragazzi per una presenza pari al 90-95% della rosa. Vengono suddivisi in due gruppi da 8-10 elementi con orari scaglionati dalle 14 alle 16. Tutti seguono il protocollo, quello di arrivo al campo col proprio mezzo, la misurazione della temperatura e senza l'utilizzo dello spogliatoio. Fortuna vuole che i nostri ragazzi siano quasi tutti di Cagliari, perciò arrivano pronti e fanno rientro in tempi brevi al proprio domicilio per la doccia. Facciamo dei lavori individuali differenziati dal punto di vista aerobico col prof e quelli di forza in varie stazioni poi lo trasformiamo con l'utilizzo del pallone avendo l'opportunità di coinvolgere anche i portieri. Un modo di lavorare lontano dagli obiettivi che si raggiungono con gli allenamenti collettivi col contatto ma la priorità è garantire la sicurezza dei ragazzi, quello secondario è mantenere il grande lavoro che si era fatto all'inizio dei campionati che non va disperso fermandoci completamente anche in vista di una ripresa sebbene tuttora incerta».
8) ARBUS 7 punti in 4 gare: allenamenti individuali al proprio domicilio.
I mediocampidanesi sono in perfetta linea coi programmi di una salvezza e, nonostante tre gare da recuperare, i 7 punti conquistati pongono la squadra granata in una zona tranquilla di classifica. Gli allenamenti vengono svolti ma non nel rinnovato impianto sportivo del Santa Sofia il cui esordio stagionale, dopo mesi di esilio, era stato fatto proprio nell'ultima gara ufficiale prima dello stop con la vittoria per 2-0 contro il Porto Rotondo. «La squadra ha un programma individuale di lavoro - dice il tecnico Nicola Agus - ogni giocatore ha una scheda-programma basata su un lavoro specifico atletico indirizzato al mantenimento della resistenza, della forza e della potenza, cioè tutti i requisiti condizionali che servono per dare continuità ad un lavoro fatto da agosto ma che ci ha visto giocare solo 4 gare ufficiali, avendo deciso di non disputare la Coppa Italia».
9) ILVAMADDALENA 5 punti in 6 gare: allenamenti individuali al centro sportivo.
I maddalenini si sono fermati proprio quando stavano ingranando le marce giuste per una stagione da protagonista così come si prevedeva alla vigilia del campionato. La bella vittoria in casa della capolista Castiadas è stato un bagliore che l'esplosione del contagio e il Dpcm del 26 ottobre ha poi spento. Il tecnico Sandro Acciaro lavora nell'impianto sportivo con quasi tutta la rosa a disposizione: «Rispettando il protocollo stiamo facendo dell'attività sul campo mantenendo un po' di condizione per quello che quello che questa fase ci consente di fare. Svolgiamo gli allenamenti individuali con un programma di lavoro che i ragazzi stanno rispettando, qualcuno è però rientrato al proprio domicilio in attesa di capire le decisioni del governo prima e della Federazione poi. Continueremo così con la speranza che questa situazione sanitaria possa quanto prima migliorare un po' dappertutto così che lo sport possa ripartire come valvola di sfogo per i giovani, ricompattando un po' tutti in modo da metterci alle spalle questa fase molto negativa».
10) LI PUNTI 4 punti in 3 gare: allenamenti individuali al centro sportivo.
Insieme con il Taloro è la squadra che ha giocato meno e, di conseguenza, deve recuperare più gare. I sassaresi hanno avuto difficoltà in tema di contagi sin dall'inizio della preparazione e, dopo la Coppa Italia e l'esordio in campionato con il Bosa, ha saltato 5 gare di fila per poi tornare in campo nel giro di pochi giorni per il primo dei 5 recuperi (2-0 a Monastir) e la gara della 7ª giornata contro l'Ossese (ko per 1-2) precedente allo stop governativo. I sassaresi cercano di mantenere una condizione che stava crescendo di giorno in giorno e si stanno allenando secondo le direttive del mister Cosimo Salis a giorni alterni in modo che nell'impianto sportivo ci sia sempre solo un gruppo di sei giocatori in altrettante stazioni di lavoro alternate con delle corse variate di velocità della durata di un'ora in tutto e senza l'utilizzo di spogliatoi e, conseguentemente, di docce.
11) GHILARZA 4 punti in 5 gare: allenamenti individuali misti al centro sportivo e al proprio domicilio.
I guilcerini hanno saltato le ultime due gare ufficiali (Taloro e Nuorese) prima dello stop per il presentarsi di alcuni casi Covid poi risolti. Guido Fenza, tecnico dei giallorossi insieme con Max Pani, spiega l'organizzazione mista di lavoro dovuta alla composizione della squadra con giocatori che vivono sì vicino a Ghilarza ma anche da zone distanti oltre 100 km dal campo: «In questo periodo di sospensione agonistica, non potendo di fatto utilizzare gli spogliatoi, siamo stati costretti a diversificare la gestione degli allenamenti. C’è infatti chi si allena individualmente o con un personal trainer, chi a piccoli gruppi distanziati nel nostro impianto e in altri campi e chi ancora in strutture d’appoggio come il Cus a Cagliari. Lo staff tecnico segue costantemente i carichi dei ragazzi, dando loro consigli e schede di allenamento. Devo anche riconoscere che riescono a gestirsi autonomamente molto bene, dimostrando una cultura del benessere fisico e una forte motivazione individuale. La società, gli allenatori e i ragazzi sono tutti in attesa che si apra qualche spiraglio nei protocolli sportivo-sanitari, così da consentirci almeno di riprendere gli allenamenti in presenza con una certa forma di normalità. Poi la passione ci porterà a sopportare un allungamento della stagione sportiva sino a giugno, sperando però che non si riprenda subito con i recuperi infrasettimanali, ma piuttosto che gli stessi vengano spalmati in un periodo di tempo più ampio. Questo consentirebbe ai ragazzi di non sopportare stress muscolari dovuti a questo inaspettato stop and go e alle società di poter riaprire gli impianti la domenica, nel giorno più adatto per godere di una partita di dilettanti».
12) NUORESE 3 punti (-5 punti di penalizzazione) in 6 gare: allenamenti individuali al proprio domicilio.
L'ultima gara ufficiale dei barbaricini risale al 18 ottobre scorso a Guspini e un ko che i barbaricini avrebbero voluto riscattare nel match successivo contro il Ghilarza per recuperare qualche posizione in classifica per via della penalizzazione di 5 punti ma anche di due soli punti conquistati contro Ferrini, Ossese, Ilva e Guspini. Il campo Frogheri è chiuso e il tecnico Marco Sanna, anche in virtù di una rosa composta da diversi giocatori che non risiedono a Nuoro, si è così organizzato coi ragazzi: «Appena abbiamo saputo dello stop al campionato, insieme con il preparatore atletico, abbiamo deciso di svolgere gli allenamenti individuali ognuno al proprio domicilio con un programma di lavoro composta da tre sedute settimanali, tutte differenziate e che prevedono allenamenti di tipo aerobico, di forza e anaerobico. Il tutto in attesa di sapere quando potranno rifarsi gli allenamenti collettivi che saranno propedeutici alla ripresa dei campionati».
13) BUDONI 3 punti in 6 gare: allenamenti individuali al proprio domicilio.
La squadra gallurese stava vivendo un momento di difficoltà coi risultati prima dello stop perché, dopo il vittorioso esordio a Ghilarza, sono arrivate cinque sconfitte di fila inframezzate dal match rinviato contro il Li Punti. Il tecnico Lello Scanu non ha mai avuto la rosa a completa disposizione, la pausa forzata sta servendo a recuperare perlomeno gli infortunati e, in attesa di avere una data certa per la ripresa degli allenamenti in presenza, ai giocatori è stato fornito un programma di allenamenti individuali che ognuno sta svolgendo al proprio domicilio.
14) MONASTIR 3 punti in 6 gare: allenamenti individuali al proprio domicilio.
Nell'ultimo turno di campionato i campidanesi non avevano disputato la gara a Gavoi contro il Taloro perciò non hanno potuto provare a riscattare il ko nel recupero del mercoledì contro il Li Punti dopo il bel 4-0 al Bosa che ha segnato l'esordio in panchina di Maurizio Rinino al posto del dimissionario Virgilio Perra. Tutto fermo nella polisportiva tranne che per il calcio a 5, come spiega il presidente Marco Carboni: «Abbiamo bloccato ogni attività all'impianto sportivo sia per la prima squadra che per la scuola calcio e il settore giovanile. Va avanti il campionato di A2 di calcio a 5 essendo in campionato di interesse nazionale, con allenamenti di contatto ma a porte chiuse. I ragazzi hanno ricevuto un programma dal tecnico per svolgere gli allenamenti individuali al proprio domicilio, riprenderemo a vederci al campo quando verrà ufficializzata la data di ripresa dei campionati». In quel caso potrà giocare il portiere Matteo Zanda, che sta scontando la squalifica: «Il lato positivo di questa sospensione, a livello personale, è che dal 18 novembre posso tornare a disposizione per una gara ufficiale, anche se in questo momento il pensiero resta solamente all'aspetto sanitario e alla salute dei miei familiari».
15) TALORO GAVOI 2 punti in 3 gare: allenamenti individuali al centro sportivo.
Come il Li Punti i gavoesi hanno un numero di gare da recuperare (4) superiore a quelle giocate (3). L'esordio in campionato è stato fatto solo alla 4ª giornata con pochi allenamenti sulle gambe, in una settimana i rossoblù hanno giocato a Guspini, in casa contro il Bosa e a Uri per il primo dei recuperi salvo poi stare nuovamente a riposo nelle ultime due domeniche contro Ghilarza e Monastir. Il tecnico Mario Fadda spiega la difficoltà nell'organizzare le sedute di lavoro: «Già da una settimana abbiamo ripresa gli allenamenti in maniera differenziata, a gruppi di 5 per metà campo, dalle ore 18 alle 20, in modo che un gruppo possa fare la parte atletica mentre l'altro svolge quella tecnica e viceversa. Non facciamo ovviamente possessi palla o partite come previsto dal protocollo e così riusciamo a rispettare il distanziamento riprendendo un minimo di condizione atletica. Noi tra l'altro siamo tra le squadre con il maggior numero di recuperi e quindi dobbiamo cercare di farci trovare pronti per la ripartenza. Viviamo una situazione molto complicata, che richiede sacrificio e attenzione da parte di tutti, quella che già c'era prima, ma questo è un segnale importante di ripresa della sport in modo logico e nel rispetto delle norme che vietano anche l'uso degli spogliatoi. Vedo che i ragazzi rispondono bene agli input, la società ci è vicina non facendoci mancare nulla, e cerchiamo di essere pronti nel caso dovessimo ripartire a dicembre già coi recuperi con tutte le difficoltà che comporta ripartire dopo un lungo stop».
16) BOSA 2 punti in 5 gare: allenamenti individuali al proprio domicilio.
I planargiesi hanno vissuto un inizio travagliato di stagione con diverse gare rinviate, alcune recuperate al mercoledì e con due ancora da disputare contro Arbus e Sant'Elena che potrebbero dare una raddrizzata alla classifica. Fino alla scorsa settimana la squadra si stava allenando individualmente al Campo Italia, in quest'ultima settimana l'amministrazione ha sconsigliato l'utilizzo dell'impianto anche in virtù dell'aumento dei contagi nel paese di Bosa. L'allenatore-giocatore Tore Carboni spiega come ha cambiato l'organizzazione: «Al campo è impossibile andarci e, perciò, ci stiamo allenando in modo individuale dove è possibile fare attività motoria e ci stiamo arrangiando per cercare di mantenere il tono muscolare alto. La cosa più giusta, però, credo sia fermare tutto e ripartire in sicurezza l'anno prossimo, senza vaccino siamo sempre a rischio e credo che non ne valga la pena. Sulla chat del gruppo squadra mando sempre il programma da fare e poi ci sarà chi lo svolge e chi no ma devo comunque credere nei ragazzi. Di sicuro la forma fisica andrà a farsi benedire, purtroppo la situazione è problematica, anche qui a Bosa, e la vedo molto dura una ripartenza ».
17) PORTO ROTONDO 1 punto in 6 gare: allenamenti individuali nel centro sportivo.
I galluresi non hanno ancora assaporato il gusto della prima vittoria in campionato e devono recuperare il match con il Li Punti, ma il tecnico Simone Marini tiene il morale alto della truppa che procede con gli allenamenti al Caocci: «Stiamo facendo due o tre sedute settimanali, alternate, rispettando tutte le norme sanitarie così come facevamo in modo ossessivo anche prima, quand'era consentito l'allenamento collettivo. Siamo suddivisi in gruppi sfruttando l'intera struttura a disposizione ma dopo le 19.30, lavorando dal punto di vista organico per mantenere un minimo di condizione e poi con esercitazioni tecniche col pallone per uno stimolo minimo di competizione sempre evitando il contatto e rispettando il distanziamento. Ci stiamo riuscendo bene grazie alla disponibilità dei ragazzi, che reputo eccezionali, anche perché sono stati loro a chiederci di continuare ad allenarci, nel rispetto delle norme, fino alla ripresa anche se fosse a gennaio, poi nel weekend aggiungono anche un lavoro facoltativo al proprio domicilio. Senza contatto e senza le partite è un lavoro monco ma questo ci impone il momento che viviamo».
18) SANT'ELENA 0 punti in 4 gare: allenamenti individuali nel centro sportivo.
La cenerentola del campionato ha una situazione particolare perché non ha disputato le ultime due gare di campionato per dei casi di positività proprio in concomitanza con il cambio della guida tecnica. Al dimissionario Ravastini è succeduto l'allenatore degli Allievi Cristian Dessì, che potrà esordire solo alla ripresa e dovrà recuperare tre gare (Li Punti, Arbus e Bosa): «Noi veniamo da uno stop di gare e di allenamenti, perciò questa fase la stiamo sfruttando per riprendere un minimo di condizione atletica con due sedute di allenamento individuale al campo che facciamo il martedì e il giovedì con lavori di forza esplosiva e di tecnica con la palla e lavori a secco come il fartlek per lo sviluppo e il mantenimento della potenza aerobica, mentre il venerdì i ragazzi lavorano al proprio domicilio. Tutto questo in attesa di avere una data certa sulla ripartenza».