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Robertino Sias, un giallorosso con una punta di blu
Il Calangianus riparte dal sassarese

Robertino Sias, un giallorosso con una punta di blu

Roberto Sias, è un centrocampista, nato a Sassari il 28 gennaio del 1993. Il suo cuore batte per la Torres, la sua testa anche quest'anno sarà giallorossa. Il Calangianus di Tore Mamia lo ha fortemente voluto tenere. Dall'esordio dell'anno passato con la maglia giallorossa, avvenuto al Frogheri di Nuoro quando la rosa si era radunata da una manciata di giorni, lui non ha smesso di stupire. I galluresi che con 4 sconfitte nelle ultime 5 gare avevano dato addio solo allora l'addio ai sogni playoff, pagando forse quel ritardo di preparazione, non hanno battuto ciglio. Robertino Sias artefice di quel successo rimane così a Calangianus a capitanare la schiera di fuoriquota. Guidare, capitanare, incitare non gli fa paura. La fascia da capitano l'ha portata al braccio con lla Rappresentativa Juniores, che ha tenuti alti i colori della Sardegna, allo scorso Trofeo delle Regioni in Basilicata. Il suo tecnico Andrea Marras lo aveva capito subito chi portava la croce e trovava anche la forza di cantare. "L'esperienza di quest'anno nella rappresentativa sarda e stata molto importante - esordisce Roberto - Marras mi ha affidato la fascia di capitano e per me e stato un motivo di orgoglio. Fin dalla prima convocazione ho sperato nel mio inserimento tra i 20 convocati. Quando si e materializzata la possibilita di fare il capitano ne sono andato fiero. Abbiamo disputato un ottimo torneo anche se i risultati purtroppo non sono stati felici. Noi tutti eravamo consapevoli di aver dato il massimo."

Sias capitano della rappresentativa Juiniores

Una convocazione figlia del Calangianus e perchè no della Torres, non dimentichiamolo.

"Devo ringraziare mister Angelino Fiori per avermi dato la possibilita di giocare con la maglia della Torres. Eera il mio sogno di bambino. Purtroppo non e finita nel migliore dei modi ma nel futuro chissa, spero ancora di poter giocare con quella maglia. A Sassari sono legato anche perchè se c'è un tecnico con cui sono cresciuto molto questo è Bacci. Il miglior mister che abbia mai avuto. Quello che mi ha insegnato di più sia a livello calcistico che umano, lo reputo un grandissimo uomo".

E' uno che ha dimostrato di credere nei giovani, pensi si debba dare un occhio di riguardo alla rappresentativa sarda?

"Per quanto riguarda la composizione della rosa credo che dovrebbero esserci piu visionatori. Magari suddivisi sul territorio, in modo tale che tutti abbiano la possibilita di mettersi in mostra. La juniores quest'anno era una buona squadra. Dovendo fare 3 nomi di giovani che meriterebbero la Rappresentativa, cito due miei grandi amici. Delrio 94 dell'Olbia e Virdis 93 del Castelsardo. Per non parlare di Antonio Masala che secondo me e uno dei piu forti ragazzi dell eccellenza. Ma lui era già con me a Matera. Pensa, dal Fertilia dovrebbe andare a giocare a Teramo.".

A Calangianus affermi ci sia un ambiente fantastico, pensi possa venir fuori qualche giovane interessante?

"Si. Calangianus è un paese sereno ecco il motivo del nostro ottimo campionato. Proprio il gruppo, giocare al fianco di giocatori come Rubino, Zaccheddu e Sechi e stato importante, contribuirà a far crescere i fuoriquota. Con mister Mamia si puo solo migliorare. Il fatto che lui ti giochi vicino può essere fondamentale".

Credi che il doppio ruolo tecnico/allenatore dia qualcosa in più alla squadra?

"Tore Mamia oltre a essere un giocatore eccezionale e anche un grande allenatore. I risultati possano parlare chiaro. L'anno scorso sono arrivato alla 4 giornata, dopo essere stato liberato dalla Torres, e nonostante la squadra avesse iniziato da pochissime settimane per me è sembrato come entare in una squadra consolidata. Non è stato difficile inserirmi nei meccanismi dei giallorossi. Il merito è stato suo."

Certo che viaggiare quasi ogni giorno per gli allenamenti è stato duro, cosa ti spinge a farlo?

"Mi sono diplomato in ragioneria quest'anno, per il mio futuro credo sia fondamentale avere un titolo di studio in quanto vedo il calcio come una passione. E' vero, essendo di Sassari viaggio ogni giorno. Ma non mi pesa. Arrivare e scendere in campo è la cosa che aspetto ogni giorno, amo questo sport."

Tra l'altro migliori stagione dopo stagione.

"Credo di dover migliorare molto sia tecnicamente che tatticamente. C'è da lavorare ogni giorno per poter sperare di rimanere in queste categorie. Devo dire che avere affianco giocatori come Rubino che ha calcato i palcoscenici di serie superiori non puo che aiutarmi. Spero di fare una gran stagione con il Calangianus, magari meglio dello scorso anno, quando abbiamo sfiorato i play-off solo per pochi punti." Antonello Lai

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2012/2013