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Ruggeri morde il freno: «Stare in panchina è dura, il Tortolì si salverà»
Il mediano sulla Coppa Italia: Batteremo il Taloro

Ruggeri morde il freno: «Stare in panchina è dura, il Tortolì si salverà»

Archiviata, seppur con tanta amarezza, la sconfitta con la capolista Progetto Sant’Elia, il Tortolì ha ripreso la preparazione in vista della difficile trasferta di Olbia, dove troverà come avversario uno dei suoi attaccanti più prolifici degli ultimi anni, Romeo Ferreli. Il match del “Nespoli” rappresenta per entrambe le squadre un’autentica sfida salvezza. Uno dei giocatori più attesi della partita, è sicuramente il centrocampista della squadra ogliastrina Nicola Ruggeri, uno degli elementi con maggiore esperienza all’interno dello spogliatoio rossoblù. Dopo un periodo contraddistinto da problemi personali, il forte giocatore selargino è pronto per affrontare nuove sfide.

 

Nicola, nell’ultimo periodo hai avuto diversi problemi che non ti hanno permesso di esprimerti sui livelli che tutti conosciamo. Ora che sei tornato a disposizione di Pino Murgia, pensi di poter dare una mano ad un Tortolì in crisi?

«Ho avuto un periodo personale particolarmente difficile, ma ora, grazie al supporto della mia famiglia, ho ripreso contatto con la squadra e già domenica scorsa ho giocato uno spezzone di partita contro il Progetto Sant’Elia»

Di te si è sempre detto che hai un carattere molto particolare, quasi irascibile, ma domenica, quando hai saputo di non partire titolare, non hai avuto nessuna reazione scomposta. Con gli anni sei migliorato?

«È vero, ho un carattere un po’ particolare, ma ciò che mi ha sempre contraddistinto nel corso della mia carriera è stata l’allegria, oltre che il rispetto per il prossimo. Non nego che le ultime due panchine consecutive mi abbiano creato un certo malumore, ma ho rispettato le decisioni del mister senza creare problemi all’interno dello spogliatoio. Credo sia normale non accettare la panchina, altrimenti ci si ritroverebbe davanti ad un giocatore che non ha spirito combattivo. Ed io ne ho tantissimo (ride, ndr)»

Nel corso della tua carriera hai sempre fatto parte di squadre che lottavamo per vincere i campionati. Pensi che l’attuale condizione del Tortolì possa influire sulle tue prestazioni?

«Questo è il ventunesimo anno della mia carriera e posso dire di aver vinto davvero tanto (6 campionati più 2 Coppe Italia con Villacidrese e Ischia, ndr), per cui non è semplice calarsi in una situazione difficile come quella che stiamo vivendo a Tortolì. Al di là di questo, ce la stiamo mettendo tutta per raddrizzare le sorti di questo torneo. Talvolta siamo stati anche sfortunati, come domenica contro il Progetto Sant’Elia: vincevamo per 2-1 ad inizio ripresa, ma poi siamo rimasti in dieci e la capolista è stata brava ad approfittarne. Certo, se fossimo rimasti in undici, chissà come sarebbe andata…»

Avete ottenuto un ottimo pareggio contro il Fertilia, poi avete battuto il Taloro Gavoi, dopodiché si è spenta la luce. Cosa succede al Tortolì?

«Siamo nelle ultime posizioni nonostante il gioco espresso non sia deficitario. Dobbiamo raggiungere la salvezza perché Tortolì è una piazza importante del calcio isolano e non può perdere l’Eccellenza. Quando giocavo al “Fra Locci” da avversario, speravo sempre di poter indossare la maglia rossoblù; infatti, al momento che mi è stata prospettata l’idea di giocare per questi colori, non ci ho pensato due volte. Ora tutti noi dobbiamo combattere per la causa del Tortolì, scendendo in campo sempre con il coltello fra i denti»

Domenica fate visita all’Olbia del vostro ex compagno Romeo Ferreli. Per te, ex tavolarino, è quasi un derby. Come finirà?

«Sarà una sfida particolarmente difficile, contro un’Olbia che nel mercato di riparazione si è rinforzata parecchio. Ritroveremo da avversario Romeo Ferreli, a cui personalmente sono rimasto legato, ma stavolta, anche per vendicare la sconfitta dell’andata, vogliamo vincere noi»

Mercoledì prossimo avete la possibilità di alzare al cielo la Coppa Italia, affrontando il Taloro Gavoi. Ci credete?

«Sarebbe un evento storico per la società e per la città e noi vogliamo regalare questa soddisfazione a tutto l’ambiente, un po’ deluso dagli ultimi risultati. Mercoledì (si gioca a Dorgali alle 15, ndr) affronteremo il Taloro, una squadra ben organizzata, ma che abbiamo già battuto un mese fa in campionato. Personalmente spero di dare un contributo importante per l’occasione»

Nel 2003, sei stato eletto da una giuria di tecnici e dirigenti, miglior centrocampista sardo di quel periodo. Una gran bella soddisfazione per un ragazzo innamoratissimo del calcio

«In campo ho sempre dato l’anima, affrontando ogni partita come se fosse una finale. Ho avuto l’onore di giocare in diverse squadre dell’Isola (fra le tante, Tempio, Selargius, Villacidrese e Nuorese, ndr) e credo di aver lasciato ottimi ricordi dappertutto. Quel titolo di miglior centrocampista mi inorgoglì tantissimo e mi valse il primo e unico ingaggio fuori dalla Sardegna; Ninni Corda, infatti, mi volle con sé all’Ischia (il presidente era Roberto Goveani, ndr) e insieme a Manrico Porceddu, mio attuale compagno nel Tortolì, vincemmo la Coppa Italia dilettanti»

Roberto Secci

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2010/2011
Tags:
Sardegna
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