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Paolo Busanca, allenatore, San Marco
«Qui un bel gruppo, a immagine e somiglianza di Antinori»

San Marco, per Busanca la capolista: «Battesimo di fuoco, l'Uri è la più forte ma ce la giocheremo»

Tutto all'improvviso e insperato ma, in compenso, anche molto stimolante. L'avvocato Paolo Busanca è uscito dal suo studio per catapultarsi nuovamente in un campo di calcio dopo aver detto sì alla San Marco che aveva l'urgenza di sostituire il dimissionario Bebo Antinori, in isolamento domiciliare dopo essere risultato positivo al Covid-19 (leggi qui). Da martedì il tecnico cagliaritano ha preso contatto col gruppo e le prime sensazioni sono soddisfacenti: «È un bel gruppo, il che non guasta per iniziare, a immagine e somiglianza del loro precedente allenatore. Bebo è un'ottima persona oltre che un ottimo allenatore, da lui eredito una squadra con un buon tasso tecnico e una solida unità d'intenti. È quella realtà serena che cercavo, una società composta da persone serie e coi piedi per terra».

 

Per qualche giocatore non è una novità trovarsi Busanca in panchina

«Ho già allenato Alessandro Sanna, Podda, Galasso e Uccheddu, gli altri componenti si conoscono per averli incontrati da avversari. Mi sono presentato per quello che sono, in modo molto sereno, e ho trovato un gruppo in buone condizioni generali, sia fisiche che psicologiche. Sono entrato in punta di piedi, dopo aver sentito Bebo due volte principalmente per sapere come stava e poi per parlare del gruppo che lui ha costruito e plasmato in due anni»

Un cambio forzato ma un'opportunità da non farsi sfuggire

«Innanzitutto dispiace sempre che un collega sia costretto a lasciare per motivi extracalcistici. Ho colto questa possibilità in maniera positiva, perché è un tipo di ambiente che cercavo, specie in questo periodo particolare»

Ad Assemini che obiettivo si stanno ponendo?

«Di continuare il trend che si è creato in questi due anni, cercando di far crescere il gruppo squadra e la società in generale. Posso dare il mio contributo avendo maturato diverse esperienze in carriera. Ci sono dirigenti motivati e con voglia di crescere, Assemini è anche un centro importante che però deve fare anche i conti con la crisi economica che ha creato la pandemia. Si spera che, quando si tornerà a pieno regime, riescano le cose che i dirigenti hanno in testa realizzare»

Alla San Marco come traghettatore o anche per il prossimo campionato?

«Non ne abbiamo parlato e non mi pareva opportuno lo si facesse, anche nel rispetto di Antinori. Ho detto alla società e a Bebo stesso che il giocattolo è suo e perciò, per quanto mi riguarda, non ci saranno problemi se il binomio dovesse giustamente riprendere. Come sono entrato in punta di piedi farà altrettanto nel caso che a giugno ci dovessimo salutare definitivamente»

Una settimana di lavoro e subito l'esordio contro la capolista Atletico Uri

«Un battesimo di fuoco, contro la squadra più forte del campionato. Conosco gli avversari da qualche anno, seguono un trend di crescita che li sta portando a raccogliere i frutti di una costruzione che non parte dagli ultimi sei mesi. Nello specifico mi sono documentato sulle ultime due gare che hanno disputato e mi ha colpito la grande carica agonistica e la grande velocità e fisicità. È una squadra compatta che affronteremo con grinta, decisione, volontà e quelle peculiarità tecniche che abbiamo. Scenderemo in campo per giocarcela con serenità»

Vincendo si tornerebbe in corsa per la Serie D

«Quando giochi e fai sport agonistico cerchi sempre di vincere e punti al massimo risultato. Ma ricordo che per affrontare un campionato di serie D occorre avere fondamenta solide, perché la grande gioia che può darti un salto di categoria può anche diventare un'arma a doppio taglio; arrivi lì in alto e poi muori dopo poche stagioni. In questo mini campionato chi punta veramente alla serie D si sa, se poi dovesse arrivare un traguardo del genere il problema si affronterà dopo. Per fare la serie D, comunque, ci vuole un campo a norma e dal punto organizzativo e tecnico si fa un salto in avanti notevole. Ambire alla serie D è un bell'obiettivo ma poi partecipare con l'acqua alla gola non ha tanto senso»

L'anomalia è che si partecipa ad un torneo senza retrocessioni

«Ma quando giochi, anche nei normali format, pensi sempre a fare bene. In questo caso, magari, il fatto che non rischi niente può portarti ad osare qualcosa in più avendo qualche patema d'animo in meno in caso di risultato negativo»

In questo articolo
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Stagione:
2020/2021
Tags:
4ª giornata