Tanti cambiamenti, Inter in testa
Scatta il valzer delle panchine in serie A
Mai come quest'anno si parlerà di valzer di panchine. Già, perchè a guidare il vento di cambiamenti ci sarà niente meno che la panchina dei Campioni d'Europa, rimasta orfana del proprio condottiero. Mourinho ha infatti chiuso il suo ciclo nerazzurro, dopo aver vinto il possibile e forse anche l'impossibile, e la sua indole di cannibale lo porterà in quel di Madrid, alla ricerca di un traguardo mai raggiunto da nessuno: la conquista di tre Champion's con tre squadre diverse. Nulla è ancora stato scritto, ma la volontà del portoghese e la riconoscenza di Moratti rappresentano la quasi certezza del divorzio.
Il problema sorge nel trovare un degno sostituto, poichè sedersi su un trono vincente vuol dire dover per forza vincere nuovamente. Le alternative fantasiose ci sono, ma sono tutte legate da contratti che difficilmente verranno sciolti: si parla di Capello, al timone dell'Inghilterra, di Pep Guardiola, gran condottiero del Barcellona plurititolato, di Guus Hiddink, fresco di firma su un contratto che lo legherà alla Federazione Turca dall'agosto 2010. Tutte ipotesi difficili, anche se non impossibili, soprattutto se Capello dovesse fallire ai Mondiale, se le elezioni in casa Barca portassero un presidente di fede anti-Guardiola, se Hiddink affrontasse nuovamente il doppio incarico club-nazionale come in passato.
Parlando di strade più percorribili, la più accreditata pare essere quella di Sinisa Mihajlovic, autore di un gran campionato con il Catania e al momento libero da vincoli contrattuali. Il serbo sarebbe adatto per la conoscenza del gruppo (è stato vice di Mancini per quattro anni all'Inter), per l'attaccamento alla maglia e per il benestare di alcuni senatori, il connazionale Stankovic su tutti. Dall'altra il tecnico potrebbe pagare l'inesperienza a certi livelli e le critiche dei tifosi, abituati al dolce sapore delle vittorie mouriniste.
Capitolo Inter a parte, il vento di rivoluzione ha portato novità anche nelle altre grandi del calcio italiano. La Juventus, per dimenticare la disastrosa stagione appena conclusa, si è affidata al duo ex blucerchiato Del Neri-Marotta. Il primo, dopo la conquista dell'accesso alla Champion's con la Samp, dovrà dimostrare di aver fatto finalmente il definitivo salto di qualità tra i grandi tecnici, il secondo dovrà rivoluzionare una squadra vecchia e adattarla alle esigenze tattiche del guru del 4-4-2.
Il Milan attende. Dopo l'addio tormentato di Leonardo si sfoglia la margherita sul suo possibile successore, passando da soluzioni interne come Galli e Tassotti ad altri ex giocatori rossoneri come Van Basten e Donadoni. La scelta pare sia però caduta sull'ex Cagliari Massimiliano Allegri, ben visto dal presidente per le sue spiccate caratteristiche offensive. C'è da superare lo scoglio Cellino, che per liberare il tecnico livornese dal contratto con la società rossoblù vorrebbe ottenere la seconda metà di Astori, una trattativa che probabilmente si concluderà positivamente.
Con Prandelli diretto verso la Nazionale, la Fiorentina pensa sia a Mihajlovic, conteso con l'Inter, sia a Gasperini, probabilmente alla fine del suo ciclo con il Genoa. A Genova sponta Samdoria, dopo l'addio di Del Neri, l'ipotesi più accreditata è quella di Mimmo Di Carlo, mentre tra Udine e Parma è ufficiale lo "scambio" di allenatori: in Friuli va Guidolin, da anni inseguito dal presidente Pozzo, mentre in Emilia approda Pasquale Marino.
Infine nelle zone basse il Catania sta per ufficializzare Giampaolo, mentre il Cagliari aspetta la conclusione del campionato cadetto per dare l'assalto a Bisoli, anche se quella del tecnico del Cesena non sembra essere l'unica pista di Cellino.
Filippo Congiu