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Scotto si coccola il Latte Dolce: «Progetto vincente»
Il tecnico: «Voglio l'Eccellenza coi miei giovani»

Scotto si coccola il Latte Dolce: «Progetto vincente»

Ha l’entusiasmo di un ragazzino e un’ambizione smisurata. Pierluigi Scotto, tecnico del Latte Dolce, insegna calcio, forma i giovani e li lancia in prima squadra ottenendo risultati lusinghieri con un gioco corale apprezzato in tutti i campi del girone B di Promozione. Dopo 13 giornate i biancazzurri sono al quarto posto, a quattro punti dalla vetta. «Sono ambizioso, un motivatore e ai giovani do tanto – dice di sé il mister Scotto – Non ho paura di misurarmi in grandi piazze, ho fame di Eccellenza ma spero tanto di arrivarci con i miei giovani». Perché a Sassari non c’è solo la Torres e la “cantera” biancazzurra gode di ottima salute. Campioni fatti in casa, con un settore giovanile che è da 20 anni il fiore all’occhiello del Latte Dolce. «La Figc ci ha appena premiato – dice con orgoglio Scotto – perché insieme con la Sigma Cagliari siamo la società che ha la maggior continuità nei campionati giovanili nell’ultimo ventennio».

 

Mister Scotto, parliamo del vostro bel campionato che non può essere macchiato dalla sconfitta di domenica contro la Corrasi. Una partita che però di calcio ha avuto ben poco

«È vero, a Oliena non siamo stati accolti tanto bene, ci hanno minacciato e provocato sin dal nostro arrivo al campo, lo scopo l’hanno raggiunto perché poi hanno vinto una partita nella quale è stato impossibile fare calcio. Il campo in terra battuta, tanto vento e un agonismo esasperato. Io stesso sono stato espulso dall’arbitro per proteste, quando facevo notare che in questo clima intimidatorio non era possibile giocare. Comunque dal punto di vista sportivo per me il discorso si è chiuso al 90’, poi c’è una denuncia ai Carabinieri che farà il suo corso»

Oliena ha conosciuto l’Eccellenza, è una piazza che ha vissuto campionati e sfide importanti. Cosa ha determinato questo tipo di accoglienza?

«Probabilmente non è stato digerito il 6-0 in Coppa Italia a Sassari. Un risultato pesante sì che però non è stato accompagnato da nessun tipo di offese personali verso giocatori, allenatore o dirigenti della Corrasi ma sempre rispettando l’avversario come facciamo ogni domenica»

Venivate da una striscia importante di nove risultati positivi, cosa comporterà questo inatteso stop?

«In effetti mi dispiace tanto esserci fermati così dopo sei vittorie e tre pareggi ma i ragazzi sono consapevoli che non si è potuto giocare a calcio perché la nostra caratteristica è quella di un fraseggio stretto, di un gioco manovrato. Lavoriamo sempre su queste basi e perciò ripartiamo dai questi concetti che rappresentano la mia filosofia»

Domenica sarete impegnati nel più bello scontro di giornata, riceverete la capolista La Palma Alghero

«È una squadra che sta facendo molto bene, è ancora imbattuta ma non è la Nuorese dello scorso anno né la Torres di due anni fa. In ogni caso li rispettiamo perché ci sono fior di giocatori come Zani, Soggia, Zaccheddu, Congiu, Riu e Serra ma faremo di tutto per batterli con le nostre armi, ossia attraverso il gioco che vede la partecipazioni di tutti. Spero in ogni caso che sia una festa di sport e calcio»

Nonostante la sconfitta di Oliena, il vostro rendimento esterno è migliore di quello casalingo, è un caso?

«Noi giochiamo nella stessa maniera sia in casa che fuori, è indubbio che il nostro campo, che misura 100x60, non ha quell’ampiezza e quella profondità adeguata al nostro tipo di gioco, perciò chi viene da noi difendendosi ci mette in difficoltà. In trasferta, invece, abbiamo fatto belle vittorie contro Usinese, Abbasanta, Codrongianos e Tempio e non subivamo gol da cinque partite»

Avete segnato 17 reti, 9 delle quali con il solo Delizos. Basta marcare lui ed è fatta?

«Mah, se è per quello abbiamo vinto anche senza Delizos, come ad Abbasanta. Certo, avere un’individualità forte è un valore aggiunto per una squadra che basa il gioco sul collettivo. Ricordo anche che altri otto giocatori hanno comunque fatto almeno un gol»

Siete quarti, a quattro punti dalla capolista che incontrate domenica, l’organico è sufficiente per puntare a vincere?

«Noi giochiamo un 4-3-2-1 di base che spesso modifichiamo in corsa, perciò con due mezze punte. Mi mancherebbe in effetti un altro trequartista. Era quasi fatta per Alberto Mura, un ’91 della Torres che però ha preferito il Valledoria in Eccellenza. Per noi era l’ideale, un giovane, voglioso e che attaccasse gli spazi ma in giro non ne vedo altri che facciano al caso nostro. Tra l’altro la rosa si è ristretta avendo dato Pischedda al Romangia e avendo perso per problemi di lavoro Carta. Il nostro budget è tra i più bassi del girone e continueremo a pescare dal vivaio»

Un settore giovanile che è il punto di forza del Latte Dolce

«Sì è ben curato, il progetto è sempre forte, facciamo riunioni mensili, voglio che si insegnino i fondamentali sin da subito, che ci sia un’attività motoria di qualità e che abbia un indirizzo preciso in modo che i ragazzi arrivino in prima squadra con le basi giuste. Ci sosteniamo con la nostra “cantera” oltre a fornire elementi interessanti anche ai “cugini” della Torres come Luca Mulas e Davide Virdis, che hanno diverse presenze in Eccellenza. Le strutture ci sono, con i campi in erba sintetica, la palestra e la piscina. Ci mancano i soldi»

Fabio Salis

In questo articolo
Allenatori:
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Stagione:
2010/2011
Tags:
Sardegna
13 Andata
Girone B
Intervista