«Con la Torres un 2018 da favola, i tifosi 12° uomo in campo»
Sorso scatenato, per la difesa c'è anche Merenda: «Mi hanno voluto fortemente, la squadra è forte e diremo la nostra»
Dalla Torres al Sorso come Andrea Chessa. Un altro rossoblù si accasa nella squadra di Pierluigi Scotto e si tratta sempre di un difensore, l’esperto centrale Roberto Merenda, nato Reggio Calabria il 3/02/1984, che da dicembre in poi (arrivava dal Calangianus) ha dato una grande impronta e solidità al reparto arretrato dei sassaresi che hanno fatto della difesa un reparto invulnerabile. I biancocelesti ci mettono quei centimetri (184) e quella "garra" che nello scorso campionato gli garantiva Gutierrez passato al Muravera. Un giocatore esperto e vincente (nelle ultime 5 stagioni in Eccellenza ha contribuito a 3 promozioni in serie D) che accresce ulteriormente il tono della campagna acquisti dettata dal club di Antonello Zappino, Fabio Polo e Franco Marongiu e dal diesse Beniamino Manunta.
La carriera di Merenda inizia con il Fiorenzuola e le 2 presenze in serie C2 (2001-02) a 17 anni. Su di lui ci mette gli occhi il Venezia che militava in serie A, fa un biennio ed entra nel giro della Nazionale Under 19 al punto da richiamare l’attenzione della Juventus che lo gira in serie D al Cosenza nel 2003-04. Nei due anni successivi continua in serie D con Savona, Mezzocorona, Rossanese e Scillese, poi passa in Eccellenza con Acri, Corigliano, Valle Grecanica e Paternò con un intermezzo in serie D (2008-09) col Merate. Dal gennaio 2010 risale in serie D con Hinterreggio, Zagarolo, Rossanese, Luca Canistro, poi riscende in Eccellenza con Vico Equense e Paolana per fare l'ultimo campionato in D con il Comprensorio Montalto (febbraio 2015). Nel 2015-16 gioca nel Reggio Mediterranea e due anni fa scopre la Sardegna con il Budoni (15 presenze e 2 gol) poi lascia i galluresi a dicembre per passare ai campani del San Tommaso. Un anno fa firma con l'Alcamo, disputa tre gare e passa a metà settembre al Calangianus e tre mesi dopo alla Torres. E lì inizia la cavalcata verso la serie D.
Roberto Merenda spiega la scelta fatta: «Ho avuto contatti con la Nuorese ma col problema del ripescaggio non me la sentivo di aspettare ancora, anche perché avevo altre offerte in diverse parti d'Italia. Il Sorso mi ha voluto fortemente, il mister Scotto e il direttore Manunta mi hanno fatto una corte molto determinata e vado in una squadra forte di suo, che sta inserendo i tasselli giusti e che ha le carte in regola per arrivare in fondo, non so se per vincere il campionato ma le strade per la serie D sono anche quelle dei playoff e della Coppa Italia. Una scelta dettata anche dalla Sardegna, perché mi ha portato bene nelle ultime due stagioni. Due anni fa a Budoni ho contribuito per mezzo campionato alla promozione in serie D, l'anno scorso c'è stata la cavalcata trionfale con la Torres. Perciò dico: "Non c'è due senza tre"». Il Sorso l'ha incontrato e battuto in campionato: «Avevo visto una squadra molto solida e ben messa in campo dall'allenatore, con delle individualità importanti e grosse qualità. Una gara equilibrata sbloccata dall'eurogol di Spinola tra l'altro con un mio lancio da dietro. Quella vittoria ci ha dato una spinta ulteriore per finire alla grande la stagione».
La parentesi con la Torres è stata intensa e bella. «Sono arrivato con la consapevolezza che l'obiettivo della serie D era difficile ma non impossibile. Sono stato convinto dalla serietà della società e del presidente Sechi che non smetterò mai di ringraziare perché mi ha accontentato in tutto e per tutto. Lo staff tecnico era all'altezza e noi giocatori abbiamo dato il massimo e anche un qualcosa in più per l'attaccamento verso la squadra dei tifosi, il nostro 12esimo uomo in campo. Con loro c'è stato un feeling particolare, li ringrazio pubblicamente per i messaggi ricevuti dopo che si è saputo che non ci sarebbe stato il rinnovo con la Torres. A me rimane una grande vittoria e la soddisfazione di un 2018 da favola con 20 risultati di fila, la miglior difesa del campionato e grandissimi risultati nei playoff».
Il neo-acquisto del Sorso analizza le avversarie: «Il Muravera sarà una delle accreditate alla vittoria finale ma Sorso e Uri possono essere all'altezza della situazione e bisognerà vedere se anche la Nuorese sarà in Eccellenza e cosa faranno le retrocesse Tortolì e San Teodoro. È sempre difficile fare pronostici, il campo è quello che dirà la verità anche perché il detto è "calcio d'agosto non ti conosco". I miei gol? Li ho sempre fatti sulle palle inattive o punizioni, con la Torres non sono arrivati ma nelle altre squadre sì anche se la mia qualità migliore e non far prendere i gol. Avere la miglior difesa è un dato importante per chi punta al vertice perché parti col vantaggio di fare come minimo un punto».