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Straordinaria prima giornata di sport al resort Marina Beach, settecento atleti da tutta l’Isola impegnati in sedici discipline
CIP. Il cuore dei ragazzi supera gli ostacoli

Straordinaria prima giornata di sport al resort Marina Beach, settecento atleti da tutta l’Isola impegnati in sedici discipline

Orosei, estate 2014. L’estate lascia i titoli di coda, almeno per settembre, a casa, e illumina il campus del Cip, comitato italiano paraolimpico. IL CIPress, Magazine dell'evento stampato quotidianamente, racconta le gesta degli atleti«Una esperienza umana prima di tutto», certifica il presidente Emanuela Comella. Già, lei e la sua squadra, meglio l’esercito di volontari che qui a Orosei disegnano un mondo zeppo di umanità. Anche perché la disabilità è una barriera che si può e deve demolire. Seppellire. Il Cip e il suo mondo di donne e uomini fa anche questo. Abbatte i pregiudizi. E allora ecco Sebastiano Casciu e Alberto Melis, atleti di hockey su prato che ridono e scherzano con la telecamera. Salutano e ringraziano il coach. Poi, vanno in campo. Raccontano con una lucidità e spensieratezza che l’altra faccia del “diverso” è un problema degli altri. Prima di tutto. E allora stai lì a ascoltarli mentre non prendendosi mai sul serio vivisezionano la loro prima giornata sportiva e non al campus di Orosei. Lo sport e l’agonismo: «Fondamentali per restituire serenità a chi ti vuole bene», ringhia Pierino Dainese, presidente dell’Anmil Sardegna. Robusto, occhi vibranti come le sue braccia, non si ferma davanti a nessun ostacolo. Fisico o mentale. «Perché - evidenzia- la retorica della pietà non appartiene al mondo delle persone intelligenti».

A Orosei va così. Almeno nella giornata inaugurale della seconda edizione del campus dedicato alle persone che hanno molto da insegnare alle altre cosiddette normali.

In questo articolo
Argomenti:
Stagione:
2014/2015