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Torres, la rivolta dei tifosi contro lo società, in 500 sfilano in corteo per contestare il presidente Daniele Piraino
La protesta dopo i segnali distensivi del club

Torres, la rivolta dei tifosi contro lo società, in 500 sfilano in corteo per contestare il presidente Daniele Piraino

Al grido "la Torres siamo noi" erano 500 tifosi rossoblù che hanno sfilato da piazza Castello fino a palazzo Ducale per ribadire al sindaco la volontà immutata di far rassegnare le dimissioni al presidente Daniele Piraino più volte inserito nei cori. E Nicola Sanna ha confermato agli ultras della Curva Nord e agli esponenti della Fondazione Torres e della Memoria torresina, ma anche semplici tifosi, che farà da arbitro in un eventuale passaggio di consegne ad imprenditori sassaresi ricordando che si è sempre rifiutato di revocare la concessione dello stadio perché la Torres deve giocare al Vanni Sanna. Ecco che la risposta dei tifosi rossoblù, che continueranno nella loro protesta disertando la gara di inizio campionato contro la Nuorese e non sottoscrivendo l'abbonamento, non si è fatta attendere e si palesata con numeri diversi da quelli prospettati il giorno prima da Daniele Piraino. Il presidente della Torres, nell'incontro con la stampa alla presenza anche dei consiglieri Emilio Minunzio e Massimo Adzovic, del preparatore dei portieri Tore Pinna e del capitano della squadra Roberto Merino, aveva lanciato segnali distensivi verso i tifosi tornando su una frase detta una settimana prima: «A Sassari e in Sardegna non esiste la mafia o la camorra, io qui svolgo liberamente un'attività da 12 anni. Non ho detto che il tifoso torresino è mafioso e camorrista, ho detto che un gruppo di 50 tifosi venivano manovrate, cioè informati male e aizzati, da 6-7 persone che avevano interessi personali». Sul tifoso torresino ha aggiunto: «Non è una cosa astratta o un qualcosa da tenere a distanza ma è una componenente della Torres e va tenuto vicino alla società sentendo anche i consigli che può dare. Perciò ci interessa incontrare 5 rappresentanti della Curva ma senza telecamere e pubblicità, di quei 5 almeno 2 che rimangono con noi e saranno sempre convocati a qualsiasi riunione trimestrale che faremo». «Le modalità dell'incontro - aggiunge Emilio Minunzio - le valuteremo perché ci sono diversi gruppi organizzati, c'è la Fondazione e la Memoria torresina».

 

La protesta dei 500 tifosi rossoblùVista l'entità della protesta ben difficilmente l'attuale dirigenza avrà il sostegno dei tifosi rossoblù che continueranno la loro battaglia per avere un cambio nella conduzione del club che affronta la stagione con il fardello di 500mila euro debiti. Infatti, Piraino ha detto di aver rilevato la società di Capitani con un passivo di 750mila euro di cui quasi 250mila era per contratti non onorati relativi alla stagione 2014/15 in Lega Pro arrivando ad una transazione col versamento di circa 150mila euro, un ammontare che mancherà negli investimenti per la stagione che sta partendo. Ha aggiunto che lo stesso precedente proprietario aveva promesso di saldare le 4 mensilità ai tesserati (al tecnico Marco Sanna e ai giocatori) del campionato scorso in serie D. Una cifra che si avvicina ai 120mila euro e che sarà soggetto di ulteriore transazione in questa stagione onde evitare punti di penalizzazione. Quest'argomento non è stato oggetto di discussione nel finale della scorsa stagione, cioè durante il passaggio di consegne, perché «c'era stato chiesto espressamente da Patalano e Capitani - rivela Piraino - di non andare nello spogliatoio e di non interloquire con mister e giocatori perché si sarebbe rischiato di distrarre una squadra che era in lotta playoff e che poi avrebbe giocato altre due gare di spareggi. Hanno detto che quei debiti erano figli loro fino al 30 giugno ma sono loro che non hanno rispettato i patti». Sul non aver confermato il tecnico e la squadra che ha sfiorato la serie C: «Non abbiamo conservato parte di quel gruppo perché ci saremmo trovati in presenza di giocatori con 4 stipendi in arretrato, e il giocatore vive su quell'entrate, e se ce li hai dentro lo spogliatoio poi li devi pagare. L'intenzione era quella ma se poi ti vedi arrivare il lodo arbitrale per i debiti della stagione in Lega Pro e che sono prioritari per l'iscrizione in serie D devi fare una scelta anche dolorosa. Ma abbiamo anche cercato di trattenere qualcuno, a Demartis dissi che gli avrei saldato i 4 stipendi e poi si è rimangiato in 24 ore quello che aveva concordato. Lisai invece è stato corretto, gli ho detto che l'avrei aspetto fino al 4 agosto e ci ha informato che aveva trovato una squadra che gli dava di più, se si troverà male a dicembre non è detto che non faremo ciò che non è stato fatto ora». Sugli obiettivi da reggiungere Piraino e Minunzio hanno spiegato che non si poteva fare un mercato aggressivo e che la squadra punterà a disputare un campionato dignitoso che consenta di gettare le basi per la prossima stagione. L'intento è di riportare la Torres in Lega Pro nel giro di tre anni e se non quest'obiettivo non verrà raggiunto allora la società verrà restituita al sindaco a costo zero e anche risanata. Sull'amministrazione comunale Piraino ha specificato che «Sindaco e assessore alla Sport si sono comportati sempre molto bene nei nostri confronti, ci hanno dato sempre il massimo della disponibilità e ci hanno incoraggiato anche in momenti in cui a noi ci veniva da chiederci: "Ma chi ce lo ha fatto fare"». Il presidente ha parlato anche del del Settore giovanili: «Juniores, Allievi Elite e Giovanissimi Regionali non pagano rette e i kit, vengono seguiti come gruppi selezionati, solo la scuola calcio paga una retta. Noi speriamo di tirar fuori i giovani per l'anno prossimo valorizzando quella componente sarda, domenica in Coppa Italia 3 fuoriquota su 5 erano sardi». Poche parole per Roberto Merino, il peruviano leader del gruppo: «La squadra disponibile e vedo delle potenzialità nei ragazzi. Io sono il primo a crederci in questa avventura, Sassari è una piazza gloriosa. Tutti vogliamo l'arcoboleno ma bisogna avere prima la pioggia e un bel sole, la rosa senza spine non esiste, bisogna saper soffrire e metterci sacrificio con organizzazione e cooperazione, bisogna fare gruppo».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2015/2016
Tags:
Sardegna