I due direttori sul match, il 2012 e l'anno nuovo
Zucchi e Ibba giocano in anticipo il derby Arzachena-Sant'Elia
In campo non giocano loro ma stanno sempre in panchina e hanno un'importanza pari a quella di giocatori e allenatori perché li scelgono, li difendono e, quando devono, li cambiano. Entrambi direttori sportivi, il giovane Antonello Zucchi e il più esperto Roberto Ibba sono i primi costruttori dell'Arzachena e del Progetto Sant'Elia che domenica si affrontano nel derby che apre il girone di ritorno. All'andata si imposero gli smeraldini per 3-1, al Biagio Pirina i cagliaritani vogliono restituire lo sgarbo. Con i due diesse si ripercorre il 2012 dei biancoverdi e dei biancoblù, si guarda all'anno nuovo e alla prossima sfida. Il derby è già partito.
Il 2012 di Arzachena e Sant'Elia
Zucchi: «Il campionato scorso è finito bene con otto risultati utili di fila e una salvezza ottenuta con qualche giornata d'anticipo che era l'obiettivo prefissato dopo che nel dicembre 2011 ci furono state cessioni eccellenti. Abbiamo potuto apprezzare il lavoro fatto da Virgilio Perra che sta dimostrando il suo valore anche in Lega Pro alla guida del Casale. Per questo campionato, con Raffaele Cerbone in panchina, abbiamo tenuto qualche elemento esperto in meno e puntato più sui giovani, abbiamo girato a quota 21 con una lunghezza sopra la zona playout e siamo in linea coi programmi anche se, alla luce delle gare che abbiamo disputato, ci mancano diversi punti e mi riferisco ai pareggi in casa contro Anziolavinio, Palestrina, Sarnese e Ostiamare, tutt'e quattro delle mancate vittorie visto che gli avversari hanno sempre segnato negli ultimi minuti».
Ibba: «È stato un anno di sofferenza che ci ha riservato una gioia immensa a Pomezia quando abbiamo conquistato una salvezza miracolosa alla prima esperienza in serie D. La gara contro il Monterotondo me la porterò sempre nella mia memoria di sportivo perché, grazie a Bernardo Mereu in panchina, raggiungemmo un grandissimo traguardo a dispetto di tutti quelli che ci davano già spacciati al termine del girone d'andata. La nuova stagione, programmata con poche risorse finanziarie, ci ha riservato alti e bassi, con una squadra molto giovane e tre cambi tecnici, ma siamo vivi e ancora a galla, ai margini di quella zona playout che è impensabile non dovessimo occupare».
La gara più bella e quella più brutta del 2012
Zucchi: «La più bella è senz'altro quella contro il Marino, perdevano 2-0 in casa con gli avversari che alla fine del primo tempo avevano scavalcato la capolista Salerno, la ripresa fu emozionante perché facemmo 3 gol in pochi minuti. Una gara brutta in particolare non la ricordo perché non abbiamo mai giocato proprio male ma devo dire che l'ultima partita dell'anno contro l'Ostiamare ha lasciato l'amaro in bocca a tutti noi arzachenesi per via di un arbitraggio così contrario senza particolari motivi che ha sconcertato tutti. Poi, oltre al danno di aver giocato un'ora in 10 contro 14 e aver subito gol al 92' si aggiunge la beffa per l'ammenda di 2000 euro - per l'espulsione del raccattapalle - che incide tanto nel nostro bilancio societario».
Ibba: «La più bella, oltre alla già citata gara di Pomezia, direi la vittoria in questo campionato contro il Sora allora capolista, una gara giocata alla perfezione. La più brutta penso sia quella contro l'Ostiamare persa 5-1 e contro un avversario che ci ha fatto neri dall'inizio alla fine».
L'acquisto migliore
Zucchi: «Più che un volto nuovo mi piace mettere l'accento nell'aver ritrovato al pieno della forma un giocatore come Roberto Cappai, nel girone d'andata ha segnato 11 gol e mostrato le enormi qualità che possiede ripagando in pieno la fiducia della società che lo ha sempre sostenuto anche nei momenti più bui. Ora speriamo che accada la stessa cosa ad Alessio Figos che si è fatto male dopo un ottimo inizio stagione ma che ora è pronto per il rientro in campo».
Ibba: «Sarebbe troppo facile dire Patrick Ferreira, la punta centrale che ci mancava dall'inizio dell'anno e che ha fatto gol all'esordio nella gara prima di Natale. Ma io dico che il giocatore che ci ha dato quel qualcosa in più è stato Juan Eugenio, il difensore argentino che si è dimostrato un ottimo giocatore e un ragazzo d'oro. Un acquisto che in tanti bocciarono salvo poi ricredersi dopo due gare, si è ambientato subito e ha fatto vedere di che pasta è fatto al punto che a dicembre era richiestissimo».
Obiettivo 2013
Zucchi: «Fare un grande girone di ritorno, continuando a valorizzare i giovani ricordando che ogni settimana in panchina abbiamo due giocatori del '96 come Spina e Aiana che mi auguro possano ripercorrere la strada che sta facendo Samuele Spano, ora protagonista con la Primavera del Pescara dopo l'ottima stagione in serie D. Poi speriamo di avere meno infortuni e squalifiche».
Ibba: «Salvarsi sarebbe la seconda impresa di fila e farlo non passando per i playout sarebbe impensabile. Ma abbiamo fiducia in un gruppo che reputiamo eccezionale, composta da giocatori che lottano ogni domenica per dimostrare che sono all'altezza della serie D. Già questo è gratificante per me che sono il direttore e per la società».
L'avversario di domenica
Zucchi: «Contro il Sant'Elia cerchiamo i tre punti perché la salvezza passa dalle vittorie in casa, troviamo un avversario che è cambiato molto rispetto all'andata sia negli uomini che nella guida tecnica. Con Gigi Piras al posto di Franco Giordano hanno cambiato modulo e con l'arrivo di Ferreira hanno trovato la punta centrale che gli è mancata finora. Un derby non è mai facile, loro vengono da tre risultati utili di fila e stanno segnando con regolarità, gli episodi contano ma sono sicuro che faremo una bella gara anche perché siamo quasi al completo come ci era capitato solo all'andata proprio contro il Sant'Elia solo che ora ci manca Bonacquisti mentre allora non avevamo Cappai».
Ibba: «L'Arzachena è la nostra bestia nera, in due anni tre gare e tre sconfitte. È una squadra in salute che avrebbe potuto avere qualche punto in più in classifica, ha un'ossatura importante con giocatori di livello alto come Figos, Cappai, Bonacquisti, Manzo, Pinna, Rossi e Palazzo. Ci presentiamo non al meglio perché rischiamo di non avere a disposizione Atzori ma ce la giocheremo a viso aperto come abbiamo sempre fatto finora, se dovessimo vincere al Biagio Pirina e poi in casa nell'altro derby contro il Selargius il nostro girone di ritorno prenderebbe subito la piega giusta».
Il mercato dell'Eccellenza
Zucchi: «Noi siamo attenti ad un campionato che dà spazio ai giovani, che crescono non solo perché vengono imposti dai regolamenti ma anche per merito di allenatori bravi e preparati come lo sono Massimiliano Paba e Ivan Cirinà che stanno portando Fertilia e Taloro a competere con chi come l'Olbia è partita favorita per il salto di categoria. Noi abbiamo l'80% della squadra composta da giocatori sardi perché riteniamo che non hanno nulla da invidiare a quelli continentali».
Ibba: «È un campionato che seguiamo con attenzione perché è lì che ci rivolgiamo per rinforzare la squadra. Dall'Eccellenza abbiamo preso Marco Dessena che stava facendo la differenza prima che si infortunasse e così abbiamo fatto a dicembre con l'acquisto di Ferreira. La serie D è un altro mondo rispetto all'Eccellenza e bisogna saper trovare i giocatori giusti perché ce ne sono che possono giocare nella categoria superiore».