Quartultimo posto, squadra affidata a Gigi Nuoto
Alghero in crisi, si dimette il tecnico Calvia dopo il ko col Castelsardo
Antonello Calvia fa un passo indietro e rassegna le dimissioni. Non è più lui l'allenatore dell'Alghero che sta sprofondando in classifica dopo aver collezionato sei sconfitte in dieci giornate. L'ultima delle quali domenica, in casa, contro il Castelsardo in quella che per i giallorossi doveva essere la gara del riscatto. Invece, Zani e compagni hanno ceduto 2-1 e il futuro si fa sempre più incerto con 10 punti e il quartultimo posto. La panchina è stata affidata, per ora, a Gigi Nuoto, tecnico della Juniores. Calvia, che per natura non è uno che molla alle prime difficoltà, si è visto costretto ad assumersi in prima persona le responsabilità di questo momento nero della squadra. I casi di Alessandro Piras e Matteo Tedde, che dall'inizio di novembre hanno chiuso anzitempo l'avventura in giallorosso, non hanno fatto che accentuare la crisi tecnica e impoverire il parco "anziani" già depauperato dagli infortuni (Pierotti e Urgias su tutti) e le squalifiche che hanno privato mister Calvia di pedine importanti. Spesso si è visto giocare un Alghero con sei-sette fuoriquota, i giovani catalani sono bravi e non hanno certo sfigurato ma per fare punti e stare al passo del blasone di una società importante come l'Alghero ci vuole ben altro. Il tecnico ha chiesto che venissero rimpiazzati i partenti ma i rinforzi importanti possono arrivare solo a dicembre, nel contempo la rotta non è stata invertita e Calvia ha detto stop dopo un'avventura sulla panchina giallorossa durata quasi due anni. Nel novembre del 2010 subentrò a Giovanni Muroni per condurre l'allora La Palma Alghero (ancora non poteva assumere il nome di Alghero 1945) in Eccellenza. Lo scorso ottenne un ottimo quarto posto.
Il campionato. Davvero incredibile la parabola della squadra catalana, indicata alla vigilia del torneo la favorita insieme con l'Olbia dopo un ottimo mercato che ha riportato ad Alghero giocatori importani come il bomber Pierotti, Matteo Tedde e, successivamente, Alessandro Piras. Un ruolo ben recitato da Serra & Co. nelle prime due giornate nelle quali sono stati raccolti sei punti (contro San Teodoro e Samassi) poi però è arrivata la prima sconfitta in campionato, 2-1 a Gavoi, seguita dal ko interno per 3-1 contro il Porto Corallo e dalla débâcle clamorosa nel derby contro il Fertilia (5-0). Nel frattempo cresceva la delusione e il malcontento - così come maturava la frattura con gli ultrà giallorossi - il ritardo dalla vetta aumentava sempre più e la successiva vittoria contro il Tempio e il pari a Castiadas sono stati un fuoco di paglia perché poi sono scoppiati i casi Piras-Tedde ad agitare ancor di più le acque e creare quel clima di incertezza attorno alla squadra. Arriveranno così le sconfitte contro Olbia (1-2), Sanluri (2-0) e, appunto, Castelsardo. Oggi le dimissioni e l'apertura di nuovi scenari. Difficile l'arrivo di Mauro Giorico che, sebbene ad Alghero giochi in casa, ha la chance Olbia sottomano. Sulla piazza sassarese ci sono tanti bravi allenatori, Rosario Affuso e Gianluca Hervatin su tutti, ma l'arrivo di uno di loro dipende dai piani societari: si punterà al rilancio o a ottenere una "semplice" quanto difficile salvezza?