Alghero, un tracollo annunciato: addio professionismo

Sport isolano in ginocchio. Resiste il Cagliari calcio, affonda lentamente la Dinamo del basket, rischia la Villacidrese, crollano l’Olbia e l’Alghero. Alghero, piccolo miracolo che dal ripescaggio di due stagioni fa, passando per una rocambolesca salvezza da ultima giornata e la promozione sfiorata nel campionato di Seconda Divisione appena trascorso, ripiomba nel buio. Una fidejussione da 200.000 euro è la molla (mancante) che fa scattare il meccanismo dell’esclusione dal campionato. Una paura latente che a lungo aveva aleggiato sul “Mariotti”, fugata dalle rassicuranti parole del presidente Corrado Sanna, che però sempre aveva fatto appelli a caccia di sostegno mai raccolti, che ultimamente aveva lanciato un allarme semi ovattato poi esploso nelle decisioni Covisoc e in un ricorso non presentato che rischia di trasformare tutto in Promozione, con la “P” maiuscola.

Ed alle 13 di sabato 10 luglio l’ipotesi è diventata sentenza. Poche e frammentate le notizie, situazione precipitata ma sana. L’Alghero è società senza debiti che, parole di Sanna e Parsani, potrebbe ripartire agevolmente dal dilettantismo per gettare solide basi per il futuro. Impossibile investire ancora nel calcio professionistico senza aiuti. I problemi legati ai contributi, quelli legati ad uno stadio non idoneo ad affrontare la sfida della Seconda Divisione (trasferte a Tempio e Sassari le eventuali e possibili soluzioni), le difficoltà relative alla costruzione della cittadella sportiva, l’assenza di una classe imprenditoriale che, chiamata a raccolta dal sindaco Marco Tedde ha risposto solo in parte, certo non in modo non risolutivo. Cosa sarà è ancora presto per dirlo, e non sono esclusi ulteriori colpi di scena. La barca giallorossa affonda in un surreale silenzio mentre un vero terremoto scuote la Lega Pro, segnale di un calcio al collasso. Sui forum esplode l’amara rabbia dei tifosi, ma la sensazione resta mestamente quella di un tracollo annunciato.