Arriveranno un esterno e un difensore centrale
Andrea Clarkson e i nuovi acquisti della Ferrini Cagliari. Allenatori senza patentino anche in Promozione? «Una follia»
Conquistata la Promozione sconfiggendo ai Play off il Carloforte, Andrea Clarkson, allenatore della Ferrini Cagliari, si prepara alla stagione in arrivo. La squadra cagliaritana intanto trova due rinforzi preziosi nei nuovi acquisti, Rais e Pinna, mentre si aspetta la chiusura per un difensore centrale.
La prima domanda è, ovviamente, sul calciomercato della Ferrini Cagliari - chiediamo ad Andrea Clarkson di parlarci dei nuovi arrivati, Mattia Rais e Francesco Pinna. «Abbiamo avuto modo di conoscerci già. Entrambi sono ex giocatori del Carloforte e li abbiamo incontrati nella sfida decisiva dei play off. Mi hanno colpito positivamente e sono due giocatori che avevo messo in cima alla lista». «Mattia è un centrocampista completo: è dinamico, attacca e difende». Anche Pinna viene dal Carloforte, e precedentemente aveva giocato con le maglie di Samatzai e Arbus: «Francesco è una buonissima punta centrale e a me, personalmente, piace molto giocare con la punta centrale. Pinna è molto bravo a ricoprire questo ruolo: di lui mi piacciono i movimenti, il fatto che veda la porta e che sia un giocatore altruista, una qualità che non tutti possiedono».
Le punte centrali hanno portato bene all’attacco della Ferrini anche nella passata stagione.«Quel ruolo l’anno scorso è stato ricoperto da Giuseppe Montagna e successivamente, dopo l’infortunio della punta di Lanusei, da Luca Podda. Ha potuto trovare spazio anche un ottimo fuoriquota, Galanti, classe 1993 – ma è nato a dicembre –, che ha giocato diverse gare e diversi spezzoni. Galanti ha fatto bene: se mantiene le premesse quest’anno potrà togliersi qualche soddisfazione».
Il calciomercato della Ferrini Cagliari può considerarsi chiuso o ci sarà qualche nuovo acquisto? «Puntiamo a realizzare altri due acquisti: ci servono un difensore centrale e un esterno. Per quanto riguarda il difensore centrale speriamo di chiudere in questi giorni».
Il ritorno in Promozione - per la Ferrini un’attesa durata sette anni, per te invece, che hai già allenato in questa categoria, cosa rappresenta? «Quando ho iniziato ad allenare sono partito proprio dal campionato di Promozione con il Castiadas: subito dopo c’è stata la parentesi in Eccellenza col Progetto Sant’Elia, durata sino al mio esonero a dicembre. Poi il percorso con la Ferrini Cagliari e la grande gioia per aver riconquistato con i giocatori questa serie. La Promozione è molto diversa dalla prima categoria: si può parlare di un vero e proprio salto». Puoi essere più specifico? «Tra le due categorie c’è un salto di cattiveria agonistica. In Promozione ci sono giocatori che non mollano, che corrono e inseguono ogni pallone, che giocano sempre a mille: non ci si può mai distrarre. In prima categoria, invece, un giocatore, a seconda della partita naturalmente, può rifiatare, abbassare il ritmo. Diciamo che il livello medio in promozione è ben più alto e omogeneo e questo si sente».
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SEGUE
Andrea Clarkson è favorevole o contrario alla nuova normativa sull’impiego dei fuoriquota? Clarkson cita l’ex giocatore del Torino Luigi Garzya:«Per usare un’espressione scherzosa molto conosciuta rispondo con un “sono pienamente d’accordo a metà”» e prosegue «Io credo che un fondo di logica ci sia, alla base di questa discutibile decisione, ma il problema va regolamentato. Altrimenti il rischio è quello di un effetto a cascata per cui i giocatori “anziani” di Eccellenza finiranno in Promozione, quelli di Promozione a loro volta retrocederanno in Prima Categoria… Non mi convince neanche dal punto di vista del risparmio ed è doveroso precisare che sono tanti i fuoriquota che giocano quando l’obbligo impone di schierarli, ma pochi quelli che una volta abbandonata la qualifica di fuoriquota vedono ancora il campo».
È stato detto che la motivazione sarebbe la “crescita” dei fuoriquota. «Non mi trova d’accordo. Credo che con l’obbligo di schierarli si penalizzi soprattutto il giocatore che non ha per un periodo molto importante della sua crescita gli stessi obblighi di rendimento dei suoi compagni». La soluzione? «Bisogna puntare sul settore giovanile per fidelizzare il giocatore alla squadra e creare continuità».
E sulla polemica suscitata dalla possibilità di allenare senza patentino? «È una follia che si valuti la possibilità di poter allenare una categoria come la Promozione senza il patentino che attesti la professionalità del mister. L’allenamento non sono dieci giri di campo e la partitella: c’è molto di più dietro». Un allenatore che consideri particolarmente bravo? «Tolti i mostri sacri, tra cui Virgilio Perra, penso a Sergio Fadda, che prosegue a Pula il suo percorso in Eccellenza. Anche Bebo Antinori è un esempio di professionalità, ed è anche un amico, ma a prescindere dai rapporti personali i risultati confermano le mie parole». Il giocatore, invece, che credi che l’hanno scorso sia stato decisivo nel campionato di Promozione? «Il primo nome che mi viene in mente è quello di Nunzio Falco, una grandissima stagione per lui. Ma non posso non citare Ciccio Sanna e Christian Viani. Sanna ho avuto modo di vederlo giocare più volte contro i miei ragazzi nelle numerose amichevoli disputate contro il Quartu 2000: lo ritengo un giocatore fortissimo. Christian, che conosco dai tempi del Castiadas, è un fenomeno: si allena al massimo, è un giocatore serissimo e non si lamenta mai». Nelle prossime settimane, non appena si verrà a sapere se Il Porto Corallo godrà del ripescaggio che porterebbe i sarrabesi in Eccellenza, sapremo anche se Viani e Clarkson si incontreranno nella prossima stagione: uno in campo e l’altro, sornione, a dirigere dalla panchina.
Riccardo Plaisant