Salta al contenuto principale
Marcello Angheleddu, centrocampista, Guspini
«Non credo al doppio ruolo, i miei ex compagni mi seguono»

Angheleddu, chiodo sulle scarpette e vita da mister: «Il Guspini mi ha dato l'occasione e l'ho colta al volo»

Se il buongiorno si vede dal mattino, Marcello Angheleddu sarà un ottimo allenatore. Il 38enne centrocampista originario di Decimoputzu ha iniziato l'avventura a Guspini come calciatore e durante la stagione, dopo gli addii in panchina prima di Manunza e poi di Cirina, ha fatto il salto dal campo alla panchina abbandonando le corse in mezzo al campo per dirigere a tutti gli effetti i suoi ex compagni con risultati di rilievo: da sei partite a questa parte, i biancorossi hanno vinto sei partite e pareggiata una con 19 gol fatti e 2 subiti. Il 3-2 in casa della capolista Villasimius ha riacceso il finale di campionato nel girone A di Promozione che si deciderà nelle ultime due giornate dopo la sosta di Pasqua coi mediocampidanesi a 4 punti dalla vetta e ad un punto dalla vicecapolista Castiadas.   

 

L'ormai ex fantasista, che da calciatore ha vinto diversi campionati tra serie D ed Eccellenza (Torres, Atletico Elmas, Sanluri, Tortolì e Carbonia) e ottenuto un salto di categoria attraverso la Coppa Italia Dilettanti (Lanusei), ha appeso le scarpette al chiodo e affronta con entusiasmo un nuovo percorso. «È una decisione definitiva - rivela Angheleddu - avevo il terrore di farlo in un momento in cui la gamba non mi consentiva più di essere credile in campo. C'è stata questa occasione e l'ho colta al volo e, per essere credibile, devo portarla avanti. Ho smesso di giocare perché non credo nel doppio ruolo. Ai miei ex compagni, ora miei giocatori, ho chiesto di seguirmi e assecondarmi in tutte le situazioni che avremmo preparato per la domenica. Lo svezzamento deve essere quasi immediato e la mano più grande la devono dare i giocatori mettendosi a disposizione. Io ho avuto la fortuna che mi hanno seguito, ascoltato, assecondato e sostenuto nel momento in cui si è sbagliato, specie all'inizio. Personalmente ho avuto la fortuna di conoscere tanti allenatori bravi che mi hanno fatto appassionare al ruolo e invogliato a volerlo fare a fine carriera. Dai vari Perra, Busanca, Petrone, poi negli ultimi anni Loi, Marongiu e Mannu, ho rubato un po' qualcosa ma il timbro è sempre personale perché quando si prende il giocattolo in mano ognuno vuole esprimersi».

Il Guspini viaggia a ritmi altimissimi ma, probabilmente, l'ha fatto in modo tardivo: «La squadra aveva bisogno di un po' di fiducia, venivamo da un periodo difficile e particolare, del quale eravamo oltretutto colpevoli. Una volta presa la consapevolezza del fatto che stavamo sbagliando qualcosa ci siamo compattati, il gruppo si è riunito e ha tirato fuori quello che era il meglio. Adesso le cose stanno andando meglio, vincendo a Villasimius abbiamo messo un po' di pepe al finale di campionato ed era doveroso per due aspetti: siamo ancora in corsa finché la matematica non ci condanna, e poi perché dopo un periodo di calo abbiamo dovito recuperare un po' di forze e provare a dimostrare che il Guspini poteva recitare un ruolo da protagonista in questo campionato. Purtroppo la stagione è fatta di alti e bassi e il nostro basso è stato determinante per la classifica, dobbiamo chiudere al meglio impegnandoci fino alla fine»

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2022/2023
Tags:
24ª giornata