Il tecnico: «Ora serve continuità, ad Iglesias non possiamo sbagliare»
Arbus in versione deluxe, Zurru: «Contro il Samassi vittoria di orgoglio e maturità, bravi a non disunirci dopo essere rimasti in dieci»
Ciò che più conta nell'arco di una stagione è riuscire a reagire nella maniera più rapida ai momenti storti, e in questo senso l'Arbus ha superato la prova a pieni voti: dopo aver incassato un amarissimo 3 a 1 interno ad opera del Guspini, i ragazzi allenati da mister Luca Zurru hanno centrato, nel migliore dei modi, grazie ad una grande prestazione, una delle vittorie più pesanti ed importanti di questa prima parte del campionato, aggiudicandosi la sfida d'altissima quota con la corazzata Samassi, peraltro con l'uomo in meno per buona parte del match. La classifica vede attualmente i granata al quarto posto, a quota 27, a dieci lunghezze dalla vetta ma a -4 dal terzo gradino del podio, valido per l'accesso agli spareggi play-off: con quattordici gare ancora da giocare, mettersi dei limiti sarebbe un autentico peccato.
«Il risultato arrivato domenica parla chiaro, la prestazione c'è stata, una cosa affatto scontata dopo le tre sberle che ci ha rifilato il Guspini nel derby. Sono situazioni queste – spiega Zurru – in cui o reagisci subito e bene oppure rischi di pagare a caro prezzo il contraccolpo psicologico». La squadra ha saputo offrire un approccio alla gara diametralmente opposto rispetto a quanto fatto vedere nel turno precedente. «Forse abbiamo pagato la troppa foga, che paradossalmente ci ha svuotato anziché caricarci. In quell'occasione non c'è stata storia, abbiamo chiuso il primo tempo sotto di 3 a 0, la loro vittoria è assolutamente meritata; si sono rivelati più determinati, più vogliosi di guadagnare i tre punti, più affamati; aspetti che invece ci sono venuti a mancare».
Contro il Samassi le cose sono andate decisamente meglio. «Una prova di orgoglio e maturità; era impossibile sottovalutare i nostri avversari, loro invece forse hanno commesso i nostri stessi errori della sfida con il Guspini. E' andato tutto per il verso giusto, siamo davvero felicissimi». L'espulsione rimediata da Tomasi negli ultimi minuti del primo tempo ha costretto i granata a giocare tutta la ripresa con l'uomo in meno. «Siamo stati bravi a non disunirci, a mantenere la calma e aspettare il momento giusto per colpire». Con un Martinez a dir poco devastante. «Merita un grosso applauso, al pari però del resto della squadra. Andrea è uno dei nostri realizzatori principali, un po' l'anima di questo gruppo; domenica ha disputato una partita da 8 in pagella, sono i ragazzi ad aver ottenuto i tre punti, io non c'entro nulla».
La condizione atletica della truppa cresce a vista d'occhio. «Abbiamo lavorato tanto durante la pausa natalizia, mettendo altra benzina nel serbatoio del motore in vista dello sprint finale; al campo spetta l'ultimo verdetto». Il quarto posto in classifica fa ben sperare in vista della seconda parte di stagione. «Preferiamo però non prefissarci nessun obbiettivo, una scelta che portiamo avanti dall'inizio; quello che viene è tanto di guadagnato, ma ci concentriamo su una partita per volta. Il torneo è decisamente equilibrato, il Carbonia si merita la prima piazza, sono la formazione più continua e organizzata». Tutto può ancora succedere: «Ci sono tantissimi scontri diretti, la lotta al vertice è avvincente, sempre che la battistrada non prenda il largo». I valori in campo sembrano ormai ben delineati. «Le concorrenti principali per il salto saranno Guspini, poi Samassi e Seulo. Noi a livello di organico siamo un gradino sotto, in termini puramente numerici; siamo limitati rispetto agli altri, ci basta un'espulsione per entrare in piena emergenza».
La prossima sfida alla Monteponi è la classica tappa da non fallire. «Ci arriviamo al completo, se si esclude l'assenza per squalifica di Alex; per il resto, valuteremo meglio nei prossimi giorni le condizioni di due acciaccati che non ci preoccupano però particolarmente. Loro non navigano certo in buone acque, ci aspettiamo un avversario agguerrito, che non regalerà nulla. Starà a noi adeguarci alla situazione; paradossalmente dovremo essere ancora più motivati rispetto a domenica scorsa; sono questi i punti che poi alla fine fanno la differenza». Il tecnico avvisa i suoi. «Ora mi aspetto un salto di qualità dal punto di vista mentale, dev'esserci una continuità nell'attitudine con cui affrontiamo i vari impegni. Non possiamo permetterci il lusso di essere presuntuosi, che in realtà è anche un'antipatica mancanza di rispetto; non è sicuramente in questo modo che si raggiungono grossi risultati. Quando vinci ti senti il più forte, ma per andare avanti serve grande equilibrio». Il mese di dicembre è stato particolarmente avaro in questo senso, con la sconfitta casalinga rimediata nel confronto con il Selargius che brucia ancora. «Siamo partiti bene, una partita discreta; vincevamo per 1 a 0 ma loro hanno acciuffato il pari con un gol peraltro molto bello». Il finale è stato caratterizzato da un piccolo giallo. «Al novantunesimo c'è stato un contatto al limite dell'area; per l'arbitro era punizione, l'assistente invece ha optato per il penalty. Non ci stiamo comunque lamentando, ogni gara fa storia a se ed ormai è acqua passata». Discorso diverso merita la trasferta contro la San Marco. «Ce la siamo giocata a viso aperto, peccato per quell'autogol che ha determinato di fatto il risultato. Poi è salito in cattedra il loro portiere, con due autentici miracoli. Perdere contro di loro comunque ci può stare».