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Arrampicata, bowling, wakeboard e sollevamento pesi: le “novità” che raccolgono successo
Orosei, il campus integrato entra nel vivo

Arrampicata, bowling, wakeboard e sollevamento pesi: le “novità” che raccolgono successo

Proseguono a spron battuto le attività al “Primo Campus Estivo Integrato” a Marina di Orosei. L’evento è ormai entrato nel vivo ed è una vera e propria festa di condivisione per tutti: gli oltre seicentocinquanta atleti presenti nella struttura del Marina Beach Resort, assistiti da una folta schiera di tecnici federali ed accompagnatori, proseguono il loro viaggio alla scoperta di nuove discipline. Raccolgono molto successo le “novità”, quali l’arrampicata, il bowling, il wakeboard ed il sollevamento pesi: il numero dei neofiti o dei semplici curiosi ha stupito oltre ogni aspettativa gli stessi organizzatori.

Ciononostante, il fascino degli sport “classici” non passa mai di moda: si lavora anche oltre gli orari prestabiliti per consentire a tutti di soddisfare la propria voglia di conoscenza, insieme al piacere di mettersi alla prova. L’atmosfera di condivisione fa da corollario alle lunghe giornate trascorse fianco a fianco con gli istruttori. Il sole che bacia il Golfo di Orosei fa tutto il resto.

Nella giornata di domenica è il triathlon a farla da padrone. Lo sport che unisce nuoto, ciclismo e corsa rappresenta da sempre uno dei principali capostipiti nelle attività dedicate ai disabili, riuscendo a coniugare discipline facilmente fruibili anche ai non normodotati. Tant’è che la FITRI (Federazione Italiana Triathlon) ha recentemente consentito agli atleti portatori di handicap di poter partecipare alle classiche gare agonistiche, sensibilizzando l’opinione pubblica sulle tematiche della disabilità, oltreché dando un fortissimo segnale: non esistono diversità nello sport. L’occasione di potersi avvicinare in maniera così profonda e continuativa alla realtà dei portatori di handicap è stata apprezzata dai tecnici federali presenti ad Orosei: «È stata un’occasione inedita, unica, toccante. Fa così piacere vedere un tale entusiasmo verso la pratica del triathlon che neanche noi ce lo saremmo mai immaginato. Questo incontro ci aiuterà ancor di più in vista del futuro, per crescere non solo dal punto di vista sportivo ed agonistico, ma anche umano. È una vetrina che può darci la possibilità di divulgare il messaggio che è il vero pilastro fondante della cultura sportiva: le differenze non ci sono».

Al contrario del triathlon, difficilmente la pratica del sollevamento pesi viene abbinata al mondo della disabilità. Ed invece il “Primo Campus Estivo Integrato” ha dimostrato esattamente il contrario, ponendo il punto esclamativo sulla tematica della diffusione e della promozione di attività “alternative”. Ed è Pino Montanino, istruttore FIPE (Federazione Italiana Pesistica) a sottolinearlo: «Abbiamo riscontrato una grande partecipazione. Possiamo ritenerci più che soddisfatti. Siamo giunti con grande umiltà a questo campus, dove volevamo essere anche noi uno dei tanti tasselli che possono racchiudersi nel mosaico del patrimonio che possono svolgere persone con disabilità fisica oltreché intellettiva e razionale. Nel 2012 abbiamo avuto i primi atleti italiani che hanno partecipato ad un torneo internazionale a Cardiff. Stiamo effettuando un lavoro di monitoraggio per rilevare la presenza di potenziali atleti in ambito paralimpico.

Non bisogna neanche dimenticarsi di come questa sia una grandissima occasione per scoprire nuovi talenti che possano portare in alto il nome dell’Italia in vista delle prossime paralimpiadi di Rio de Janeiro 2016: «È uno dei principali obiettivi delle federazioni. Ci stiamo inserendo con risultati più che soddisfacenti, con ottimi risultati sia dal punto di vista amatoriale ed agonistico. Stiamo inserendo pian piano la cultura della “gestione” della disabilità dal punto di vista culturale: è una grandissima conquista. Divulgare e coinvolgere, dando l’assistenza e gli strumenti adatti a chi, altrimenti, non ne avrebbe la possibilità. Questo campus può costituire il primo passo per la creazione degli atleti e dei campioni di domani. Inoltre, le palestre costituiscono il nostro maggior punto di riferimento, fungendo da centri di aggregazione presenti su tutto il territorio sardo. Questa è la miglior pubblicità che possiamo fare al nostro sport».

Impossibile non strizzare l’occhio al mare cristallino ed ai paradisiaci panorami del Golfo di Orosei. Quale migliore occasione, dunque, per conoscere il mondo della barca a vela? Le attività in acqua hanno attratto un numero cospicuo di atleti o semplici curiosi, desiderosi di potersi mettere alla prova, al timone di un’imbarcazione. Un’attività affascinante sia per i ragazzi disabili giunti in spiaggia che per gli istruttori presenti al campus. Cristina, istruttrice del Circolo Velistico di Oristano ci ha raccontato la sua esperienza: «Abbiamo portato in acqua circa sessantacinque ragazzi in due giornate. È stata un’emozione stupenda ed unica. Ci ha arricchito ed ha fatto felici i ragazzi. La vela è uno sport dove ci si sente liberi ed uguali agli altri. Ci si alterna nei ruoli: ognuno ha la possibilità di giostrare nelle varie mansioni, costruendo così il concetto di squadra. Un’esperienza nuova e fantastica: si sono sentiti protagonisti e noi siamo stati onorati di dar loro questa opportunità».

In questo articolo
Stagione:
2013/2014