«Il segreto è stato il cuore, i numeri dicono che siamo la squadra più forte»
Arzachena, ecco la coppia perfetta. Branicki: «Ad Andrea dissi: "Io voglio vincere e tu sarai capocannoniere». Sanna: «Quando segna Piotr è come se lo facessi io»
In due hanno segnato 34 gol, più della metà di quelli realizzati da tutto l'Arzachena. Piotr Branicki ha chiuso a quota 14 con la doppietta all'Albalonga, Andrea Sanna è rimasto all'asciutto ma si è fregiato del titolo di capocannoniere con 20 reti. I due moschettieri smeraldini sono la sintesi perfetta della coppia d'attacco: il polacco ha una forza fisica incredibile ma anche una sensibilità nel piede tipica dei fantasisti; l'oristanese abbina l'irresistibile progressione alla tecnica. Vivono a Pantogia, vicino a Porto Cervo, e hanno un'intesa perfetta.
«Ad Andrea Sanna - rivela Branicki - ho detto ad inizio stagione: "Io voglio arrivare più in alto possibile e tu sarai capocannoniere". Lui mi ha fatto assist e anche io a lui, siamo una coppia perfetta. Ma abbiamo avuto anche la miglior difesa e il cuore a centrocampo di Nuvoli, Bonacquisti e di tutti gli altri. Senza di loro dove andavamo? Poi c'è Ruzittu, un portiere di serie B, non ci sta a fare niente in queste categorie. Sono strafelice, questo per me è veramente un sogno che si realizza, è il quarto campionato che vinco ma questo è bellissimo, avevo un po' di pausa con le vittorie ma quando sono venuto due anni e mezzo fa ad Arzachena ci credevo follemente nel progetto per arrivare in serie C». La differenza l'ha fatta «il cuore, ce lo ha messo il mister, la società, i tifosi e tutti noi ragazzi; insieme abbiamo fatto una cosa che se si dovesse ripetere vuol dire che andremo in serie B. Riconfermare la squadra? Ora è un problema della società, io ho fatto il mio insieme con i miei compagni. Il derby con l'Olbia sarà bellissimo». La dedica della vittoria del campionato va «a chi ci credeva, alla mia famiglia, ai parenti in Polonia e a quelli che mi seguivano, per me si è realizzato un sogno. Il pubblico? Con i risultati si può portare la gente allo stadio, ci ha dato la spinta per vincere, già cantavano prima del nostro ingresso in campo per il riscaldamento. Eravamo convinti di vincere, dovevamo sfondare tutto, è andata bene che ho fatto gol subito anche se poi ho preso una traversa».
Andrea Sanna conferma la grande affinità col compagno di reparto: «Quando segna Branicki è come se segnassi io, per lui è la stessa cosa. Sono contento che abbia fatto una doppietta utile per vincere il campionato, uno gliel'ho offerto io e sono felice. Per quanto mi riguarda a 34 anni essere in vetta alla classifica generale e a quella cannonieri è bellissimo dopo stagioni in cui non sono stato premiato come meritavo, adesso mi godo il momento. Quando smetto? Non mi pongo limiti, finché il corpo regge e posso fare delle prestazioni del genere continuerò a giocare. Dedico la vittoria alla mia fidanzata, mi segue ovunque anche quando sono stato a Savona». Il bomber incorona la sua squadra: «Abbiamo la miglior difesa, il capocannoniere e siamo primi in classifica, se c'era una squadra che meritava di vincere quella è l'Arzachena. Magari non esprimevamo il miglior gioco però non tutti possono essere il Barcellona, abbiamo altre qualità che hanno fatto la differenza come la velocità e la forza fisica e non sempre si vince col tiki-taka. Le vittorie contro Rieti e Monterosi in casa al girone di ritorno sono state le gare che ci hanno dato quel pizzico di speranza in più di potercela fare, vincere gli scontri diretti valgono sei punti». Il Biagio Pirina stracolmo è stata la seconda vittoria: «Ad inizio campionato non veniva nessuno, vedere almeno 2mila tifosi è stata una cosa strepitosa che ci meritavamo». Sul futuro: «Questa squadra può salvarsi in Lega Pro, il problema è legato al discorso dei giovani e dell'età media, allora si dovrebbe cambiare quasi tutto e diventa un problema».