«Dall'Uta poca riconoscenza, vincere al 94' una goduria»
Atletico Cagliari, Saba ci crede: «Squadra giovane ma con due innesti possiamo salvarci»
L'Atletico Cagliari piazza uno dei colpi più grossi della decima giornata, andando a vincere in casa dell'Uta, di misura, al termine di un confronto equilibratissimo, e che viene risolto soltanto allo scadere grazie al gol realizzato dal neoacquisto Balloi: si tratta, ovviamente, di tre punti pesantissimi in chiave salvezza, con i bianco-azzurro-rossi che ora mettono nel mirino proprio la compagine campidanese guidata da Titti Podda, distante tre lunghezze.
Si tratta di un successo particolarmente dolce per mister Carlo Saba, che nelle ultime stagioni è stato alla guida proprio del sodalizio biancoverde, con cui aveva raggiunto la Promozione partendo dal campionato della Terza Categoria. Intanto, per i cagliaritani si avvicina il derby contro il Cus, in programma nel prossimo turno.
«Sicuramente quella di sabato è stata una partita molto equilibrata – ammette mister Saba – diciamo che il risultato più giusto, per quanto fatto vedere in campo dalle due squadre, sarebbe stato il pareggio, però poi noi abbiamo trovato il gol decisivo al 94', sfruttando il fatto che l'Uta negli ultimi 10' è un po' calato mentre noi invece siamo una squadra sicuramente più giovane, e questo ci ha permesso di alzare i ritmi. Credo che si possa dire anche che non abbiamo sicuramente rubato nulla».
Per il giovane tecnico della compagine cagliaritana, questi tre punti hanno un sapore particolare.
«Tra me e la dirigenza dell'Uta sono successe alcune cose, davvero poco simpatiche, che mi hanno portato ad avere un po' di voglia di rivincita nei loro confronti; purtroppo il nostro rapporto non si è chiuso nel migliore dei modi, ed è una cosa che mi dispiace tanto».
Saba ripercorre le tappe principali della vicenda.
«Ho lasciato l'Atletico, cinque anni fa, quando militava nel campionato di Promozione: avevo 38 anni ed ero reduce da due successi, in Seconda e Prima categoria. Dopo il Covid, con la ripartenza dei campionati, decisi di sposare la causa dell'Uta, nonostante si trovassero in Terza Categoria. Per qualcuno sarà sembrata una vera e propria pazzia, anche perché con l'Atletico mi trovavo davvero bene; parliamo di un club strutturato in maniera professionale, con i dirigenti che sono tutti uomini di calcio. Avevo a disposizione una buona squadra, con elementi del calibro di Picciau e Giorgio Piras, ma mi tuffai a capofitto in questa nuova avventura. E, come succede spesso, quando un allenatore va via, i giocatori lo seguono. Dall'Atletico vennero con me all'Uta, tra l'altro, Nicola Atzeni, Amorati, Picciau, Luca Suella, Piroddi, Piras. E anche i componenti dello staff tecnico, a partire dal professor Carlo Pilleri e Roberto Lai. Diciamo pure che l'Uta ha sempre avuto il cuore dell'Atletico. E devo anche dire che i dirigenti dell'Atletico non si sono mai opposti: Amorati, ad esempio, è arrivato a giocare in Terza Categoria a metà anno, e parliamo di un bomber che all'epoca aveva 25 anni, nel pieno delle sue potenzialità».
Il rapporto tra Saba e i dirigenti dell'Uta si è chiuso al termine della scorsa stagione.
«Quando io sono andato via dall'Uta, e alcuni giocatori volevano lasciare il progetto, la società si è opposta. C'erano ragazzi che mi avrebbero voluto seguire in questa nuova avventura all'Atletico, ma io ho consigliato loro di evitare di creare problemi con la società che deteneva i loro cartellini. I rapporti tra il sottoscritto e i dirigenti dell'Uta, dopo questi episodi, si sono un po' incrinati, nonostante gli sforzi e i sacrifici che ho fatto per sedermi sulla loro panchina. Dopo i campionati vinti, e dopo aver conquistato la salvezza ai playout, mi sono sentito un po' tradito, se devo essere sincero. Cosa avrei fatto di male? Cosa ho lasciato in realtà all'Uta? Quelli che si sarebbero dovuti risentire sarebbero dovuti essere i dirigenti dell'Atletico, considerando che, all'epoca, mi avevano seguito ben otto giocatori, ed invece non hanno mai fatto neppure una mezza polemica, ma mi hanno sempre dimostrato tutta la loro riconoscenza. Mi aspettavo lo stesso da parte dell'Uta, considerando che siamo saliti dalla Terza sino alla Promozione. Proprio per tutto questo, segnare il gol della vittoria al 94' è stata una goduria totale per me».
L'Atletico conquista il secondo successo della stagione, ancora in trasferta, come capitato in occasione del match di Ovodda. Il tecnico traccia la rotta da seguire.
«Il nostro obiettivo è chiaramente la salvezza; negli anni passati avevamo allestito la rosa puntando su un mix di giocatori esperti e qualche giovane, quest'anno invece ci troviamo a che fare con una situazione opposta: la squadra è composta da tantissimi giovani, molti dei quali non hanno mai giocato in Promozione; in un certo senso si tratta di una scommessa, ma molto affascinante».
Saba poi continua. «A novembre e dicembre cercheremo di riportare a casa qualche vecchia conoscenza dell'Atletico, che seppur giovane, magari ha avuto modo di maturare un po' di esperienza per quanto riguarda il campionato di Promozione. I nostri ragazzi crescono bene e rapidamente, ma è probabile che con uno o due elementi più anziani a fare da guida, le cose possano andare ancora meglio».
L'Atletico ora è chiamato a migliorare il rendimento interno: in casa, infatti, i ragazzi di Saba non hanno ancora conquistato i tre punti pieni.
«Attualmente la nostra situazione è un po' problematica, considerando che ci alleniamo sul campo del Vecchio Borgo Sant'Elia, che è in erba sintetica, in attesa che sul nostro campo partano dei lavori; questo significa che presto saremo costretti a giocare le partite in un altro impianto. Il fatto di allenarci su una superficie in erba e di giocare le gare casalinghe in terra battuta potrebbe essere un'arma in più, ma invece al momento non ci sta aiutando. Al conto dobbiamo aggiungerci anche un pizzico di sfortuna, ma sono comunque fiducioso che le cose possano andare sempre meglio: in queste ultime settimane la squadra sta facendo dei netti passi in avanti, soprattutto grazie all'arrivo in organico di un giocatore del calibro di Alessandro Sanna, un ragazzo che rientra perfettamente nei nostri piani: con il suo innesto abbiamo fatto un miglioramento per quanto riguarda la personalità. Va ad aggiungersi ai vari Littera, Pinna e Caddeo. Sono convinto che mi daranno una grossa mano e, soprattutto, daranno una mano agli elementi più giovani della nostra rosa. Stiamo prendendo progressivamente consapevolezza della nostra forza, e questa è una cosa positiva».
L'Atletico Cagliari ha mostrato grande compattezza, perdendo di misura le sfide giocate sino ad ora contro le compagini più quotate del torneo: ko di misura, per 1 a 0, a Terralba, sconfitta di misura, in casa, sempre per 1 a 0, contro il fortissimo Castiadas, a cui si potrebbe aggiungere il 2 a 1 incassato in casa della Villacidrese.
«Durante la settimana lavoriamo piuttosto bene e questo ci permette di essere una squadra particolarmente compatta; i nostri avversari incontrano tante difficoltà quando ci affrontano, ma credo che si possa migliorare ancora molto per quanto riguarda la fase offensiva. Subire pochi gol va benissimo, ma ora mi aspetto qualche gol in più in attacco, e mi auguro che i prossimi innesti che piazzeremo nel mercato di riparazione ci possano far crescere da questo punto di vista. Il gol che ci ha regalato la vittoria di Uta, ad esempio, è stato siglato da Balloi, appena arrivato dal Castiadas: si tratta di un classe 2006 che può sicuramente darci una grossa mano».
L'Atletico Cagliari ora è atteso dalla sfida contro il Cus, per un derby che promette già tantissime emozioni.
«Sarà una partita difficilissima, considerando per prima cosa che il Cus Cagliari ha chiuso la passata stagione nelle zone alte della classifica. Sono una compagine dalla grande mentalità e anche se quest'anno non sono partiti benissimo si stanno riprendendo alla grande, anche grazie all'innesto di qualche giocatore importante: domenica prossima, ad esempio, tra le fila dei nostri avversari, in campo ci sarà anche Pinna, difensore ex Sant'Elena. Parliamo di una squadra temibile in tutti i reparti, allenata da un bravissimo allenatore che schiera davvero bene i suoi ragazzi. Noi dovremmo stare super attenti, e concentratissimi nel lavoro settimanale, dove proveremo a curare ogni singolo dettaglio».
