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Serie D
Il bomber è richiesto: «Aspetto l’offerta giusta»

Borrotzu, addio con rimpianti: «Dispiace per il Porto Torres ma con mister Pinna si era rotto qualcosa»

Un bomber in cerca di squadra ma senza fretta. Antonio Borrotzu ha lasciato il Porto Torres ed è pronto a traslocare, con gol in valigia, da altre parti. In serie D ci sono squadre (vedi Budoni) interessate al 33enne attaccante di Orani ma non mancano le pretendenti anche in Eccellenza. «Ho un paio di trattative in corso ma di concreto ancora non c’è niente - dice Borrotzu - questo è un mercato difficile, i soldi sono pochi e le società si stanno muovendo a rilento».

Al di là della categoria, cosa cerca Borrotzu?

«Un ambiente sereno dove possa far bene, spero di accasarmi il prima possibile ma se non trovo l’offerta giusta aspetterò. Di sicuro non sono il giocatore che chiama gli allenatori o i direttori sportivi, il giorno che mi metterò a fare un qualcosa del genere allora smetto di giocare. Trovo vergognoso che ci sia chi, invece, lo faccia»

La stagione col Porto Torres un po' contradditoria ma pur sempre terminata in doppia cifra

«Ho segnato 10 reti fino all’inizio del girone di ritorno e poi 1 solo gol fino alla fine del campionato. Penso che avrei potuto raggiungere quota 18 come l’anno prima col Tavolara ma sono stato anche sfortunato perché mi sono state annullate tre reti regolari. E poi non è facile quando giochi con poca continuità e ti manca la serenità»

A cosa era dovuto l'utilizzo ridotto? 

«Nel girone di ritorno si è rotto qualcosa con l’allenatore Sebastiano Pinna, ci conosciamo da tantissimi anni ed era un mio carissimo amico ma è stato una delusione a livello personale. Però ci tengo a ribadire che non c’entra niente in tutto questo che giocassi poco oppure non sia stato riconfermato, perché l’allenatore ha il diritto di fare le sue scelte e io a 33 anni non pretendevo mica di giocare 34 partite su 34, dico solo che nei miei confronti il suo comportamento è stato poco trasparente e mi dispiace molto»

Come vi siete lasciati con la dirigenza del Porto Torres?

«Bene, devo dire che ho trovato persone serie come il presidente Enrico Piras e il diesse Giorgio Biccheddu, hanno mantenuto tutti gli impegni presi. Loro ci tenevamo tanto a me e sono dispiaciuto se li ho delusi»

Perché il Porto Torres ha fallito l’obiettivo stagionale dei playoff?

«Siamo venuti a mancare nel momento-clou del campionato, avevamo tutte le carte in regola per fare gli spareggi che poi ci sono sfuggiti per gli scontri diretti sfavorevoli col Budoni»

E coi tifosi?

«Non ci seguivano in tanti e, fino a quando segnavo con regolarità, andava tutto bene, poi non è che ci fosse un buon feeling»

Il mercato stenta a decollare

«La conseguenza delle ridotte risorse economiche. Ora le società non possono fare progetti a lunga scadenza perché devono rivedere il tutto già a metà stagione. Così è accaduto ad Arzachena. Le uniche risorse per le società dilettantistiche sono i settori giovanili e, fino a che i dirigenti non capiscono che è lì il futuro continueranno a sbagliare. La forza del Budoni, ad esempio, è che ha giovani fatti in casa, che ogni anno vengono inseriti in prima squadra e ben si amalgano con gli anziani oltre al fatto che c'è un ambiente sereno nel quale il giocatore può esprimersi al massimo. In questa stagione mi è piaciuto molto anche il Selargius, composto da ottimi giocatori con l'allenatore Fadda che fa giocare bene la squadra. Ho visto che stanno mantenendo l'ossatura, faranno bene per altri  tre o quattri anni»

In questo articolo
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2012/2013
Tags:
Intervista