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Renzo Oggianu, diesse, Budoni
«Raffaele ha straordinarie capacità, i matrimoni però finiscono»

Budoni, il diesse Oggianu dice sì: «Con orgoglio inizio un nuovo ciclo, la base per ripartire c'è ma la parte più difficile è sostituire Cerbone»

Renzo Oggianu ha sciolto le riserve e sarà ancora il direttore sportivo del Budoni. Il club gallurese mette il primo grande mattone su cui poggiano le fondamenta della prossima stagione perché l'uomo mercato dei biancocelesti dovrà scegliere il tecnico per il dopo-Cerbone e costruire la squadra che punterà ancora una volta a confermarsi nella categoria che l'ha vista protagonista 10 volte negli ultimi 11 anni. «Dopo 15-20 giorni di serie riflessioni - dice il diesse Oggianu - ho deciso di intraprendere un nuovo ciclo a Budoni. Sono orgoglioso e ringrazio la società per aver creduto in me volendo aprire un nuovo ciclo dopo il positivo triennio. Ho stentato a dare una risposta immediata per l'importanza e la responsabilità nel dover ricoprire un ruolo così impegnativo e perché poi sapevo di dover affrontare questa nuova avventura senza più Cerbone, il mio compagno di viaggio in questi tre anni. Non sarà affatto facile sostituire Raffaele, io sono testimone di tre anni bellissimi e dei risultati straordinari che abbiamo ottenuto con lui in panchina. Chi prenderà lui e il suo staff farà la fortuna della propria squadra».

 

Qual è l'identikit del nuovo tecnico? 

«Deve essere molto simile al precedente, perché dovrà dare un gioco, un'anima, una identità alla squadra e valorizzare il nostro settore giovanile. Sarà giovane e motivato»

Perché allora non continuare con Cerbone?

«Questa è stata una conseguenza del fatto che tra il Budoni e il tecnico non c'erano i presupposti per continuare, non ci si è più trovati. E io non posso che adeguarmi alle decisioni prese da entrambi e rispondere del mandato che mi conferisce la società nel trovare un altro tecnico con le caratteristiche di Cerbone. D'altronde i matrimoni sono belli ma vanno a finire nella vita e ancor di più nel calcio. Non c'è però un colpevole in tutto questo o una motivazione particolare, è stata una decisione lineare alla ricerca di altri stimoli per ripartire. Ci sarà una nuova ventata per il Budoni e sono sicuro una nuova avventura per Raffaele, potrebbe anche essere un arrivederci per la stima massima che c'è da entrambe le parti. Ciò che ha fatto Cerbone nei tre anni in cui ci sono stato io nessuno lo mette in dubbio, ha capacità tecnica straordinarie e in qualsiasi campo giocavamo facevamo la partita sia contro squadre di pari livello che contro quelle partite per vincere il campionato, come ad Avellino quando ci annullarono il gol regolare dell'1-2 e poi subimmo il 2-1. Si va avanti senza malintesi o screzi, le società rimangono e gli allenatori hanno possibilità di fare altre avventure»

Circolava il nome di Tomaso Tatti, poi annunciato dall'Olbia

«Era un profilo di allenatore giusto, se non avesse avuto questa occasione di fare il responsabile tecnico in una squadra di serie C mi sarebbe piaciuto vederlo alla guida del Budoni. Se l'ha preso l'Olbia vuol dire stavamo puntando su un tecnico di valore. Ci sono tante opzioni in ballo, ognuno ha il proprio modo di allenare e di porsi verso i ragazzi, valuteremo bene tra quelli che hanno l'ambizione di guidare il Budoni» 

Dopo la scelta del tecnico inizia il mercato?

«Intanto ripartiamo da una base che ha messo la radice nei tre anni del mio primo mandato. Uno zoccolo duro composto da 10-12 giocatori che, in questi giorni, aspettava la mia riconferma per decidere il proprio futuro: mi hanno chiamato i vari Farris, Spina, Trini, Varrucciu, Raimo, Saiu, Santoro, Pusceddu dicendomi che stavano ricevendo richieste da diverse squadre della Sardegna ma che non avrebbero preso impegni in attesa della mia decisione. Questo mi fa onore e capire che in questi anni sono state fatte delle scelte giuste e che a Budoni i giocatori si sono rilanciati. Il nuovo tecnico saprà di poter contare su questi senior e alcuni fuoriquota del settore giovanile come Scanu, Moro e Valerio. La base per ripartire c'è, la parte più difficile è sostituire Cerbone, un tecnico che sapeva tutto di tutti e aveva dato un'impostazione di lavoro importante»

Spano e Varela che fine faranno?

«Spano ha fatto un campionato importante e sta valutando la situazione gusta per fare il salto di qualità anche nei professionisti. Se non non troverà la soluzione che appaghi le sue aspirazioni allora rimarrà a Budoni. Stesso discorso per Varela che ha grandissime potenzialità e che dovrà sfruttarle ora che ha finito gli anni da fuoriquota»

In questo articolo
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2018/2019