«Mi è stata chiesta la salvezza non come farla»
Calangianus, mister Scano pronto al bis: «So come si giocano i playout, batteremo il Fertilia»
Come un anno fa al fotofinish. Il Calangianus si gioca l'ultima chance per la salvezza nel playout in casa, dodici mesi fa al Signora Chiara si presentò il Serramanna, domenica sarà di scena il Fertilia. La gara che ha aperto il 2015 dei giallorossi sarà la stessa che chiuderà la stagione, il 4 gennaio i ragazzi di Franco Scano ospitarono i giuliani allora allenati da Gigi Lavecchia, decise un colpo di testa di Balleello nel primo tempo. Quell'1-0 sarebbe ora più che sufficiente per mantenere la categoria, ma basterebbe anche il pareggio nei 120' per far retrocedere gli algheresi. Il tecnico dei galluresi è fiducioso: «Siamo carichi e al massimo a livello fisico e mentale. Specie in questa settimana ho visto la squadra a mille, faremo gli ultimi accorgimenti nella rifinitura e poi ce la giocheremo convinti di poterla spuntare se poi loro saranno più bravi allora è giusto retrocedere ma per noi è una gara troppo importante, lo è per la società, per i giocatori e per il sottoscritto».
Il Calangianus avrà il favore del campo per aver messo freccia all'ultima giornata, per via di alcuni risultati che hanno stupito fino ad un certo punto mister Scano: «L'ho detto da metà febbraio che i giochi si sarebbero decisi nelle ultime due gare. Il regolamento ha premiato il La Palma nei confronti dell'Alghero e lo trovo giusto perché ha fatto di più, ben 9 punti di differenza ma per quello che è successo nell'ultima gara dico che la Federazione deve vigilare maggiormente. La gara a Castiadas non può finire 10' dopo il resto della giornata, è chiaro che poi mentalmente cede ad un La Palma al quale serviva un punto; così come sapevo che il Porto Corallo, che aveva fatto la guerra a noi, avrebbe giocato contro l'Alghero perché è normale non voler mai fare brutte figure in casa. Dico che la squadra più corretta è stata il Taloro perché con noi ha giocato la gara e ha trovato il pareggio al 94', è andato in casa del Fertilia e ha vinto. Bisogna essere sportivi, io l'ho sempre vista così se non gioco una gara sto avvantaggiando una squadra ma ne svantaggio delle altre». Proprio la vittoria dei gavoesi al Mariotti ha permesso il sorpasso in classifica del Calangianus sul Fertilia, avere lo spareggio in casa era un'eventualità che mister Scano aveva preso in considerazione per il termine degli ultimi 90' della stagione regolare: «Conosco la mentalità del Taloro e sapevo che c'era una speranza. Se il Fertilia fosse stato più bravo dei gavoesi non ci cambiava niente ugualmente, perché ci stavamo preparando mentalmente alla gara al Mariotti. L'unica combinazione che temevo era giocare il playout in casa del La Palma, in quel campo in terra battuta avremmo sofferto, per noi sarebbe stato difficilissimo contro la squadra di Antinori. Ora non dico che è semplice ma ammetto che c'è un vantaggio nell'incontrare il Fertilia da noi, siamo noi in casa e il nostro pubblico risponderà all'appello, non a caso sono state anticipate le gare di Promozione a Tempio e Luras».
Franco Scano sa benissimo come si affrontano queste sfide secche: «Negli ultimi cinque anni ho disputato due playoff col Lauras e due playout nel Calangianus, i giocatori di esperienza ci sono e so come affrontare queste gare. Devi arrivarci al massimo, l'anno scorso avevamo tre settimane di riposo prima della gara col Serramanna, questa volta non abbiamo giocato la partita col Sanluri e abbiamo chiuso contro il baby Porto Torres che ci hanno permesso di preparare la gara al meglio». Calangianus e Fertilia non si incontrano da un girone, rispetto alla gara di inizio anno entrambe le squadre sono cambiate ma il copione per mister Scano è lo stesso: «Come vanno giocate queste gare? Aggredendo subito l'avversario, dando ritmo e imponendo il nostro gioco, come facemmo un anno fa col Serramanna: al 1' eravamo già in vantaggio, a fine primo tempo la gara era già chiusa. Contro il Fertilia ci vuole la stessa mentalità vista con Ploaghe e Castiadas, loro giocano bene ma non credo siano quelli della prima giornata di ritorno, l'assenza di Lavecchia in campo si farà sentire. Già da quando usciremo dallo spogliatoio dovremo fargli capire che noi vogliamo fortemente vincere». E poi c'è un altro particolare che va a favore del Calangianus. «Domenica arbitrerà Porcheddu di Oristano, lo stesso della gara col Fertilia del 4 gennaio. Diresse bene la gara, spero che anche domenica sia all'altezza della situazione perché devo dire che il livello arbitrale è in generale basso. Se ripenso alla gara col Ploaghe ci sono dei fotogrammi che immortalano degli errori scandalosi che non è possibile si possano commettere».
Le decisioni arbitrali contro e non solo hanno condizionato il cammino dei giallorossi che si pensava potesse togliersi dalla zona playout. «A dicembre si è cercato di aggiustare la squadra - ricorda Franco Scano - ma qualcosa si è inceppato nel momento in cui stavamo uscendo dai bassifondi, poi abbiamo proceduto a strappi. Non meritavamo di chiudere in questa posizione anche se il campo parla e dà le sentenze, se sei lì o hai fatto gli sbagli prima o li hai commessi dopo. Per chi dice che quest'anno eravamo più forti dell'anno scorso rispondo che in difesa la coppia Piscopo-Sacco rese al massimo, ad inizio anno è poi arrivato Balleello e va bene, nei fuoriquota avevo Musibao a centrocampo e Ganiyu in attacco, che ho ripreso ma che si è infortunato al ginocchio. Mi è mancato pure Tusacciu, decisivo l'anno scorso, e non avevo in mezzo al campo uno come Marini, in quel ruolo abbiamo preso Carbonaro ma non era pronto, ha dato il suo contributo ma non ha mai preso il passo giusto. In attacco Fraschini l'ho avuto poco e non al massimo perché ha problemi di lavoro, per fortuna ha segnato Del Soldato che punta non è. Con tutte queste difficoltà possiamo recriminare tanto e su diverse gare, sono sempre convinto che con una diversa mentalità saremmo usciti prima da questa situazione. Eravamo 2-0 contro La Palma e Alghero e ci siamo fatti rimontare, con Taloro e Porto Corallo l'1-1 degli avversari o è arrivato nel recupero o comunque in rimonta». L'elenco dei punti persi non è però finito: «Contro Latte Dolce, Castiadas e Ploaghe abbiamo perso 1-0 ma nessuno di loro ci ha messo sotto a livello fisico e tecnico e potevamo strappare almeno un pareggio; col Lanusei l'arbitro ha cambiato gara con l'espulsione di Fois mentre eravamo sul 2-1 a nostro favore. Avrei voluto partire dall'inizio con questa squadra e saremmo finiti dietro le grandi con 50-55 punti. Nel ritorno abbiamo fatto 20 punti, solo 5 in più dell'andata sebbene sia arrivato dopo 8 giornate con la squadra penultima a 1 punto. Da due anni entriamo in campo per vincere perché siamo obbligati a farlo e poi scopri che siamo tra quelli che abbiamo pareggiato più di tutti; allora capisci che un Porto Corallo che sino a dicembre aveva 23 punti, con una squadra indebolita ma giocando in tranquillità ne ha fatti altri 27». L'obiettivo finale però è a portata di mano: «Sebbene credessi di uscirne prima da questa situazione, il traguardo è la cosa più importante. A me è stato chiesto di salvare il Calangianus e non come farlo. In un modo o nell'altro ci riusciremo. La forza della società c'è, il gruppo storico dei dirigenti è tornato e ci ha spinto fino a questo punto, ora tocca a noi competare l'opera».