Cellino: Chi ci ha tirato in ballo poi pagherà
Calcioscommesse, spunta il nome del Cagliari ma il club diffida: «Nessun accostamento, farneticanti allusioni»
Il medico odontoiatra Marco Pirani, nel suo interrogatorio davanti al Gip Guido Salvini, ha parlato di cinque squadra di serie A che potrebbero essere coinvolte nella vicenda delle partite truccate. Con Roma, Fiorentina, Genoa e Lecce c'è anche il Cagliari. Negli ambienti giudiziari viene spiegato però che Pierani ha fatto riferimento a queste squadre in relazione a notizie che non aveva di prima mano e senza, quindi, circostanziare le occasioni in cui sarebbero accadute le possibile combine.
La diffida del Cagliari in un comunicato - E se gli inquirenti e gli investigatori cremonesi daranno luogo ad ulteriori approfondimenti per capire quale sia la consistenza delle dichiarazioni del medico di Ancona, ritenuto uno degli organizzatori della frode sportiva ed elemento chiave dell'indagine, il Cagliari Calcio si difende con un duro comunicato apparso sul sito del club rossoblù: «In relazione a quanto riportato in giornata da numerosi organi d'informazione, il Cagliari diffida chiunque dall'accostare o tentare di coinvolgere la società stessa nelle vicende che da giorni tengono banco sui media. Il presidente Massimo Cellino tiene a sottolineare come, nella sua ventennale gestione, il buon nome della società rossoblù mai sia stato sfiorato da accadimenti diversi da quelli legati alla corretta e regolare attività agonistica e societaria. È impensabile ora tentare di implicare il buon nome della Cagliari Calcio in tali sgradevoli situazioni, peraltro derivanti da farneticanti allusioni riportate nell'ambito di un'inchiesta i cui contorni sono ancora tutti da definire». Lo stesso presidente rossoblù, raggiunto telefonicamente dall'Ansa, ha replicato con fermezza alle dichiarazioni di Pirani: «Chi ha fatto il nome del Cagliari ne pagherà le conseguenze. In 20 anni di presidenza ho sempre lasciato fuori la mia squadra dalla merda del calcio. Va bene che il cornuto è sempre l'ultimo a sapere le cose ma se per caso fosse successa una cosa del genere state certi che l'avrei saputo. Lo escludo. Il Cagliari è la mia società, la rappresento io e che la infanga ne pagherà le conseguenze. Facciano parlare le persone titolate e che possano rispondere dei danni che fanno, non il primo quaquaraquà».
Sulla vicenda è intervenuto anche Daniele Conti. «Sono molto sorpreso e amareggiato - dichiara il capitano rossoblù - dal fatto che si voglia in qualche modo coinvolgere la squadra che rappresento in vicende che in tanti anni di permanenza non hanno mai sfiorato la pulizia morale dello spogliatoio a cui appartengo dal 1999 e dove mai ho potuto riscontrare atteggiamenti diversi dal rispetto della regola sportiva. Mi fa specie che si possano riportare delle voci con tanta superficialità e incoscienza, salvo poi rilevarne l'inconsistenza, come recentemente dimostrato in questa vicenda. Rassicuro pertanto soprattutto i nostri tifosi circa l'indiscutibile onorabilità del gruppo che sono orgoglioso di capitanare».