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Antonio Mesina, attaccante, Castiadas
Il 4-4-2 è nel dna della squadra, col Latina un'altra riprova

Castiadas, la svolta è un ritorno all'antico: per Puccica 4 punti con il modulo del trionfo in Eccellenza

Un punto pesante e la conferma che la svolta impressa dalla società sta dando i frutti sperati. Il Castiadas, affidato da dieci giorni a Rosolino Puccica, ha prima battuto 2-0 il Flaminia e pareggiato il recupero col Latina a reti inviolate. Quattro punti conquistati senza subire reti, due posizioni guadagnate e il distacco dalla salvezza diretta che scende di colpo da -6 a -2. Il tecnico di Capranica non ha la bacchetta magica ma l'esperienza con oltre 600 panchine e il buon senso di chi, arrivando in una squadra nella quale conosce in maniera piena solo il difensore Luigi Pinna, la sistema col modulo che in carriera ha utilizzato meno: il 4-4-2, che però è nel dna di un gruppo che ha dominato l'ultimo campionato di Eccellenza con in panchina Sebastiano Pinna. 

 

La squadra si muove compatta, con ritrovati e antichi meccanismi - l'asse Carrus-Cordeddu, gli appoggi ad una punta che viene incontro (prima con Ragatzu e poi con Figos) e i lanci per l'altra che scatta in profondità (Mesina), l'inserimento a turno di uno dei mediani (Steri e Carrus hanno avuto entrambi due buone opportunità) - insaporiti da un spirito battagliero infuso da Puccica che sta prendendo coscienza del materiale a disposizione quando in palio ci sono punti pesanti. Un passaggio rischioso ma inevitabile, accelerato dal fatto che sabato 1 dicembre apre il mercato (fino a venerdì 14) e il Castiadas ne farà parte. Se in dosi massicce o meno non si sa ancora, col nuovo tecnico si è azzerato tutto e chi è stato messo in discussione prima potrebbe essere ora una pedina inamovibile o viceversa, probabilmente nella visione di calcio di Puccica - che ama schierarsi col tridente - potrebbe arrivare un attaccante esterno e un interno di centrocampo di qualità e gamba, lo stesso parco fuoriquota verrebbe ridisegnato.

 

In questo senso dirà qualcosa in più la gara di domenica contro il Latte Dolce, la terza in sette giorni per i sarrabesi, da preparare con un allenamento di scarico e una rifinitura. Non molto per capire meglio su quali altri giocatori della rosa poter fare affidamento. Nelle gare contro Flaminia e Latina le uniche differenze sono state nel ritorno di Luigi Pinna al centro della difesa al posto di Tiraferri (in panchina), con la conferma dell'arretramento di Carboni (in attesa del recupero di Boi), e nell'unico cambio fatto, sempre tirando via Ragatzu - l'ultimo acquisto e perciò in deficit fisico - sostituito domenica da Camba e oggi da Figos, altra importante pedina da muovere dopo un mese di assenza. Gli ultimi 20' in affanno contro il Latina farebbero pensare ad un turnover, magari ridotto al minimo sindacale, anche se non è facile mettere mano ad un motore che ha acceso al primo colpo. Ma pensarlo è un obbligo sapendo che dall'altra parte c'è una squadra in grande salute fisica e mentale, non a caso al secondo posto, e che sul piano dell'intensità ha già dato prova di esserci. Altro dettaglio da non sottovalutare è che si giocherà al Vanni Sanna, che ha un fondo in erba naturale e misure completamente diverse dal "catino" di Muravera che agevola la tenuta compatta della squadra.

In questo articolo
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Stagione:
2018/2019
Tags:
14ª giornata