«Se recuperiamo gli infortunati ce la giochiamo fino alla fine»
Castiadas, la vittoria della svolta? Puccica: «Con la Torres ha prevalso il cuore, crediamo nella salvezza, molte gare saranno alla nostra portata»
Il doppio salto e i pugni stretti di Rosolino Puccica al triplice fischio della gara vinta contro la Torres dà la misura di quanto fosse cruciale per il Castiadas e il suo tecnico lo scontro diretto coi sassaresi, agganciati in classifica a quota 21. Una scarica di adrenalina per gustare meglio il ritorno al successo dopo 9 turni in cui quando si è pareggiato quando si poteva vincere o perso quando si poteva strappare un punto. «Questa squadra sta vivendo una situazione paradossale - dice il tecnico viterbese - perdiamo giocatori continuamente. Eravamo ridotti all'osso, proprio per questo ci siamo stretti tutti intorno, sapevamo quanto era importante la gara per alimentare le speranze di una salvezza a cui noi crediamo. Specie nella ripresa abbiamo dato dimostrazione di crederci, con tutte le nostre forze, al di là delle situazioni negative».
Ad inizio ripresa la doppietta di Mesina, poi il finale in sofferenza col gol della Torres a 8' dalla fine: «La gara la stavano controllando bene, potevamo sfruttare meglio qualche ripartenza visto che loro hanno chiuso con i 4 attaccanti e c'era una spaccatura tra la loro difesa e il centrocampo. Nella nostra situazione di classifica ci sta, anche dopo aver vissuto esperienze negative come contro Ostiamare, Budoni e in altre gare dove avremmo meritato di vincere e invece ci siamo trovati con una mosca in mano. È vero che il nostro portiere ha fatto due o tre parate importanti però alla fine il nostro cuore ha prevalso, quello che ci voleva in un momento così particolare». Una gara da ultima spiaggia: «Lo era per noi ma anche per la Torres, che aveva tre punti in più di noi. Sulla carta dovevamo vincerla assolutamente ma affrontavamo un avversario con la stessa determinazione e voglia. Vedendo il loro organico è più strano che loro, e non noi, siano in quella posizione di classifica. Noi ci siamo entrati per demeriti nostri ma anche per tante situazioni negative. Boi non l'ho mai avuto e ho dovuto adattare Carboni in difesa che per noi sarebbe importante a centrocampo; abbiamo perso Carrus, Cordeddu, Milani ha avuto dei problemi muscolari, prima ancora Aiana, poi abbiamo perso Sau e Sarritzu, due giovani che potevano dare il cambio a Capone, rimasto in campo con il naso rotto. Se vogliamo alimentare la speranza della salvezza dobbiamo fare affidamento al cuore, anima, passione e voglia di crederci, con la Torres si è vista per intero. Inoltre abbiamo uno dei cannonieri del girone e sappiamo che dobbiamo fargli arrivare una palla buona perché lui non la sbaglia».
Può essere la vittoria della svolta. «Ci dà ossigeno e migliora la classifica, ma avrà effetti sulla testa e ci consentirà di non essere con l'acqua alla gola, di allenarci meglio e affrontare le prossime gare con più serenità. Credo ci siano molte gare alla nostra portata e dovremo affrontarle come contro la Torres, se poi abbiamo la fortuna di recuperare alcuni elementi, e la testa sarà più sgombra, ce la giocheremo fino alla fine».