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Cerbone lascia aperti i giochi: «Il campionato non è un affare di Olbia e Torres»
Il tecnico: È dura col Pula, l'Alghero può vincere

Cerbone lascia aperti i giochi: «Il campionato non è un affare di Olbia e Torres»

Ormai sembra già un discorso tra Olbia e Torres. Anche se l'8ª giornata potrebbe mettere dei dubbi sullo strapotere di galluresi e sassaresi, 6 vittorie su 7 gare e 18 punti nel carniere, perché la squadra di Raffaele Cerbone riceve il Pula mentre i ragazzi di Mauro Giorico saranno di scena ad Alghero contro i catalani staccati di quattro punti. E se i biancorossi di Sergio Fadda hanno le capacità tecniche per fermare l'Olbia al Nespoli, i giallorossi di Antonello Calvia vorrebbero portarsi a un solo punto dalla Torres benché siano in grande emergenza per le assenze di Peana, Piredda, Rusani, Riu, Atzeni, China, più i fuoriquota Manca, Catuogno, Amadu e Merella, con il bomber Serra a forte rischio. Cerbone guarda in casa sua e osserva: «Il Pula è squadra insidiosa e con un’ottima difesa. Un avversario da prendere con le molle».

 

Mister, vincere è importante per restare in cima alla classifica

«Siamo sereni, sappiamo d'essere al 20% di un percorso molto lungo, ancora non abbiamo dimostrato niente»

Il campionato è un discorso tra voi e la Torres?

«Non  credo, ci sono tante squadre buone come ad esempio Alghero e Taloro, se poi i catalani dovessero battere la Torres accorcerebbero le distanze. Sarà una bella lotta»

La Torres ripete da inizio anno che non mollerà il primato

«È giusto dire così, sono partiti per vincere e probabilmente sentono la pressione addosso. È un punto a nostro favore, noi giocheremo in tutta serenità»

Facile sentirsi sereni se si ha Siazzu, il bomber del campionato?

«Gianluca un gran giocatore, non si discute, ma non è più importante degli altri. A Castelsardo non ha segnato e abbiamo vinto lo stesso, questo per dire che dovremo fare bene anche quando lui non c’è»

Visto che avete in rosa un certo Del Grande che scalpita

«Stefano l’ho sempre fatto entrare in tutte le gare, lo spazio c’è per tutti, poi spetta a me durante la settimana vedere chi ne merita di più»

Andiamo invece dietro, avete anche la miglior difesa del campionato con 4 reti subite

«Anche questo è un altro merito del collettivo perché se gli attaccanti creano tante occasioni vuol dire che i difensori sono meno sollecitati»

Ma quali sono gli obiettivi dell'Olbia?

«Dare continuità ai nostri risultati e, cercare di fare ancora di più per mantenere la vetta»

E cosa ci vuole per fare più di sei vittorie in sette partite?

«Senza essere banali, dico che a me basta che la squadra continui a metterci l’impegno massimo durante la settimana. La qualità e la tecnica sono sì importanti ma è solo la metà del lavoro, il resto è dato dalla massima intensità che si mette negli allenamenti, solo così può crescere l'autostima»

Quella che magari manca ai cugini del Tavolara

«Loro hanno bisogno di tempo, certo fa un certo effetto vederla così dietro con 7 punti. Come qualità della rosa ritendo sia superiore a tutte le altre squadre»

Mister, chiudiamo col Budoni rivelazione della serie D, pentito di aver lasciato i biancoblù e la ribalta nazionale?

«Assolutamente no, sono contento dei risultati fatti dalla mia ex squadra, ma con tutto il rispetto per il Budoni ora sono l'allenatore dell’Olbia e con l'Olbia voglio ottenere qualcosa di importante. Ho accettato quella che per me è una sfida stimolante dopo due belle stagioni al Budoni»

In questo articolo
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2011/2012
Tags:
Sardegna
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Intervista