I maddalenini fanno 2-0 ma non basta, i quartesi partivano dal 3-3
Coppa Italia, l'Ossese la spunta ai rigori sull'Ilva grazie a Cherchi, il Sant'Elena stende il Bosa con Piroddi
Nono sono mancate le emozioni nelle due semifinali della Coppa Italia di Eccellenza. L'Ilva rimonta il doppio svantaggio con l'Ossese ma perde ai calci di rigore mentre il Sant'Elena, sfavorito dal 3-3 dell'andata e senza l'allenatore dopo le dimissioni di Marco Piras, va a Bosa e vince di misura nel finale. Perciò la finalissima vedrà di fronte la squadra di Mario Fadda e quella quartese, che ora dovrà scegliere il tecnico per inseguire la salvezza in campionato e giocarsi il trofeo tricolore.
Per chi pensava che il 2-0 del Walter Frau mettesse al riparo l'Ossese si sbagliava perché l'Ilva, capolista in campionato con 8 punti di vantaggio sulle immediate inseguitrici, ha tentato in ogni modo la rimonta-qualificazione. Il primo tempo è andato via con poche occasioni da gol, se non un tentativo di Villa murato dalla difesa di casa e una conclusione di Pecharroman con la palla che sibilia l’incrocio alla sinistra di Cherchi. Prima del riposo Villa è un attimo in ritardo sull'assist da fondo campo di Bah. La ripresa è più movimentata e viene aperta dal sinistro fuori misura di Mainardi e dalla deviazione in angolo di Cherchi su tiro di Lobrano. Mister Cotroneo piano piano inserisce qualche pedina importante come Domiguez, Facundo Maitini e Bazile e, superata la mezzora, i maddalenini sbloccano l'incontro con la deviazone sottoporta di Nicolas Maitini. Lo Zichina si infiamma e, all’88’, c'è la dirompente discesa sulla sinistra di Bazile che, giunto dalle parti di Cherchi, appoggia la palla a Coschiera che la gira in rete col sinistro. Col punteggio in parità delle due gare, 2-0 per parte, si passa direttamente ai calci di rigore che aggiungono altre emozioni alla sfida: si parte con l'errore di Facundo Maitini (Ilva), poi segnano Madeddu (Ossese), Domiguez (Ilva) mentre Sordini para il tiro a Scanu (Ossese); si torna in parità ma Cherchi para la conclusione di Serra (Ilva), mentre Llanos (Ossese) riporta avanti i bianconeri; Nicolas Maitini (Ilva) segna, come pure Villa (Ossese) e Bazile (Ilva), arriva il turno di Contini (Ossese) per il tiro che vale la finale ma Sordini para. Si va ad oltranza: inizia l'Ilva con Madero ed è gol, pareggia l'Ossese con Mudadu, poi sale in cattedra super Cherchi che para l'esecuzione di Di Pietro (Ilva) e lui stesso segna quello decisivo al collega Sordini. L'Ossese conquista la seconda finale nelle ultime due edizioni. Il 16 febbraio 2022 vinse la Coppa Italia battendo il Castiadas per 2-0 per poi iniziare un'esaltante cavalcata nella fase nazionale arrestandosi ad un passo dalla finale che avrebbe potuto portare il club bianconero in serie D.
Il Sant'Elena ritrova la finale di Coppa Italia a distanza di 32 anni. I quartesi disputarono l'atto conclusivo nella prima edizione della manifestazione - di fatto quando nacque la stessa Eccellenza - e l'1 marzo del 1992 persero 3-2 contro il Decimoputzu a Ussana. Un grande risultato per i biancoverdi guidati fino a domenica scorsa da Marco Piras, dimessosi all'indomani della sconfitta per 4-0 a San Teodoro e, per l'occasione, guidati dall'uomo più esperto Fabio Vignati. Perciò a Bonorva contro il Bosa i biancoverdi sono scesi in campo in autogestione e avevano, di fatto, un solo risultato a disposizione: vincere. Pareggiare segnando 4 gol dopo il 3-3 era una ipotesi di scuola poco riproponibile dopo quanto le due retroguardie avevano concesso due mercoledì prima. Ai rossoblù di Tore Carboni, dunque, bastava il pari anche segnando due gol e, in effetti, dopo un primo tempo abbastanza equilibrato - due occasioni per parte - nella ripresa hanno provato anche a vincerla trovando però un super Fortuna che in una serie di occasioni ha detto no agli attacchi planargiesi di Sagitov (due volte) e Di Angelo, tenendo in piedi le speranze-qualificazione dei quartesi. Che, nel finale a 10' dalla fine, dopo i tiri di Curreli e Porru si sono tramutate in realtà quando Delogu ha servito Piroddi e l'attaccante classe 2003 ha incrociato il tiro di sinistro infilando la sfera nel palo più lontano. Nel finale ci prova Di Angelo su punizione ma Fortuna smanaccia in angolo.