La dissacrante cronaca di Antonello Greco
Dall’azzurro intenso al rosa pallido; maschietti contro femminucce? No, i colori rimandano al Novara e al Palermo…
Con gli occhi del tifoso. Dall’azzurro intenso al rosa pallido Maschietti contro femminucce? No, i colori rimandano al Novara e al Palermo…
Mannaggia al turno infrasettimanale! Perché? Perché senza di quello ci saremmo goduti il primato in classifica per un’intera settimana. Invece no. Solo per tre giorni. “Oh, raga, c’avete da fare merculis?” “Qué es merculis?” “Sorry, what is merculis?” “It’s Wednesday” “Ah, vale, el miercoles!” “No, it’s ok, porqué?” “Conosco un posticino a Palermo dove fanno dei cannoli spettacolari, in settimana c’è poca gente e in questo periodo anche il clima è mite”. “Perfetto”. “Perfecto”. “Perfect”. “Obrigado”. “Para mi sera la primiera vez en Sicilia”. “Anghe para jo”. “Tranquillos, chicos. Io ci sono già stato: si sta bene”. E così, gita-premio a Palermo per i primi in classifica. Saranno stati i cannoli, ancora un po’ pesanti a fine settembre, sarà stato un Palermo avvelenato e “umidiccio” dopo il diluvio di Bergamo, ma l’allegria è svanita presto, anzi subito. Infatti capita che un discendente di Giosuè, preoccupato per il calare del sole sul parallelo di Gerico, dopo venti-secondi-venti estrae dal cilindro un gol fantastico… E lì, dalla bionda (non certo ariana) Sardegna, si tira dietro qualche migliaio di anatemi millenari sul popolo eletto in versione digitale-satellitare in limba…
Oddio (di monoteismo si tratta…), qualche avvisaglia di preoccupazione i rossoblù “primi in classifica” l’avevano già data nel secondo tempo contro il Novara (Ah! Capucho Jedaias Neves, in arte Jeda, quanto ti stava bene addosso la maglia rossoblù!): il nostro torto sabato sera? La poca concretezza nello spumeggiante primo tempo, chiuso con un solo gol di vantaggio. Che poi il neopromosso Novara non fosse una mera comparsa, l’ha sperimentato l’Inter… E non certo per via del campo sintetico…
E contro il Palermo, sul 3-0 (grande Agazzi!), verso la fine, sarà merito della completata digestione dei cannoli, sarà merito delle lunghe leve felpate di Ibarbo, prima er capitano Conti (col portiere Tzorvas che – in greco – avrà pensato: “Itta è, scetti Agazzi, mischineddu? E deu?”), poi l’incursore Naing-gol hanno ridestato il torpore di noi telespettatori rossoblù mestamente e seraficamente rassegnati.
E domenica caleranno sul prato del Sant’Elia le legioni bianconere friulane, tradizionalmente nocive… La mia agrodolce conclusione odierna? Anche in questo caso cromatica, ma di colore nerazzurro: grazie ai risultati, è piacevole vedere i bergamaschi che hanno raggiunto i loro omologhi (omocromi?) interisti “lissù”… Al penultimo posto…Antonello Greco