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Due giornate a Cossu, un duro colpo al sogno Mondiale
Pronto il ricorso, lunedì c'è lo stage azzurro

Due giornate a Cossu, un duro colpo al sogno Mondiale

Due multe per eccesso di velocità nella folle corsa che porta ai Mondiali in Sudafrica. Andrea Cossu è stato squalificato due giornate per la manata al volto del difensore napoletano Grava nella gara di domenica al San Paolo. Così, il Giudice Sportivo Giampaolo Tosel, motiva la sanzione al giocatore del Cagliari: «Per avere, al 34’ del secondo tempo, a gioco in svolgimento, colpito un avversario con una manata al volto; infrazione rilevata da un assistente». Ora, già uscendo dal campo il fantasista rossoblù ripeteva a compagni e panchina di aver solo sfiorato Grava e che non voleva certo macchiarsi di un gesto anti-sportivo, sta di fatto però che le due giornate di stop possono compromettere la convocazione in Nazionale di Cossu che, è bene dirlo, era stata già messa in discussione alla lettura della formazione titolare che affrontava domenica il Napoli.

Il tecnico Melis aveva optato per un 4-4-2, senza trequartista e con conseguente dirottamento in panchina dell'uomo più in forma in questo lungo periodo buio dei rossoblù. Una scelta che ha sconcertato e spiazzato tutti, e la giustificazione a fine partita dell'ex allenatore della Primavera («Ha tirato la carretta dall'inizio della stagione. Tra l'altro era diffidato») ha convinto pochi o comunque tutti coloro ai quali sono tornate in mente certe frasi del presidente Cellino sui giocatori rossoblù convocati in Nazionale. «Sono contento per Marchetti e Biondini, però molte volte i giocatori vengono illusi - disse Cellino un mese fa - è bello essere convocati, ma se poi si esce dal giro subentra la delusione. Voglio proteggere i miei giocatori, c'è molta differenza tra una convocazione e il restare in azzurro in pianta stabile». E poi: «Cossu ai Mondiali? Secondo me non dovrebbe essere convocato, come nessuno dei giocatori del Cagliari perché se poi non vengono più convocati, rischia di esserci una ripercussione mentale. Non c’è la maturità per reggere alcune pressioni come quelle delle nazionali e delle grandi squadre».

Se per il presidente Cellino la convocazione in Nazionale di un calciatore del Cagliari, e di Andrea Cossu in particolare, non viene vista come un vantaggio perché accresce la quotazione del proprio giocatore e, perciò, forse si teme la richiesta di un adeguamento contrattuale, oppure non viene considerata il vanto di una regione intera che vedrebbe un altro sardo ai Mondiali dopo Gianfranco Zola a Usa '94, è invece il massimo per l'atleta dal punto di vista professionale. E il nervosismo di Cossu mostrato in quei sei minuti nei quali ha giocato al San Paolo è la riprova che il cagliaritano vedeva, in quella decisione di partire dalla panchina, probabilmente compromesso il sogno sudafricano. Le due giornate di squalifica, stare in tribuna al Sant'Elia per Cagliari-Udinese e a casa per Roma-Cagliari può essere la mazzata definitva? Si spera di no, o meglio, si spera che il ct Lippi nella valutazione di chi portare al Mondiali non si faccia condizionare né dal comportamento del giocatore a Napoli (non è stata certamente una condotta violenta) né dall'assenza in campo di un giocatore che ha mostrato di essere uno dei più in forma nel campionato.

Due saranno gli indizi a stretto giro di posta. La Nazionale terrà uno stage alla Borghesiana, a Roma, dal 3 al 5 maggio. Domenica 2 sarà resa nota la lista dei convocati, se c'è anche Cossu le chance "mondiali" restano intatte. Il Cagliari non ha ancora presentato ricorso alla Corte di giustizia federale contro le due giornate di squalifica, ma ha tempo sino a domani per farlo: se il club rossoblù presentasse ricorso, se fosse raccolto e se quindi Cossu fosse in campo all'Olimpico tra i titolari e all'ultima giornata contro il Bologna al Sant'Elia, allora la frase di Cellino («Cossu ai Mondiali? Spero di no») verrebbe derubricata a semplice scaramanzia. Per buona pace di tutti.

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2009/2010
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