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Alessandro Asoni, Aldo Gardini, Lanusei
«Squadra giovane ma matura, grandi meriti al ds Abbate e a mister Gardini»

Favola Lanusei, il dg Asoni: «Il primato fa un effetto bellissimo ma prima di tutto c'è la salvezza. Le scelte estive ci stanno premiando»

Troppe poche giornate per essere bello e troppo bello per non godersi il fantastico momento. Il Lanusei vive la sua favola di capolista del girone G di serie D e lo fa con il pragmatismo e un’ottima dose di saggezza di chi sa che i 14 punti in 6 giornate sono un grande investimento per i periodi di “magra”. Ma dietro il primato degli ogliastrini non c'è la casualità né tantomeno il fato ma una intelligente programmazione, partita all'indomani della vittoria nei playout contro la Nuorese e frutto di un confronto democratico all'interno di una società che vuole migliorarsi, senza farsi male "economicamente". Perché la serie D è fatta di grandi piazze (Avellino, Latina, Aprilia), di grandi investimenti e per sedersi allo stesso tavolo hai un solo modo per reggere - e a volte superare - la concorrenza: aguzzare l'ingegno, allargare la rete delle relazioni oltre Tirreno e scommettere sui cavalli giusti. La società del presidente Daniele Arras ha conservato una struttura oramai solida per la categoria, si è poi dotata di un direttore scafato come Gigi Abbate, con importanti esperienze nella gestione del mercato di Valenzana, Pro Patria, Monza, Renate, Novara e Legnano, e ha scelto un tecnico come Aldo Gardini, attaccato alla Sardegna dopo le esperienze fatte da giocatore nel Calangianus o da vice di Petrone alla Nuorese, la cui ribalta alla guida del Trastevere è arrivata per un tremendo evento naturale quando due anni fa prese il posto di Sergio Pirozzi, il sindaco-allenatore di Amatrice.

 

Il direttore generale Alessandro Asoni non si sottrae alla luce dei riflettori da giorni puntato sul Lanusei, divenuto improvvisamente un osservatorio dal quale carpire i segreti per arrivare ad una strategia vincente: «Tutti ci chiedono la ricetta ma non c'è altra spiegazione che il lavoro estremo di un gruppo di persone, noi non abbiamo il patron che tira fuori i 200mila euro né possiamo dare alcun consiglio, In Sardegna ci sono piazze storiche e importanti come quella della Torres, altre che in serie D ci sono da anni e sanno bene come muoversi. Noi ci siamo resi conto nel tempo, è brutto dirla, che "pescare" solo in Sardegna è dura, ci abbiamo provato per anni e con risultati non positivi». E se allora la differenza con le squadre laziali era non solo nel lato economico ma anche per il diverso bacino d'utenza dal quale attingere la "materia prima" per costruire le squadre, ecco che il Lanusei è andato ad abbeverarsi in "continente". Una scelta che non ha trovato subito quei consensi che solo adesso stanno arrivando. «Siamo stati molto criticati all'inizio, a partire da certe non conferme di alcuni giocatori protagonisti lo scorso anno ma che non potevamo operare per le cifre esorbitanti che ci venivano chieste. Siamo perciò andati in casa del nemico a prendere i giocatori - lo dice con ironia il dg Asoni - introducendo una figura importante come quella del diesse Abbate, prendendoci noi qualche precauzione, sondando e chiedendo per arrivare poi a dei giocatori bravi ma non dei nomi affermati. Non è stato facile far digerire queste manovre alla gente di Lanusei, perché c'è sempre molta paura del cambiamento, ma noi abbiamo ponderato tutto e crediamo in quel che facciamo. Dovevamo fare delle scelte per migliorarci e far crescere la società e, sino ad oggi, queste scelte ci stanno premiando». Come affidare la squadra ad Aldo Gardini: «È l'allenatore giusto per noi, perché ha una grandissima conoscenza del girone G e dell'ambiente laziale oltre che dei giocatori. A differenza degli ultimi tecnici ha una umiltà incredibile, sa di calcio ed è in questo mondo da una vita avendo fatto anche il calciatore. Si vede che ha grande carisma e riesce ad inculcare ai giocatori quello che vuole ma nella maniera giusta. In certi aspetti è un sergente di ferro, perché non transige ma lo fa senza dover urlare. I giocatori sono felicissimi del lavoro che sta facendo, e noi anche. È stato bravissimo a compattare subito il gruppo, la squadra ci ha impressionato sin dalle prime gare; nell'esordio a Sassari, mai facile contro la Torres, abbiamo sofferto il primo tempo ma poi, dopo aver trovato il gol, ha gestito il risultato con grandissima maturità, benché sia un gruppo giovanissimo, con una idea di gioco precisa».

Lo zoccolo duro - La Gorga, Bonu, Ladu, Demontis e Floris - sta facendo la propria parte; i nuovi arrivati - i difensori Andrea Congiu e Mario Esposito, l'esterno Luca Quatrana e le punte Alessio Chiumarulo e Gabriele Bernardotto - stanno offrendo un grande rendimento ma la grossa differenza che ha operato il Lanusei è nel parco fuoriquota: i difensori Andrea Carta (99), Alessandro Fraternali ('99) ed Endri Leshi ('99), i centrocampisti Daniele Nannini ('98) e Mateo Likaxhiu (2000), i gemelli Joshua e James Tenkorang entrambi classe 2000, la punta Andrea Sicari (2000), più il ritorno di Herman Kovadio ('99). «Abbiamo preso prima di tutto bravi ragazzi e poi giovani di grande qualità, tutti possono partire titolari o entrare in campo a gara in corso senza alterare gli equilibri. Un grande merito a Gigi Abbate e al mister Gardini che li sta facendo crescere ulteriormente».

 

Un mix che ha prodotto un impensabile primato. «È un effetto bellissimo ritrovarci lì in vetta - rivela Asoni - ma sappiamo bene che ci dobbiamo godere il momento fin che dura. Ci sono club molto più equipaggiati di noi ma vedere sotto Avellino, Latina, Aprilia, Monterosi e le altre fa un bell'effetto e del tutto nuovo per noi. In questa settimana c'è un entusiasmo fuori dal normale a Lanusei, tutti i media che chiamano e cercano di capire questo fenomeno». Il rischio, come sempre, è quello di essere travolti dall'effetto inebriante. «Ma la società mantiene i piedi per terra e non si fa trasportare dai facili entusiasmi. Sappiamo chi siamo, dove siamo e dove dobbiamo arrivare. Il gruppo è molto giovane ma serio, sa benissimo che questo è un momento magico per tutti, nella testa di tutti c'è però l'obiettivo della salvezza da raggiungere il prima possibile. Siamo coscienti che il campionato sarà lunghissimo e difficilissimo, bisogna affrontare gara dopo gara, poi quello che verrà oltre la salvezza come si suol dire sarà ben accetto».

 

Intanto il calendario mette a confronto la neo-capolista Lanusei all'Avellino di Archimede Graziani, uno degli artefici della salvezza ogliastrina dello scorso anno. «Il mister da noi ha fatto un grandissimo lavoro - chiosa il dg Asoni - non si può negare, è stata la persona giusta al momento giusto. I risultati sono arrivati grazie al suo operato, quello dei ragazzi e della società che ha alzato muri contro tutti. Da tutte le parti arrivavano attacchi ma abbiamo tenuto la calma e rinforzato la squadra, così siamo arrivati alla meta. Domenica incontreremo un Avellino che centra poco con la serie D ed è costruito per vincere, ci sarà una bella cornice e andremo in uno stadio vero ma senza grandi pressioni ma con l'entusiasmo che ci ha contraddistinto in questo inizio di stagione». (nella foto a sinistra Alessandro Asoni e a destra Aldo Gardini)

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2018/2019