«Dalla Promozione in giù la Lnd faccia scelte definitive»
Figc, Gravina a Cagliari: «Favorire il completamento del campionato di Eccellenza tutelando la salute dei ragazzi»
Cagliari come prima tappa di un confronto aperto di condivisione su tutto il territorio nazionale. Il fresco riconfermato presidente della Figc Gabriele Gravina sceglie il capoluogo sardo per iniziare a capire cosa segnala uno dei venti termometri del calcio di base sparsi nelle regioni d'Italia in termini di esigenze, preoccupazioni e aspirazioni. E lo ha fatto dapprima incontrando l’intero Consiglio Direttivo del Comitato Regionale guidato dal presidente Gianni Cadoni (nella foto con il presidente Gravina e la maglia di Gigi Riva quando vinse lo scudetto nel Cagliari), e le Componenti federali, nella sede cagliaritana di Via Bacaredda, salvo poi spostarsi nella sala conferenze del T Hotel per incontrare la stampa e, infine, ricevendo il saluto dalle massime autorità regionali, a partire dal governatore Christian Solinas che ha omaggiato il numero uno del calcio italiano con un libro della storia della Sardegna.
Il tour di Gravina si basa e si connoterà di uno spirito che non prevaricherà chi gestisce la Lega Nazionale Dilettanti e il suo presidente Cosimo Sibilia (avversario battuto nella corsa alle elezioni), ma avendo lo scopo di tracciare un nuovo confine del mondo professionistico e di quello dilettantistico, accorciare le distanze tra vertice e base accogliendo prontamente istanze e richieste d'aiuto per la risoluzione dei problemi - nuovi e pregressi - che i 4 mesi e mezzo di stop del calcio dilettantistico causati dalla pandemia hanno creato o acuito.
«Arrivo in una terra che amo - ha detto Gravina - e ho ricevuto un'accoglienza straordinaria in termini di rapporti di amicizia e di grande affetto dal Comitato Direttivo sardo, ripagata con grande qualità in quello che io cercavo nel primo e impegnativo appuntamento di lavoro. Io sono qui per imparare e raccogliere elementi, preoccupazioni, aspirazioni da parte del calcio di base per far sì che ci sia, da parte mia, la possibilità di fare i compiti a casa nel realizzare un progetto, non più procrastinabile, di rilancio, rinnovo e, soprattutto, di riforma culturale del calcio italiano nel nostro paese. Questo è l'aspetto più difficile, perché alla riforma dei campionati ci si arriva attraverso un compromesso ma se non cambiamo questa cultura non arriviamo da nessuna parte».
Il tema predominante è quello della ripartenza del campionato di Eccellenza: «Noi ci chiamiamo Federazione Italiana Giuoco Calcio e noi dobbiamo giocare al calcio. Se alcuni pensano che non giocare significhi risparmiare delle risorse, e quindi non rimetterci i soldi, vuol dire che noi non adempiamo a quelle che sono le nostre funzioni specifiche. Abbiano una funzione predominante che è quella di giocare, ma ne abbiamo un'altra, altrettanto importante in termini di responsabilità, che è quella di tutelare comunque la salute dei nostri addetti ai lavori e dei calciatori. Perciò abbiamo detto che verificheremo se ci sono le condizioni affinché non ci sia un obbligo per costringere tutte le società, che ormai hanno abbondonato ogni velleità legate alle competizioni sportive, di partecipare. La mia idea è quella di consentire e di favorire il completamento del campionato di Eccellenza nei tempi previsti, quindi entro il 30 giugno, sforzandoci tutti insieme nel trovare i migliori rimedi possibili, compreso anche qualche ristoro o qualche sostegno finanziario per consentire la tutela della salute dei ragazzi attraverso un protocollo sicuramente non inferiore a quello che attualmente si applica nel campionato di serie D».
Gravina ha confermato che nel Decreto Ristori quinques, che verrà chiamato Decreto Sostegni, è prevista «una parte di ristoro al mondo dilettantistico». E si aspetta dal Consiglio Direttivo della Lnd di dopodomani «anche una scelta definitiva per capire che cosa succede dalla Promozione in giù, cioè se bloccando tutti i campionati si può far traslare tutti gli interessi economici alla prossima stagione».