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Il Budoni rivede la salvezza, Cerbone: «Siamo ancora all'Inferno ma vogliamo il Paradiso»
«La vittoria col L.Dolce ci ha rimesso in gioco»

Il Budoni rivede la salvezza, Cerbone: «Siamo ancora all'Inferno ma vogliamo il Paradiso»

Un'attesa lunga due mesi e mezzo ma il Budoni ha ritrovato la gioia per una vittoria che aveva quasi dimenticato. Il 19 gennaio scorso la gara col Sora fu decisa da un gol di Alessandro Piras, il successo di domenica contro il Latte Dolce porta la firma di Nicola Raimo, tre punti d'oro per il club gallurese che torna in ballo per una salvezza diretta che pareva a portata di mano a fine girone d'andata ma che è stata clamorosamente rimessa in discussione da un periodo negativo vissuto dalla squadra di Raffaele Cerbone che ha conquistato un solo punto in otto gare. «È stato un momento di difficoltà - dice il tecnico dei biancocelesti - forse un po' troppo lungo rispetto a quello che normalmente capita in una stagione. Ci abbiamo creduto sempre ed è arrivata questa vittoria col Latte Dolce che ci ha lasciato ancora nell'Inferno ma noi vogliamo arrivare in Paradiso, la salvezza sarebbe un qualcosa di straordinario».

 

Che valore ha il ritrovato successo di domenica scorsa?

«È stato importantissimo perché ci rimette in gioco, la classifica si era fatta preoccupante pericolosa, questi tre punti ci danno un pieno di autostima anche se devo dire che, nel periodo in cui i risultati non arrivavano, non avevamo mai peccato sul piano della prestazione. Non abbiamo mai mollato tenendo sempre aperte le gare sino alla fine, perdendo di misura o subendo il 3-1 nel recupero come contro Palestrina e Lupa Roma»

Ma cosa ha inciso in questo lungo periodo buio: assenze, infortuni, arbitraggi o più difficoltà ad andare a rete?

«Un po' tutto questo, nel girone d'andata il peso delle ammonizioni non si fa sentire, poi a dicembre abbiamo perso un terminale offensivo come Amione che ci ha anche costretto a cambiare modo di giocare, nel frattempo sono mancati per infortunio giocatori importanti come Mastinu, Steri e Pinna. Non ho mai avuto la formazione base e se hai una rosa ristretta con 6 grandi (Gavioli, Steri, Pinna, Palazzo, Rizzo e Mastinu, ndr) e tre giocatori del '92 (Meloni, Farris e Pala, ndr) diventa un problema quando devi fronteggiare tre assenze, qui non c'è nessuno scienziato e tutto si complica se poi incontri avversari che si sono rinforzati notevolmente. Discorso a parte meritano gli arbitraggi, ho visto cose incredibili e torti allucinanti»

Ogni anno è sempre così con le squadre sarde

«Ma è ora che la Sardegna chieda più considerazione. Non è possibile che si perpetui questo atteggiamento, non parlo dal punto di vista tecnico della direzione di gara ma di quello comportamentale, io e i miei colleghi che guidano le squadre sarde veniamo minacciati di essere sbattuti fuori dopo appena 1' di gioco, è spropositato anche il numero di giornate di squalifica per giocatori e allenatori sardi rispetto a quelle che accumulano le nostre avversarie. Si parla di crescita ma ci vogliono fatti concreti perché il sistema calcio è contro le squadre sarde e non lo penso adesso ma è una considerazione che ho maturato da tempo. Bisogna parlare e non temere di subire ritorsioni, chi tace è più colpevole e preferisco che mi si dica che cerco gli alibi alle nostre sconfitte piuttosto che passare per il fesso che ogni domenica viene preso di mira»

La gara di domenica prossima in casa del Mole Marino vale mezza stagione

«Per noi è la gara della svolta, mai ci è capitato in campionato di vincere due partite di fila. Siamo consapevoli che non sarà una passeggiata, incontreremo una squadra viva, che ha appena cambiato l'allenatore e che darà l'anima perché si gioca la vita. Ma noi abbiamo tanta fame, altrimenti ci saremmo già persi. Con 5 gare ancora da giocare dobbiamo fare minimo 9 punti per salvarci e questa trasferta, almeno sulla carta, è la più abbordabile. E poi non facciamo punti fuori casa da un girone, quando vincemmo a Sassari contro il Latte Dolce»

Il vostro calendario fa paura, dopo Marino giocate contro Terracina in casa e a San Cesareo, entrambe in corsa per il primo posto, poi c'è il derby con l'Arzachena e chiudete a Genzano con il Cynthia che ha il miglior rendimento del girone di ritorno

«Sappiamo che da qui alla fine sarà molto difficile ma pensiamo gara dopo gara e, soprattutto, in casa dobbiamo fare bottino pieno. Prima dobbiamo vincere a Marino e poi proveremo a battere anche il Terracina, solo così riusciremmo a resettare quelle 7 sconfitte in 8 gare»

La salvezza diretta è a due punti ma si possono coinvolgere nella lotta anche squadre come Sora, Isola Liri e Fondi che sono a 38, 39 e 40 punti?

«Certo che sì, tutte possono passare quel momento-no che abbiamo attraversato noi, se poi domenica Latte Dolce e Selargius battessero Isola Liri e Fondi ci sarebbero coinvolte nella lotta playout anche altre due squadre non sarde. Noi è proprio a chi ci sta avanti che stiamo guardando nella speranza di raggiungerli e superarli»

Certo che se aveste conquistato 3 o 4 punti in quelle 7 gare perse  le prospettive ora sarebbero state molto più rosee

«Sicuramente, questo vuol dire che i pareggi fanno muovere la classifica così come l'hanno fatta muovere al Fondi. Se noi ci fossimo accontentati di qualche pareggio anziché cercare sempre la vittoria ora saremmo fuori dalla zona playout, questo vuol dire che l'esperienza nel campionato di serie D conta molto»

In questo articolo
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2013/2014
Tags:
12 Ritorno
Girone G