Riunione Figc-Cts, calendario Uefa, incontro con leghe, Aic, Aia
Il calcio nella settimana cruciale per la ripresa, Malagò: «Un conto allenarsi, altra cosa le gare. E per i dilettanti non ci sono garanzie di sicurezza»
Per il calcio di serie A si entra nella settimana decisiva in vista del 4 maggio, la data finale delle restrizioni imposta per decreto dal governo Conte scavallata la quale i club sperano di riprendere gli allenamenti. Il vertice dello sport che rappresenta la terza industria italiana avrà tre appuntamenti importanti.
1) Domani c'è la riunione tra la Federcalcio e il comitato tecnico-scientifico per le linee guida da tenere durante le sedute gli allenamenti sulla base di un rigido protocollo di screening ad hoc, già improntato dalla Federazione Medici Sportivi Italiani (leggi qui) che prevede ritiri-clausura per calciatori, staff tecnico, dirigenti ma anche il personale di servizio (cuochi, magazzinieri, impresa di pulizie per sanificazione degli ambienti), tamponi a tappeto a spese delle società, test sierologici e visite mediche.
2) Sempre domani è in programma una riunione dell'Uefa che, sulla scia dell'accordo raggiunto con l'Eca (leggi qui), cercherà di trovare una soluzione per la conclusione delle competizioni europee varare un calendario per concludere Champions ed Europa League, si dice con gare secche nel mese di agosto dopo la conclusione dei campionati nazionali.
3) Giovedì invece la Figc relazionerà leghe, calciatori e arbitri sull'incontro di domani con il comitato tecnico-scientifico ed abbozzare possibili date e modalità di ripresa del campionato. Ipotesi da portare sul tavolo del ministro della Salute, Roberto Speranza, e dello Sport, Vincenzo Spadafora, lasciando l'ultima parola, ovviamente, al governo.
In tanto il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è intervenuto sul tema "ripresa sì, ripresa no del calcio" intervistato da Dazn: «Il destino della Serie A? Credo che il grande errore che si possa fare è quello di intervenire in contesti e in mondi dove ci sono delle precise deleghe e rappresentanze. Tu vuoi essere il presidente di una federazione? Allora questo è il tuo momento in cui prendere decisioni. Qui si tratta che tutti devono perdere qualcosa, l’ideale sarebbe trovare insieme il modo che non ci siano vinti né vincitori e che il calcio possa ripartire il prima possibile e a prescindere da questa stagione».
Il numero uno degli sport italiani è intervenuto anche a Radio Kiss Kiss Napoli: «Io sono solo felice che le squadre di calcio siano messe in condizione di potersi riallenare. Perché significherebbe che al tempo stesso potranno tornare alle loro attività anche tutte le atlete e gli atleti che, a livello individuale con molti meno rischi, sono stati fermati. Ma una cosa è allenarsi, un'altra è fare una partita. Sull'allenamento non ci sono dubbi, salvo che le cose fino al 4 maggio procedano bene. Bisogna poi capire come si organizza la partita, che non è nel luogo dove ci si allena». Malagò vede la parola fine alla stagione del calcio dilettantistico: «Se si parla del calcio in generale, fino ai dilettanti, ci sarebbe un movimento spaventoso di gare. Tutti hanno legittime aspirazioni di completare il campionato, ma non credo che le stesse cose che possono fare le squadre di Serie A, anche Serie B e Serie C riuscirebbero a garantirle. Domani ci sarà un importante incontro con il Comitato medico-scientifico della Federcalcio, magari potrebbero dire che va avanti solo chi può, e gli altri faranno le loro valutazioni».