«Vogliamo passare il turno in Coppa: serviranno gli stimoli giusti e tanta concentrazione»
Il Castelsardo aggancia la vetta, per Sanna il bello comincia adesso: «Il primo posto non mi stupisce, cercheremo di stare in alto sino alla fine ma la concorrenza è tanta»
In tanti si aspettavano una pronta risposta da parte del Castelsardo dopo il ko rimediato a Macomer dieci giorni fa, e i rosso-blu hanno rispettato le aspettative ripartendo di slancio, grazie ad una prestazione praticamente perfetta, nel match casalingo contro il Bonorva, sconfitto con un netto 3 a 1 grazie alla rete di Carta e alla doppietta messa a segno da Florea. Tre punti importanti, che permettono alla compagine guidata da mister Sandro Sanna di agganciare la vetta della classifica, seppur in coabitazione con altre quattro squadre. Il tecnico prosegue con l'ottimo lavoro iniziato nella passata stagione, culminata con una salvezza clamorosa, ed è consapevole di avere tra le mani un'ottima squadra, costruita per competere a grandissimi livelli sino al termine del torneo. All'orizzonte quattro impegni decisivi, condensati in appena dodici giorni, a partire dal ritorno degli ottavi di Coppa Italia contro il Porto Rotondo in programma nel pomeriggio, con la gara di andata che si è chiusa in parità, per 3 a 3, un risultato dunque che lascia aperte tutte le possibilità per il passaggio del turno, ma non sarà facile. Da domani, invece, si rientrerà in clima campionato: prossimo avversario l'Usinese, in trasferta, poi Ovodda, in casa, e gran finale nella tana del Porto Torres.
«Domenica siamo scesi in campo con un pizzico di nervosismo di troppo – ammette Sanna -, probabilmente pesava ancora il risultato negativo maturato nella sfida precedente, dove avevamo costruito tante occasioni senza riuscire però a concretizzarle. Non meritavamo di vincere, bensì di stravincere, per quanto fatto vedere in campo: ho contato 5-6 azioni in cui ci siamo presentati a tu per tu con il loro portiere, che è stato uno dei migliori in campo, e questo spiega perfettamente come sia andata la giornata». Sono bastati comunque pochi minuti per mettere in discesa la gara. «Siamo stati bravi a mantenere la calma e ad aspettare il momento giusto per colpire: il vantaggio nei primi minuti ci ha sicuramente agevolato, il raddoppio è stato una conseguenza. Andare al riposo sul 2 a 0 ci ha regalato una buona dose di sicurezza, a quel punto dovevamo soltanto chiuderla, ma il Bonorva non si è arreso e ha riaperto il discorso trasformando il rigore. In realtà, a parte quell'episodio, i miei sono stati padroni del campo e non hanno mai corso particolari rischi».
Il tecnico si gode le ottime risposte date dalla squadra, soprattutto sul piano della determinazione e del carattere. «Anche a Macomer avevamo comunque fatto vedere buone cose in questo senso, a prescindere poi dal risultato finale; abbiamo fatto veramente di tutto, ma ci sono partite che proprio non riesci a sbloccare in nessun modo. Dobbiamo imparare dai nostri errori: in questi casi bisognerebbe stare attenti a non scoprirsi troppo, perché poi rischi addirittura di perdere, come è capitato a noi». Un passo falso che evidentemente brucia ancora. «Dispiace, con quel piccolo punticino in più ora saremmo soli in vetta da soli, anziché con il resto del gruppo. Comunque non ho niente da rimproverare ai ragazzi, la prestazione e la grinta non sono mai mancate».
Il Castelsardo primo in classifica non è una sorpresa, almeno per l'allenatore. «Ci aspettavamo di stare la in alto, questa squadra è stata costruita con l'intento di vincere il campionato, nonostante l'età media piuttosto bassa: in rosa cui sono giocatori che vanno dalla classe '90 al '2000; non abbiamo di certo l'assillo per il numero di fuori quota da schierare per obbligo, visto che in pratica lo sono tutti (ride). Può essere un vantaggio per quanto riguarda la freschezza atletica, ma magari paghi qualcosa sul piano dell'esperienza: comunque si cresce soltanto giocando, e non in panchina o ancora peggio in tribuna».
I quartieri alti sono piuttosto trafficati, con otto squadre raccolte in appena due punti: normale dopo appena 360' di gioco. «Mi aspettavo di trovare tanta concorrenza, tante rivali pronte a lottare e a mettere fieno in cascina sin dai primi minuti, altre sono un po' in ritardo rispetto ai piani, come Usinese o Ozierese, che l'anno scorso si è confermata come terza forza del campionato. Sono convinto che verranno fuori».
All'orizzonte un periodo intensissimo, con quattro impegni nell'arco di dodici giorni. Si parte questo pomeriggio con la sfida al Porto Rotondo, valida per il ritorno degli ottavi di Coppa Italia. «Una competizione che è iniziata a settembre, ci stiamo ormai abituando ai turni infrasettimanali e comunque abbiamo una rosa ampia, di 23-24 ragazzi tutti allo stesso livello. Non ci resta che prepararci al meglio per farci trovare pronti e anche in caso di emergenza possiamo sempre contare sul settore giovanile, davvero una bella risorsa, con l'Under che è impegnata nel campionato regionale e sta dando spazio a molti talenti interessanti. Il tourn-over serve, appunto, per far mettere minuti nelle gambe a chi ne ha meno. L'importante è non abbassare mai la guardia». A partire proprio dalla sfida contro i ragazzi di Marini. «Una gara durissima, ma il nostro obbiettivo è rimanere in corsa su tutti i fronti. Sono un'amante della Coppa, considerato che sono l'ultimo ad averla vinta, con il Valledoria, quando in palio c'era il salto di categoria. Ci teniamo molto, ma sappiamo che sarà difficile batterli: si stanno riprendendo dopo un avvio complicato, hanno una rosa ben assortita in ogni reparto e il loro tecnico ha tantissima esperienza alle spalle». Dopo il 3 a 3 dell'andata la qualificazione è un discorso apertissimo. «Ciò che fa la differenza sono l'atteggiamento e gli stimoli con cui scendi in campo: non devono mai mancare, ne il mercoledì ne tanto meno la domenica».
Da domani invece sarà già tempo per pensare al campionato: nelle prossime quattro gare il Castelsardo si gioca tanto, al pari delle dirette rivali. «Non c'è da scherzare con nessuno, ne con l'Usinese ne tanto meno con l'Ovodda. Se riesci a mantenere un buon ritmo durante i novanta minuti puoi avere qualche chance in più di spuntarla rispetto all'avversario, ma il calcio di oggi è fatto anche e soprattutto di episodi, come quelli su palla inattiva, ad esempio».
A fare la differenza potrà essere la condizione fisica e mentale: da questo punto di vista, Sanna può dormire sogni tranquilli. «Stiamo bene, ce la possiamo giocare con tutti, su qualsiasi campo; la nostra intenzione è quella di fare il meglio possibile, senza perdere tempo con previsioni o calcoli inutili».