«Siamo usciti da un periodo delicato, ora proveremo a dare il massimo sino alla fine»
Il Fonni non molla, anzi rilancia; Coinu: «Domenica ho rivisto la squadra che piace a me, tutta grinta e cuore»
Il Fonni non poteva probabilmente chiedere di meglio da questa stagione: a cinque giornate dalla fine, infatti, i ragazzi guidati da mister Giacomo Coinu si trovano al quarto posto in classifica, ad una sola lunghezza dal Bosa che, al momento, occupa l'ultimo posto disponibile in chiave play-off. Tutto ancora in gioco, dunque, con i bianco-azzurri che si presentano allo sprint decisivo in buone condizioni: la vittoria strappata di fronte al proprio pubblico contro un avversario diretto come l'Ozierese può lasciare sicuramente il segno nel morale della truppa, anche e soprattutto per come è maturata; tanti, dunque, gli aspetti positivi da sottolineare, a partire dal grande carattere messo in mostra da Talanas e soci. Il tecnico analizza la situazione con lucidità e punta già l'attenzione sulla prossima, delicatissima trasferta nella tana del Cus.
«Ad inizio anno avrei sicuramente messo la firma per trovarmi al quarto posto in prossimità della volata finale — dichiara Coinu —. Il nostro obbiettivo, inizialmente, era quello di migliorare il piazzamento raggiunto nel campionato scorso, magari evitando di rimanere inguaiati nella lotta per la salvezza. Ci siamo riusciti, e ne siamo felici; ora però proveremo a toglierci qualche altra soddisfazione, la rosa è stata migliorata rispetto al passato ed è ampiamente all'altezza della situazione».
La vittoria ottenuta domenica è la conferma migliore delle enormi potenzialità di questo Fonni.
«Ho finalmente rivisto la squadra che piace a me, capace di tenere il campo con cuore e determinazione. Non è stato semplice trovarsi in inferiorità numerica dopo appena un quarto d'ora, considerando poi che qualche ragazzo è alle prese con degli acciacchi e non siamo al massimo da questo punto di vista».
Affrontare l'Ozierese non è mai facile. «Sicuramente, è una grande squadra, guidata da un ottimo allenatore: Cantara è uno dei più preparati che c'è nella categoria, per la capacità che ha di preparare le partite e schierare i suoi. E' stato un incontro bello tosto, una vittoria meritata e pesante, strappata con i denti».
Si tratta, forse, di una delle tappe più significative di tutto il cammino. «Ci ha permesso di venire fuori da un momento delicato. Volevamo, tra l'altro, riscattarci dalla partita dell'andata, davvero pessima, affrontata malissimo da parte nostra e persa meritatamente; i miei ci tenevano a fare bella figura, per dimostrare a tutti quanto valgono. Eravamo ben consapevoli dell'importanza del match, la classica sfida da dentro o fuori: per fortuna, possiamo giocare senza pressioni, una cosa che ci aiuta tanto, e a viso aperto, contro chiunque. Quei tre punti ci danno una bella spinta per continuare a inseguire il nostro sogno».
Il prossimo ostacolo da superare sarà il Cus Sassari, reduce dall'ottimo pareggio rimediato in casa dell'Ilvamaddalena. «Siamo stati i primi ad incontrarli dopo il ribaltone che ne ha un po' scombussolato la rosa. Ricordo che fecero una bella partita, passando addirittura in vantaggio per primi: sono una squadra vispa, ricca di talenti interessanti che provengono da diversi settori giovanili piuttosto validi, corrono molto per tutti i 90' ed esprimono una buona manovra. Per quanto ci riguarda, scenderemo in campo con il massimo del rispetto: sappiamo che non è facile affrontare le compagini che sgomitano per non retrocedere».
Il rischio più grande che si possa commettere è quello di sottovalutare l'impegno. «In questi casi conta molto l'approccio, l'atteggiamento con cui scendi in campo. Se ci presentiamo con la giusta convinzione possiamo giocarcela con tutti»
Il tecnico dovrà fare i conti con alcuni problemi di formazione. «Ci arriviamo un po' incerottati, purtroppo quest'anno rimediamo puntualmente uno o due infortuni a partita. L'anno scorso girava molto meglio, in questo senso». Tra le certezze, brilla la stella di Talanas. «Sta dando una grossissima mano dal punto di vista realizzativo ma non solo: è un punto di riferimento per quanto riguarda l'impegno e la professionalità, a partire dagli allenamenti e in generale fuori dal campo. Non ci sono più tanti giocatori come lui, i giovani purtroppo hanno tutt'altra mentalità e non è facile cambiarla (ride), prima il calcio si basava su altri valori, era una questione di passione».
Guardando il calendario, la sfida ad inizio maggio contro il Porto Rotondo rischia di risultare decisiva. «Prima però ci sarà quella alla Dorgalese, che è la nostra bestia nera. Concentriamoci sui prossimi 180', cercando di fare il massimo».
I ragazzi di Marini cercheranno di riscattarsi dopo la pesante sconfitta rimediata all'andata: «Vorranno riprendersi, con gli interessi, quello che hanno lasciato in quell'occasione; sono tra le compagini più attrezzate, soprattutto davanti; una rosa di tutto rispetto che è stata ulteriormente rafforzata. Non li scopriamo di certo noi».
L'avversario numero uno, almeno in questo momento, non può che essere il Bosa, che precede in classifica, staccato di un punto appena.
«Avevo già avuto modo di dirlo ad inizio campionato: per me, assieme all'Ossese, sono la squadra più forte; conosco personalmente molti di loro, un organico di altissimo livello che avrebbe potuto puntare tranquillamente alla vittoria finale, ma probabilmente qualcosa non ha girato per il meglio, tra episodi e infortuni vari».
Il confronto diretto, andato in scena nell'ultima uscita del mese di marzo, ha premiato Carboni e soci. «Le due squadre erano rimaneggiate, ma a noi capita di soffrire maggiormente in questi casi perchè la rosa è un po' più ristretta rispetto a quella di molte delle nostre rivali».
Un passo falso che brucia ancora. «Soprattutto perchè ci avrebbe permesso di uscire dal momento critico con qualche settimana di anticipo, ma ormai è passata. Ora non possiamo fare altro che concentrarci sul futuro».