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Il La Palma riprende quota, Antinori: «Battere il San Teodoro era importante per capire se possiamo lottare per i playoff»
Il tecnico: «Le prime 4 superiori, ci proviamo»

Il La Palma riprende quota, Antinori: «Battere il San Teodoro era importante per capire se possiamo lottare per i playoff»

Battere una grande del campionato come il San Teodoro, giocando un ottimo calcio e mostrando padronanza nel gioco era la risposta che si aspettava il tecnico Bebo Antinori per dare una svolta al campionato del La Palma. Il 2-0 alla vice-capolista dell'Eccellenza, reduce da quattro successi di fila, è servito ad agganciare la Ferrini al quinto posto e rilanciarsi nella corsa-playoff. «Dopo 12 giornate è giunto il momento di fare una prima analisi della stagione - osserva l'allenatore cagliaritano - Alla squadra ho detto che se volevamo provare a fare qualcosa per stare in alto e giocarci le nostre chance dovevamo vincere gli scontri diretti. Era determinante provare a battere il San Teodoro per l'autostima e per stare attaccati alla zona alta della classifica. Ci siamo riusciti in pieno». 

Alberto "Bebo" Antinori vuole portare il La Palma nei playoffSoddisfatto per come è arrivata la vittoria: «Abbiamo acquisito un po' di maturità. Nella ripresa, sul 2-0 e contro vento, non dovevamo ancora attaccare ma stare coperti, senza correre rischi; volutamente abbiamo abbassato i ritmi e tenuto possesso palla, il San Teodoro è un po' calato fisicamente». I cagliaritani, però, hanno impressionato per l'ottimo il primo tempo. «Abbiamo capitalizzato il lavoro della settimana. Conosco benissimo il San Teodoro, mancandogli Lepore nel loro 4-4-2 Del Soldato giocava in mezzo al campo ma, essendo un trequartista, sapevamo che in fase difensiva non poteva essere un leone. Noi dovevamo attaccare la profondità dietro i loro centrali, entrare sugli esterni per rifinire l'azione con l'esterno opposto. L'abbiamo fatto e il primo gol (quello di Pilosu su assist di Sarritzu, ndr) mi ha reso felicissimo perché è un'azione provata mille volte in allenamento. Il raddoppio di Medda è la conseguenza di ciò che doveva fare l'interno di centrocampo, lui più di Baldussi che rientrava da un infortunio doveva inserirsi. Sul 2-0 a favore diventa più difficile per gli avversari rimontarci». Tutti bravi, dalla difesa all'attacco, ma una menzione speciale per il capitano Littera: «Manuel gioca in tutte le parti del campio e lo fa sempre benissimo, gli manca da fare solo la punta centrale e il portiere. L'ho utilizzato esterno d'attacco perché ha i tempi di inserimento giusti, bastava che una volta ci riuscisse bene il movimento in profondità per fare gol». L'1-0 nasce da un taglio in verticale di Littera per Sarritzu che ha rifinito l'azione per Pilosu, pronto al tap-in e autore di una prova convincente: «Daniele sa che se gioca sempre così sarà titolare». La precedente gara col Tergu aveva evidenziato il punto debole del La Palma: «Se segniamo per primi acquisiamo autostima e continuiamo ad attaccare come col San Teodoro. Se invece non facciamo gol ci preoccupiamo e ci blocca la paura. Col Tergu abbiamo iniziato benissimo, nella ripresa ci hanno messo in grande difficoltà, abbiamo smesso di giocare come dovevamo calciando palla lunga e perdendo d'identità. L'1-0 loro è nato da un nostro errore, però ci stavano pressando da diversi minuti. Ai giocatori dico che certe gare si possono vincere anche non giocando benissimo, bisogna stare sereni quando gli avversari danno il massimo e aspettare il nostro momento». 

 

Le forze delle avversarie in campo si sono oramai mostrate, così come quella del La Palma che sta crescendo a vista d'occhio per ambire ad un traguardo importante: «Dovevamo dare una sterzatina alla classifica, ora abbiamo Valledoria e Porto Corallo, due gare nelle quali non possiamo buttare al vento i punti conquistati col San Teodoro. Vorremmo chiudere l'andata in questa posizione, nel girone di ritorno tutto può succedere e se dovessimo raggiungere i playoff sarebbe un risultato ottimo. Credo che, dopo le prime 4 in classifica, ci sono Ghilarza e Tergu con organici superiori al nostro, bisogna annullare il gap tecnico con altre caratteristiche e allora può succedere che noi o la Ferrini potremmo agganciare i playoff. Un obiettivo che proveremo a raggiungere con tranquillità, per dare un senso al campionato e consapevoli, ripeto, che per organico ed esperienza veniamo dietro le prime quattro in classifica. Poi settimi o quinti le differenze saranno minime». Un innalzamento degli obiettivi in quello che per il La Palma è stato definito l'anno zero. «La scelta di lasciare andare via alcuni giocatori che hanno fatto la storia della società e la mia come Berlucchi, Damiano e Farci è stata soffertissima - osserva Antinori - giocatori e ragazzi molto attaccati al club ma che avevano dato tutto e di più non gli si poteva chiedere. Un cambio generazionale per dare stimoli e un impulso nuovo, dovevamo rischiare cambiando la squadra, ringiovanendola, per provare ad aprire un nuovo ciclo». In questa ottica pure la scelta di giocare sul campo del Progetto Sant'Elia: «Una scelta importantissima perché se vuoi fare un certo tipo di gioco, impostare la squadra in un certo modo, giocando palla a terra, serviva un campo in sintetico anche se non è il massimoIl campo del Cras ci ha regalato salvezze impensabili in Eccellenza e imprese in Promozione ma dovevamo cambiare».

In questo articolo
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2015/2016
Tags:
Sardegna
12 Andata