Il tecnico: Abbiamo fame e voglia di emergere
Il Latte Dolce capolista non si illude, Scotto: «Con umiltà in cerca della salvezza»
Nel terzetto che comanda l'Eccellenza c'è l'Alghero, dato tra i favoriti alla vigilia, il Porto Corallo, una delle regine del mercato, e il Latte Dolce, la vera sorpresa di questo inizio stagione considerando le altre due vittorie in Coppa Italia contro il Fertilia. Il tecnico Pierluigi Scotto non è il tipo che fa voli pindarici e sa pesare bene i momenti positivi e quelli negativi di ogni scorcio di stagione. «Noi in vetta non ci facciamo nulla, contenti di esserci ma siamo una squadra che punta alla salvezza, che deve lottare, umile, proletaria, provinciale». Parole che farebbero arrabbiare l'allenatore dell'Inter Stramaccioni. «Io non mi offendo di certo - dice col sorriso il tecnico dei sassaresi - domenica il Pula si è accorto di come gli abbiamo tagliato i tempi di giocata e gli spazi in modo asfissiante».
L'Alghero prima sta rispettando i pronostici, voi vi giocate il ruolo di rivelazione col Porto Corallo?
«Beh, che il Porto Corallo sia lì non è una sorpresa visto che tipo di giocatori ha acquistato come Ibba, Ferreira, Nnamani, Piras e Sedda. Noi non abbiamo fatto mercato, siamo la squadra che ha vinto in Promozione, abbiamo solo sostituito in difesa Gianfranco Piras con Ivan Del Rio»
Considerando anche la Coppa Italia avete vinto 4 partite su 4 ufficiali, non è un caso questa partenza
«Sì è vero, abbiamo voglia di emergere e tanta fame che io trasmetto ai ragazzi perché vogliamo conquistarci la permanenza in un campionato come l'Eccellenza, dal livello tecnico alto e nel quale ho visto che si sta tornando a spendere nonostante le difficoltà economiche generali»
I numeri sono dalla vostra parte, miglior attacco con 6 reti anche se ne avete subito la metà
«Contando la Coppa Italia arriviamo a 10 gol fatti e 4 subiti anche se la particolarità dei gol presi è che sono tutti su calcio di rigore»
Dei vostri 6 gol in campionato ci sono 5 marcatori diversi
«Non posso pretendere che segnino solo i nostri bomber Delizos e Usai, tutti devono poter far gol come Mura, Cocco, Satta e per realizzare questo ci deve essere dietro un gioco corale che porti a segnare quanti più giocatori possibile»
Altra caratteristica del Latte Dolce è quella di essersi presentata con 4 formazioni diverse nelle 4 gare ufficiali giocate
«Per me non vale il detto che la squadra che vince non si tocca, voglio che tutti i 20 ragazzi della rosa si sentano partecipi del progetto, è stato fuori Andrea Mura, poi Ruggiu e anche il portiere Magliona»
E visto che il settore giovanile funziona non avete il problema dei fuoriquota
«I nostri giovani non sono fenomeni ma hanno una qualità medio-alta. Ritengo, in generale, che i '95 non siano pronti per questo campionato e perciò non posso pretendere che nella mia squadra i vari Dore e Gambella giochino 30 partite su 30»
Che cosa porta il Latte Dolce in Eccellenza
«Quello che portava quando era in Promozione: programmazione e bassi costi. In 4 anni abbiamo sempre inserito i giovani del vivaio e ritoccato la squadra cercando giocatori che non si sentano arrivati ma che intendano migliorarsi e, in alcuni casi, riscattarsi da annate poco soddisfacenti. Così abbiamo fatto coi vari Mura, Nieddu, Derudas, Usai»
La Torres che va bene in serie D vi toglie la visibilità che meriterebbe la capolista dell'Eccellenza?
«Intanto siamo solo all'inizio del campionato ed essere primi ora non conta poi si sa che a Sassari la Torres prevale su tutto. Io sono torresino e perciò sono contento che stia andando bene in serie D perché voglio che torni subito nei professionisti, l'unica cosa della quale mi lamento è la scarsa risposta che sta dando il quartiere di Latte Dolce. Non ci seguono come meriterebbe questa squadra e questa società, siamo un po' delusi»
Torniamo al campionato, il 3-1 al Pula è stata la rivincita della finale di Coppa Italia di due anni fa?
«Assolutamente no, io ho solo bei ricordi di quella partita giocata ad Abbasanta, perdemmo per un autogol, cogliemmo un palo con Ruggiu e avemmo occasioni sottoporta con Satta. Quella finale rappresentò un momento di crescita della squadra perché giocammo alla pari contro la corazzata che stava dominando il girone Sud di Promozione»
In quel Pula c'erano Falco, Pilleri e Suella, ora tecnico e giocatori del Samassi che incontrerete domenica
«Il Samassi è una bella squadra con un ossatura importante, dal portiere Romita ai centrali di difesa Falciani e Lantieri, passando per i mediani Milia e Pilleri, e per finire agli attaccanti D'Agostino e Trogu. Poi Nunzio Falco sta dimostrando di essere bravo come allenatore così come lo era da giocatore. Siamo curiosi di confrontarci con una matricola sulla carta ma che, a parte lo scorso anno, è da anni in Eccellenza, convinti che possiamo fare bene e dire la nostra»
A fine gara il primo risultato che chiede Pierluigi Scotto è quello del Savona?
«Sempre, ogni domenica. Mio figlio Gigi sta facendo bene come tutta la squadra che ha una nutrita schiera di giocatori sardi, tutti molto bravi come Virdis, Carta, Gallon, Melis, Demartis e Aresti e so che anche loro chiedono il risultato del Latte Dolce»
In attacco nel Savona sta splendendo Francesco Virdis, ex Sant'Elia, con 7 gol
«Lui è un classe 1985, più esperto ed è il maggior finalizzatore, è stato intelligente l'anno scorso nel scendere di categoria, ha segnato 22 gol e riacquistato autostima. Mio figlio ha 22 anni però ha già 2 gol e 4 assist, so che sta giocando bene e il tecnico Ninni Corda è contento del suo rendimento, poi il Genoa ci crede sempre e gli ha fatto un contratto triennale»
L'anno scorso Gigi Scotto era a Sant'Arcangelo in Seconda Divisione e si pensava potesse tornare in categorie superiori, poi che è successo?
«Aveva richieste dal Cittadella, gli ho consigliato di restare in Seconda Divisione ma di invertire lo score tra assist e reti, l'anno scorso segnò 7 gol ma ne fece fare 15 ai compagni ora deve fare il contrario. Per lui è la prima volta che gioca con compagni sardi e si trova molto bene, spero di avere il tempo per vedere una sua gara perché l'ultima volta è stata tre anni fa»