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Il Latte Dolce in D con gli eroi dell'Eccellenza, Paba: «Ho fiducia nei valori tecnici e morali dei ragazzi, lotteremo punto su punto per costruire la salvezza»
Il tecnico: «Pochi cambi? Il Muravera insegna»

Il Latte Dolce in D con gli eroi dell'Eccellenza, Paba: «Ho fiducia nei valori tecnici e morali dei ragazzi, lotteremo punto su punto per costruire la salvezza»

L'ha sfiorata nel giugno 2014 perdendo la finale nazionale di Eccellenza con l'Abano quando era alla guida del Fertilia e l'ha conquistata nell'aprile scorso quando ha vinto il massimo campionato regionale sulla panchina del Latte Dolce. Ora Massimiliano Paba è pronto a difendere la serie D con le unghie e con i denti ma, soprattutto, con il lavoro, l'abnegazione e la cura di ogni dettaglio. Che ricomprende, naturalmente, la riconferma del gruppo che ha ottenuto un grande risultato recuperando una categoria perduta due anni fa, sciorinando bel gioco e ben 29 risultati utili di fila. L'estate in relax del tecnico dei sassaresi è agli sgoccioli, lunedì inizia la preparazione, il mercato di rafforzamento si è limitato agli arrivi di Paolo Palmas, punta classe 1993 ex Castelsardo e Tergu, e Marco Carboni, attaccante del '96 cresciuto e impostosi nel Fertilia di Paba, oltre al rientro di Fabio Puledda dopo la parentesi al Cagliari. «Non ci siamo dannati troppo per assemblare la squadra - ammette l'allenatore - dando fortemente priorità alla conferma del gruppo dello scorso anno, abbiamo fiducia nei valori tecnici e morali di questi ragazzi, un gran bel gruppo di amici coi quali ho un feeling particolare e stima reciproca. Avendo avuto la disponibilità di tutti è stato facile fare qualche innesto su una squadra che aveva già i suoi numeri e i suoi ruoli definiti».

 

Massimiliano Paba, terza stagione alla guida del Latte DolceUn solo senior acquistato

«Siamo intervenuti nel reparto avanzato che era quello più carente numericamente. Paolo Palmas mi è sempre piaciuto tanto, da avversario ha sempre creato problemi, per caratteristiche tecniche ci mancava uno che sapesse attaccare gli spazi e dare profondità. La prima scelta era lui e siamo contenti che abbia sposato il progetto del Latte Dolce, non è mai facile per un giocatore dire sì ad una società che non ha grandi potenzialità dal punto di vista economico, quando scegli il Latte Dolce non vai per guadagnare soldi. Abbiamo completato il parco fuoriquota con Marco Carboni, un '96 che sono sicuro saprà dimostrarsi utile in una categoria importante. Poi abbiamo fatto innesti dal settore giovanile compreso il ritorno del '98 Fabio Puledda dopo l'esperienza nel Cagliari. Della squadra dello scorso anno manca Robertino Dore ed è un grande dispiacere perché lui era confermato pur non essendo più un fuoriquota; per problemi di lavoro non poteva garantire la presenza agli allenamenti perciò condivido e capisco la scelta anche se mi dispiace. Con questo gruppo ci apprestiamo ad affrontare una stagione difficilissima, sappiamo che dovremo lottare punto su punto per costruire la salvezza»

Mantenere il gruppo oltre che una esigenza di bilancio è una marcia in più per la serie D?

«Sì e contiano di sfruttare questo piccolo vantaggio, cioè il fatto di avere un gruppo ben amalgato nello spogliatoio e in campo. Inizialmente il sistema di gioco rimarrà quello dell'ultimo anno con alcune varianti a seconda degli avversari. Avere un modulo collaudato per una matricola è senz'altro un vantaggio»

Chi ha confermato il gruppo dell'anno prima come Lanusei e Muravera si è salvato, chi ha rivoluzionto come il Castiadas ma anche il Budoni è poi retrocesso

«Questi esempi vanno a conforto delle scelte fatte, per noi è stato un vantaggio vincere prima della fine del campionato e poter programmare facendo i giusti calcoli. La prima analisi fatta è stata quella sul Muravera, con la stessa squadra dell'anno precedente, uniche eccezioni Vignati e Mesina, si è salvato, un fatto che ci ha dato sicuramente consapevolezza delle scelta giusta nel confermare in blocco la squadra anche perché chi vince l'Eccellenza, negli ultimi anni un campionato difficilissimo, ha una squadra potenzialmente da serie D. Credo che possa valere anche per noi questo discorso ben sapendo che sarà durissima dalla prima alla trentaquattresima giornata»

Cosa cambia per l'allenatore e per i giocatori passare dal campionato regionale alla serie D composta da squadre che l'affrontano da professionisti?

«Cambia che sono un esordiente ed è una categoria mai fatta e del tutto nuova, come per la stragrande maggioranza della rosa. Questo è un handicap e sarà penalizzante nella prima parte del campionato dove pagheremo dazio senz'altro, ma ne siamo consapevoli. Mi sto preparando cercando di essere più aggiornato possibile, il mio sistema di lavoro prevede 4 allenamenti settimanali e continueremo a farlo anche in D; dal punto di vista organizzativo non cambia nulla, sarà tale e quale anche in un campionato più professionistico, cambieranno le difficoltà di una categoria che niente ha a che vedere con l'Eccellenza, la serie D dell'anno scorso e quella di quest'anno è la quarta serie del calcio, basta vedere i giocatori che ci giocano quasi tutti con un passato in serie C. Prendo atto delle possibilità societarie, ho sposato il progetto e lo porto avanti con convinzione, ma so bene che allenarsi 4 volte non è un vantaggio rispetto a chi lo fa 6-7 volte alla settimana. Così come conta molto poter fare la trasferte dal sabato anziché partire dalla domenica mattina, giocherai al massimo ma non al 100% delle possibilità»

E cosa cambia giocare al Vanni Sanna anziché nel vostro sintetico?

«Non siamo contenti, avremmo preferito giocare le gare di campionato sul nostro campo dove ci alleniamo e abbiamo i nostri riferimenti. Purtroppo il nostro impianto non è omologato per la serie D, per ampiezza degli spogliatoi, per la mancanza di una sala medica e di una tribuna ospiti. L'unico a norma a Sassari è il Vanni Sanna, che misura il doppio del nostro ed è in erba naturale, siamo costretti e obbligati dai regolamenti, ne prendiamo atto e cercheremo di prepararci al meglio sapendo anche in questo caso che sarà uno svantaggio e creerà ulteriori problemi»

E farete un derby storico in serie D

«Per noi è un onore giocare in serie D e sfidare la Torres, ne siamo orgogliosi e fieri anche perché quasi tutti i nostri giocatori sono sassaresi e per loro sarà una gara particolare. Speriamo che il primo arrivi in Coppa Italia, se così non fosse quando arriverà in campionato sarà un vanto per tutti»

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2015/2016