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Franco Scano, allenatore, Lauras
«Società ambiziosa, vuole tornare presto in Eccellenza»

Il Lauras al traguardo in anticipo, Scano: «Vittoria scontata? Noi forti ma anche le avversarie hanno giocatori importanti»

Il Lauras sforna la classica stagione perfetta e si aggiudica la vittoria del campionato con ben quattro giornate di anticipo rispetto alla fine dei giochi: nelle ultime tre settimane, infatti, la capolista ha sferrato gli ultimi colpi decisivi per quanto riguarda la corsa al titolo, partendo proprio dal 2 a 0 rifilato a domicilio ai diretti inseguitori dello Sporting Paduledda e, da quel momento in poi, per Franco Scano e i suoi ragazzi è iniziato il conto alla rovescia verso il salto in Prima categoria. 

L'ufficialità è arrivata sabato scorso, con i bianconeri che si sono imposti in casa del Funtanaliras Monti con un perentorio 4 a 1. I numeri messi in piedi da Valenti e soci parlano chiaro e raccontano tutta la forza mostrata in campo dalla compagine di Luras: 22 vittorie su un totale di 25 uscite, tre pareggi e uno strabiliante zero spaccato alla voce sconfitte; il tutto condito dal migliore attacco in assoluto, con 79 centri all'attivo, ed una difesa a prova di bomba, che ha concesso agli avversari, almeno sino ad oggi, solo 16 reti. Numeri che potrebbero migliorare ancora, tra le altre cose, negli ultimi 270 minuti prima che il Lauras rompa le righe. 

 

«Abbiamo affrontato la sfida con il Funtanaliras – dice mister Scanoin maniera identica a quanto fatto in tutte le precedenti uscite, per noi cambiava poco. Ci siamo presentati in casa loro con la consapevolezza della nostra forza, ma sapendo anche che di fronte ci saremmo trovati un avversario ostico, una compagine ben allenata da un tecnico molto valido come Paolo Carbini e che è a conoscenza dei punti forti e dei punti deboli del Lauras. Del resto, sono stati gli ultimi a rubarci due punti, cosa che in precedenza era riuscita solo al Palau e allo Sporting Paduledda. Dopo l'1 a 1 rimediato nel match dell'andata, dunque, siamo stati in grado di mettere in piedi 14 vittorie consecutive, che non arrivano di certo per caso. Prima di scendere in campo, ho detto ai miei ragazzi che avremmo dovuto fare il possibile per conquistare il bottino pieno, per riscattarci dopo aver lasciato punti per strada nella sfida dell'andata, anche perché questo ci avrebbe dato la possibilità di chiudere il discorso per il primo posto. E così è stato, con il Palau che ci ha dato una grossa mano, segnando il gol del 2 a 2 contro lo Sporting Paduledda al 94'. In quel momento è arrivata la certezza matematica della promozione e per noi è iniziata la festa».

Tra i risultati più importanti, spicca senza ombra di dubbio il 2 a 0, rifilato a domicilio, allo Sporting Paduledda, maturato nel match del 23 marzo scorso.
«Si tratta sicuramente di uno dei successi più pesanti della nostra stagione, una gara che abbiamo preparato, del resto, nel migliore dei modi; conosco bene i giocatori del Paduledda, considerando che ho avuto modo di allenare gran parte di loro in passato: parlo di Cugini, Inzaina, Delogu, giusto per citarne alcuni. Mi ero fatto un'idea su come i nostri avversari avrebbero potuto interpretare la partita, ed in campo le cose sono andate proprio come me le aspettavo: noi abbiamo disputato un buon primo tempo ed una ripresa altrettanto convincente, abbiamo tenuto molto bene il campo, anche sul piano fisico: la differenza tra noi e loro si è vista tutta, come hanno ammesso pure i nostri rivali, al termine della partita. Se il Paduledda fosse riuscito ad aggiudicarsi quel confronto avrebbero tenuto aperto il discorso legato al primo posto, noi il giorno, invece, abbiamo mandato un chiaro segnale: una prestazione eccellente che ci ha permesso di mettere al sicuro, o quasi, il primato in classifica, con 11 lunghezze di vantaggio che rappresentavano una bella assicurazione, in questo senso, a sei giornate dal termine. Era praticamente impossibile che una squadra come la nostra potesse sperperare tutti quei punti di vantaggio».

Il Lauras, in pratica, ha lasciato solo le briciole alle dirette rivali alla corsa per il salto in Prima Categoria.
«Se devo essere sincero, sono io il primo a essere sorpreso per quanto siamo riusciti a fare ma, come ho sempre detto, la dirigenza del Lauras quest'anno è riuscita ad allestire una rosa di primissimo livello, e gli arrivi a dicembre di giocatori come Molino, Meloni e Chiappetta ci hanno permesso di fare un ulteriore salto di qualità. Ma non siamo stati di certo gli unici a correre per il primo posto: il Tavolara ha un organico di tutto rispetto, e lo stesso discorso può essere fatto per il Paduledda di Giammalva e Del Soldato; per non parlare del Palau, che schierava, per nove-undicesimi, la formazione dell'Ilva che ha vinto il campionato alcuni anni fa. Si può dire che il livello del torneo, quindi, era molto, molto alto, e la vittoria che abbiamo ottenuto è arrivata grazie al lavoro, davvero certosino, fatto in fase di programmazione e di mercato; il Lauras, in questo senso è diventata una bella realtà, che spicca in tutto il panorama della Seconda categoria. In tanti continuano a dirmi che vincere con l'organico che avevo a disposizione quest'anno era una cosa piuttosto scontata, ma forse dimenticano che il Tavolara, ad esempio, schierava in porta Van der Want, che giocava con l'Olbia, senza contare Aloia, Cavallaro, Siazzu. Non eravamo gli unici ad avere in rosa giocatori che hanno militato in categorie superiori, ma lo stesso si può dire, ad esempio, anche del Porto Cervo. Quest'anno, dunque, a conti fatti, c'erano almeno cinque-sei compagini che hanno investito molte risorse sul mercato, parliamo di squadre che per la Seconda erano sprecate, e ce ne rendiamo conto se confrontiamo i numeri della passata stagione con questa che sta per terminare: l'anno scorso il Malaspina si è aggiudicato il titolo con 51 punti, noi al momento ne abbiamo racimolato 69, mentre la seconda ne ha 55, e mancano ancora quattro partite alla fine del torneo. Molti giocatori che militavano in Eccellenza e in Promozione sono scesi a giocare in Seconda, con tutto quello che questo ha comportato. Per quanto riguarda noi del Lauras, a parte quei 5-6 giocatori di grandissima esperienza, gli altri sono tutti ragazzi che hanno fatto la gavetta in Terza, come Andrea Forte, ad esempio».
Scano poi aggiunge: 
«Per vincere un campionato c'è bisogno che tutto giri alla perfezione: un discorso che vale per il gruppo dei giocatori, per la società e per tutte le persone che orbitano attorno alla squadra. Non possiamo dimenticare il contributo fondamentale che ci hanno dato i nostri tifosi, davvero il dodicesimo uomo in campo: parliamo, in particolare, di 50-60 ragazzi che si sono organizzati in un collettivo e ci hanno sempre fatto sentire il loro sostegno, con grande correttezza nei confronti dei supporter avversari. Poi certo, il lavoro più grande lo fanno i giocatori, che si sono sempre messi a disposizione con grande professionalità e serietà per gli allenamenti; ho avuto la fortuna di guidare un gruppo che è sempre stato molto unito, sia dentro che fuori dal campo, e non è una cosa che si può dare per scontata chiaramente».

I dati non fanno che confermare la bontà del lavoro fatta da mister Scano e dai suoi ragazzi: miglior attacco del girone, difesa meno battuta in assoluta e uno zero spaccato alla voce sconfitte.
«Stiamo semplicemente proseguendo con il percorso iniziato due anni fa, in Terza Categoria, dove avevamo conquistato qualcosa come venti vittorie di fila; sino ad ora non abbiamo ancora perso, mancano tre gare alla fine e speriamo di incrementare la striscia di vittorie consecutive. Vogliamo onorare il campionato sino all'ultimo, anche perché ce la dovremo vedere con squadre come Golfo Aranci e Trinità, che si stanno giocandosi la salvezza; quindi è giusto dare il massimo anche nelle prossime sfide».

La cosa più importante di tutte, però, è quella di aver riportato la gente del paese al campo.
«Non sono molte le società che militano in Seconda categoria e che possono contare su un pubblico di tre-quattrocento persone che ti seguono sia nelle partite in casa che in quelle in trasferta: per noi è un motivo di grande orgoglio. Un coinvolgimento del genere non si vedeva da diversi anni qui a Luras, e stiamo parlando di una piazza che ha avuto sempre il palato fino per il calcio, che ha potuto ammirare le prodezze di giocatori di un certo spessore; ultimamente, a causa delle retrocessioni, l'affetto della gente era venuto un po' a mancare, ma la nuova società si è rimessa in gioco con grande umiltà, ripartendo da zero, ma allo stesso tempo con grandissime ambizioni e con un programma valido. Hanno anche rimesso in piedi il settore giovanile, a partire dalla formazione dei Juniores, e credo che per una piccola realtà come la nostra siano delle ottime notizie. Il calcio ricopre un ruolo fondamentale a livello sociale: la partita è tornata ad essere un'occasione per ritrovarsi tutti assieme, per condividere dei bei momenti, come capitava quando ero ragazzo io».

Il tecnico, nel frattempo, sta già pensando al futuro prossimo.
«Quello che posso dire al momento è che la società sta lavorando per allestire la rosa che dovrà affrontare un campionato difficile come quello della Prima categoria: l'idea è quella di continuare a vincere e del resto le ambizioni non mancano di certo, discorso che vale, in primis, per Damiano Brundu e Giuseppe Seu, due imprenditori che hanno preso a cuore le sorti di questa squadra. Il sogno è quello di tornare presto a giocare in Eccellenza e io credo che questo club abbia tutte le carte in regola per quanto riguarda la struttura e l'organizzazione. I dirigenti non hanno nessun dubbio: se dipendesse da loro mi avrebbero già rinnovato l'incarico, ma devo ancora capire se riuscirò a conciliare il mio lavoro con il ruolo dell'allenatore: quando punti al primo posto devi mettere in conto che dovrai dare il massimo, e questo vuol dire che due-tre allenamenti alla settimana potrebbero non bastare; per vincere devi fare qualcosina in più degli altri, mi sembra ovvio, e questo a prescindere dalla qualità della rosa a tua disposizione. Io sono di Luras e mi sono rimesso in discussione proprio grazie alla chiamata della squadra del mio paese, anche perché avevo deciso che non avrei più allenato, ma chiaramente, se sarà possibile, continuerò questa avventura molto volentieri, con il massimo dell'entusiasmo; mi sento parte di questo gruppo, di questa famiglia, e mi rendo conto che ci sono tantissimi allenatori che farebbero carte false per venire ad allenare qui: parliamo di un club che fa di tutto per soddisfare le richieste del tecnico, proprio come è successo quest'anno, con Varrucciu che è arrivato dall'Olbia, ad esempio. Ci sarà tutto il tempo per prendere la decisione migliore, ora ci concentriamo sul finale di stagione, poi staremo a vedere come andranno le cose».
L'intervista si chiude con le dediche e i ringraziamenti di rito.
«Ringrazio tutte le persone che fanno parte di questa società e dedico la vittoria del campionato al pubblico che ci ha sempre seguito, all'intera comunità di Luras. Ora vogliamo andare avanti, tutti assieme».

In questo articolo
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2024/2025
Tags:
Seconda Categoria
Girone H