Salta al contenuto principale
Marco Piras, allenatore, Muravera
«Vorremmo più tifosi al campo, chi non crede in noi ci sta caricando»

Il Muravera pronto a cambiar marcia, Piras: «C'è un'aria diversa, la squadra è carica e convinta di fare la seconda impresa-salvezza»

Oltre un mese a navigare a vista, la nave del Muravera ha trovato un po' di mare in burrasca ma, col mercato chiuso e l'ultima prestazione in casa con l'Ostia (vittoria sfumata al 93'), il condottiero Marco Piras ha radunato la ciurma gialloblù prontissima a salpare per un 2017 che vedrà i sarrabesi inseguire una salvezza diretta lontana 5 lunghezze. «Da prima di Natale si respira un'altra aria, siamo un'altra squadra - afferma con voce sicura il tecnico cagliaritano - Avevamo bisogno di certezze, non solo di tipo economico, per noi è importante l'apporto di un presidente come Aresu che, nelle poche volte che entra negli spogliatoi, non dice mai una parola fuori posto, è uno che costruisce sempre e mai distrugge. Il nostro girone di ritorno sicuramente sarà diverso da quello dell'andata, a prescindere dal fatto che inevitabilmente si crei un altro campionato dopo il mercato di dicembre e gennaio. Noi eravamo pochi a livello numerico, con l'inizio dell'anno sono previsti alcuni arrivi per formare il gruppo definitivo che dovrà cercare di compiere un altro miracolo».

 

Il vostro cammino è stato caratterizzato da una prima parte di stagione difficile, molto bene la parte centrale e poi una chiusura in sofferenza

«La chiusura in sofferenza è dipesa da una serie di problemi, Pinna è stato fuori due mesi, poi si sono fatti male Illario e Bruno, Usai praticamente non l'ho potuto quasi mai utilizzare e, con la rosa ristretta, i soliti hanno tirato la carretta. In 4 partite abbiamo giocato col portiere infortunato in attesa dell'arrivo di un secondo, per questo devo ringraziare Arrus che si è messo a disposizione rischiando di non fare bella figura, ha dimostrato serietà e attaccamento alla maglia, adesso con Accinelli siamo un po' più tranquilli. L'inizio un po' così era legato anche all'aver vissuto una situazione societaria che ad ottobre avrebbe dovuto registrare delle novità, con l'ingresso di alcune persone che poi si sono tirate indietro lasciando che il peso della stagione ricadesse prevalentemente sul presidente Aresu. Se da oltre un anno sono a Muravera lo devo a lui e senza Aresu saremmo andati via, ora tante nubi sono state spazzate via»

Nel 2016 resta impressa la gioia per il traguardo salvezza

«Se non è stato un miracolo di sicuro si può considerare una bellissima impresa compiuta da tutti, al primo anno in serie D e in un girone da Lega Pro con la presenza di tante corazzate e club blasonati, salvarsi senza passare dai playout non è una cosa di poco conto. A sette giornate dalla fine eravamo ad un passo dal penultimo posto, poi abbiamo vinto scontri diretti importanti come quelli con Astrea e Cynthia, abbiamo battuto l'Arzachena che era in corsa playoff e pareggiato ad Albalonga che tentava l'ultima carta per agganciare il quinto posto e tenuto dietro di noi il Budoni. In quel mese e mezzo abbiamo perso solo a Viterbo e facendo una gran bella figura, a Ostia il pari finale ha sancito una salvezza meritatissima»

Cosa aspettarsi dal 2017?

«Già la squadra che ho visto nel finale di andata ha fatto capire che vuole salvarsi a tutti i costi, noi mettiamo anche in preventivo di dover fare i playout, nelle sfide secche abbiamo dimostrato di non essere inferiori a nessuno, i miei giocatori in D ci stanno bene. Se vinci ad Avezzano quando è primo in classifica, se vinci in casa della Nuorese che ha la difesa meno battuta d'Italia, se rimonti un gol ad una corazzata come il L'Aquila e perdi di misura col Monterosi idem che a fine gara si chiede come mai siamo lì giù in classifica ma, soprattutto, stai vincendo con l'Ostia vice-capolista fino al 93', tutte queste partite ti fanno capire certe cose. E, proprio l'ultima gara del girone, ha lasciato intendere che c'è una inversione di tendenza, gli allenamenti coi due ragazzi belgi e i rientri di Pinna, Usai, Illario, erano diversi rispetto a quando eri con la rosa contata. Un mese fa non avevamo neanche il preparatore dei portieri e certe cose le paghi, adesso è rientrato Alessandro Franco che sicuramente metterà in condizione di rendere al massimo Arrus e Accinelli»

La prima dell'anno sarà contro l'Arzachena

«Una gara da sfruttare per fare risultato, noi non dobbiamo guardare in faccia nessuno. Gli smeraldini sono forti, puntano in alto e li rispettiamo per quanto hanno dimostrato nel girone d'andata e per quanto fatto in questa categoria. Se stai 14 anni di fila in serie D c'è sicuramente competenza societaria e un direttore come Zucchi che sa fare mercato. Sta però a noi cercare di muovere la classifica, abbiamo le nostre armi per metterli in difficoltà, sono fiducioso, negli allenamenti vedo giocatori carichi e vogliosi. Ci farebbe piacere rivedere più tifosi allo stadio come una volta, abbiamo bisogno di loro perché stiamo facendo di tutto per salvarci, a dispetto di chi si è allontanato dal Muravera e butta fango sulla squadra e la società, queste cose ci caricano»

La corsa salvezza vede le sarde riempire le posizioni playout

«Innanzitutto sono molto contento che il Foligno non si sia ritirato, quello incontrato da noi dopo il cambio dell'allenatore si sarebbe salvato direttamente, è stato comodo per certe squadre averlo affrontato con i ragazzini. Ed è un bene che la Torres possa riprendersi magari senza subire penalizzazioni sebbene lo incontreremo alla seconda di ritorno notevolmente rinforzato. Per come si è delineata la classifica sembra una corsa con tante squadre sarde impelagate, dispiace perché alla fine dovremmo scannarci per mantenere la categoria ma tutte hanno le stesse possibilità di salvezza»

Voi partite in questa corsa un po' più indietro

«Se devo analizzare ciò che ho visto in campo credo ci manchino 6-7 punti, quelli che ci avrebbero fatto stare in una posizione molto più tranquilla come a Natale di un anno fa, mi vengono in mente due gare come quella con la Torres e il Sansepolcro, se ci penso sto male, per non parlare della gara col Trestina, se l'arbitro non si inventa un rigore inesistente e concede quello a nostro favore evidente di sicuro non perdevamo. Senza contare l'ultima con l'Ostia che ha pareggiato nell'ultima azione della partita. Ora però bisogna guardare avanti e invertire la rotta facendo più punti possibile, l'anno scorso nelle prime 4 giornate di ritorno facemmo un punto e fummo risucchiati, magari ora sarà il contrario visto che, dopo l'Arzachena, giocheremo con Torres, Città di Castello, Sansepolcro e Avezzano» 

In questo articolo
Allenatori:
Campionato:
Stagione:
2016/2017
Tags:
17 Andata
Girone G