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Promozione
Puddu e Gitani raccontano il progetto low-cost

Il nuovo Quartu 2000: «Poche spese e salvezza da raggiungere con i nostri giovani»

Il nuovo Quartu 2000, quello che fa un passo indietro e che ridimensiona le spese, ora punta tutto sui giovani del vivaio e sugli "anziani" che hanno sposato in pieno il nuovo progetto low-cost per il prossimo campionato di Promozione.

 

Cristian Gitani - «Questo è il progetto che avevo studiato tre anni fa – dice Cristian Gitani, dirigente biancoverde – quando avevo rilevato la società. Determinante è stato l'intervento di Sebastian Puddu per risanare il bilancio e mettere le risorse necessarie per rilanciare il Quartu 2000 ricostruendo per intero il settore giovanile». Una retrocessione, l'immediata risalita in Promozione e poi l'eliminazione ai playoff con una squadra costruita spendendo tanto. Quest'estate l'inversione di tendenza. «Ci siamo accorti tutti che non era più il caso di esagerare con le spese – osserva Gitani – è opportuno gestire meglio le cose spostando le risorse più verso il settore giovanile, i nostri ragazzi rappresentano il futuro del club. Abbiamo una Juniores regionale, gli Allievi e i Giovanissimi sia regionali che provinciali, poi Esordienti e la scuola calcio per un totale di 400 atleti tesserati a fronte di uno solo che ne avevamo appena tre anni fa». In ogni caso, ci sono ancora società che spendono tanto per allestire la prima squadra. Gitani propone: «Noi società dovremmo incontrarci e mettere dei paletti, decidere di fissare un tetto ai rimborsi dei giocatori. Finora si è esagerato e per che cosa? Andare in Eccellenza? Molti presidenti hanno messo a rischio la propria attività e altre società sono fallite dopo aver raggiunto categorie superiori». Un rischio che il Quartu 2000 non ha voluto correre, sebbene nella prima fase di mercato sembrava stesse progettando una stagione di vertice. «Sì è vero – ammette Gitani – avevamo bloccato alcuni giocatori poi, venuti meno gli aiuti da parte di alcuni sponsor, abbiamo correttamente avvisato i giocatori che hanno potuto trovare squadra perché avevano mercato. Ci dispiace per mister Zaccheddu rimasto ai box però penso abbia capito la nuova politica da noi intrapresa». Diversi giocatori della scorsa stagione sono rimasti in squadra: Madau, Marci, Carta, Palmas e Sanna, più i giovani Frau e Perinozzi. Sono arrivati gli ex Pula Concas e Picciau, Cappai (ex Tempio), mentre sono tornati alla base Pusceddu e Nieddu. Il resto è composto da fuoriquota che promossi in prima squadra perché l'obiettivo del Quartu 2000 è la salvezza. «Sì, divertendoci, creando un ambiente familiare senza lo stress dell'obiettivo grosso e lanciando i giovani del vivaio», chiarisce Gitani.

 

Sebastian Puddu - Un ridimensionamento dovuto anche al passo indietro fatto dal presidente Sebastian Puddu che quest'anno ha lasciato la carica a favore di Gianmarco Spiga. «Nessun disamore, la passione è la stessa ma i miei impegni di lavoro mi porteranno spesso fuori dalla Sardegna e per diversi giorni – spiega Puddu – è giusto perciò che il presidente lo faccia chi possa seguire le squadre con costanza». Un passo indietro fatto anche negli investimenti. «Semplicemente perché ora raccogliamo i frutti del lavoro fatto coi giovani – continua Puddu – spendiamo meno perché in prima squadra ci siano tutti ragazzi di nostra proprietà. Non centra la regola dei fuoriquota, da noi i giovani giocherebbero aldilà dei numeri e degli obblighi imposti dalla Figc». In ogni caso sono cambiati i rimborsi spese anche per chi è rimasto. L'ex presidente ricorda: «Tutti i giocatori, i nuovi contattati e quelli dell'anno scorso, non avevano ancora firmato ed erano liberi di scegliere. Chi è andato via come Porcu, Floris, Diana, Puddu, Mannai l'ha fatto per seguire le proprie ambizioni, infatti sono in categoria superiore o in squadre di Promozione che puntano al vertice. Chi ha deciso di rimanere è stato felice di farlo e noi pure». Puddu poi rivendica la correttezza nella gestione societaria: «Sembra che in Sardegna faccia più notizia una società che paga regolarmente i rimborsi piuttosto che quella che “stecca” i giocatori, dovrebbe essere il contrario. Poi vai a vedere e ci sono squadre che puntano al salto di categoria che non hanno la Juniores regionale o con un settore giovanile dimezzato». Infine Puddu chiarisce anche la scelta dell'allenatore, Carlo Atzei, 35 anni, alla sua prima esperienza alla guida di una prima squadra. «Carlo conosce già l'ambiente e diversi giocatori avendo militato con noi, è un tecnico preparato».

In questo articolo
Squadre:
Campionato:
Stagione:
2011/2012
Tags:
Sardegna
Girone A
Intervista