«Usinese corazzata, sarà una gara bella e leale»
Il Posada sempre più in alto, Farina: «Pochi punti dalla vetta ma manteniamo il cuore leggero»
Quarto posto in classifica, con un bottino di 33 punti, a sole sei lunghezze di distanza dal terzetto di corazzate che occupano la prima piazza, con una partita, quella con l'Oschirese, ancora da recuperare e il big-match contro l'Usinese ormai alle porte: in casa Posada respirano l'aria di alta quota, a pieni polmoni, ma senza nessun tipo di assillo o di pressione e, dunque, senza avere l'obbligo di vincere a tutti i costi, aspetto questo che sta facendo la differenza. Mister Homar Farina si gode l'ottimo momento attraversato dalla sua squadra, con Zela e compagni che sono riusciti a mettere in piedi, almeno sino a questo momento, un piccolo, grande capolavoro sportivo. I biancocelesti si presentano alla sfida con la compagine guidata da mister Luca Calledda con un ruolino di marcia di tutto rispetto: il 2 a 1 rifilato a Luogosanto nell'ultima uscita vale, infatti, il decimo risultato utile di fila, ma le belle sorprese, in questo senso, potrebbero non essere finite.
«Quella di domenica era una partita difficilissima, non solo sulla carta — dichiara mister Homar Farina con la poca voce che gli è rimasta in gola dopo l'autentica battaglia andata in scena nell'ultimo turno di campionato — perchè sapevamo di incontrare una squadra che in casa non aveva mai perso. A tratti la partita è stata anche piuttosto nervosa, molto accesa sul piano dell'agonismo, ma è normale, considerando che entrambe le compagini volevano fortemente fare risultato e loro, soprattutto, ci tenevano a mantenere l'imbattibilità interna. Anche in panchina il clima era esagitato: abbiamo preso il gol a 20' dalla fine e poi siamo pure rimasti in dieci uomini».
Il tecnico aggiunge: «I miei ragazzi, comunque, hanno dimostrato di saper soffrire e stringere i denti, concedendo davvero poco agli avversari. Siamo riusciti a portare a casa tre punti molto importanti, che ci permettono di consolidare la nostra posizione in classifica e ci danno una bella spinta in più a proseguire con il lavoro fatto sino ad ora, perchè il rischio di vanificare tutto è sempre dietro l'angolo ed invece noi vogliamo continuare con il nostro percorso».
Grazie al 2 a 1 piazzato al Luogosanto è arrivato il decimo risultato utile di fila: se il girone di andata si era chiuso alla grande, il girone di ritorno sta andando addirittura meglio.
«Stiamo lavorando senza nessun tipo di pressione: il nostro obiettivo iniziale era quello di disputare una buona stagione, raggiungendo la salvezza in tutta tranquillità. I ragazzi sanno come la penso: ci concentriamo su un impegno alla volta, senza fare grossi programmi, e devo dire che questa sta diventando una caratteristica fondamentale del nostro atteggiamento. Se arrivi al match della domenica con la giusta tranquillità riesci ad esprimerti meglio, non ci sono dubbi; se invece hai l'assillo di dover vincere per forza magari non ottieni quello che cerchi. Il segreto è mantenere il cuore leggero: le partite si possono vincere o perdere, ma l'importante è dare tutto quello che puoi nell'arco dei 90', poi a fine gara si tirano le somme».
Il pari a reti bianche ottenuto contro il Calangianus e, prima ancora, l'1 a 1 strappato al Tempio ed il successo in esterna contro i sassaresi della Lanteri confermano che il Posada se la può giocare ad armi pari con le formazioni più quotate del girone.
«Questo è quello che raccontano i numeri; per il resto, conosciamo bene il blasone delle squadre che si trovano nella parte alta della classifica: alcune sono state costruite con il chiaro intento di vincere il campionato, a differenza nostra. Eppure ci troviamo a pochi punti dalla vetta, questo significa che stiamo facendo bene. Sembrerà una frase fatta, banale, ma faremo le nostre considerazioni soltanto a stagione conclusa. Una cosa comunque è certa: abbiamo imparato a conoscere i nostri limiti, credo che sia uno dei valori aggiunti di questo gruppo; sappiamo sino a dove ci possiamo spingere, un aspetto fondamentale nella gestione delle gare».
Farina sta curando particolarmente l'approccio alle partite. «Logicamente quando entriamo in campo non stiamo a pensare alla posizione che occupano in classifica i nostri avversari, anche perchè sulla carta puoi fare tutti i conti che vuoi, ma poi è al rettangolo verde che spetta l'ultimo verdetto. La cosa più importante è riuscire ad esprimere le nostre peculiarità, le caratteristiche migliori che poi, in sostanza, sono quelle che ci contraddistinguono e ci permettono di raccogliere i punti. Affrontiamo le sfide sempre con lo stesso atteggiamento, tenendo conto, ovviamente, che in campo ci sono pure gli avversari. Con Calangianus e Tempio ce la siamo giocata a viso aperto, offrendo una buona prestazione, stringendo i denti quando c'è stato da respingere i loro attacchi. Nel calcio va così: ci sono dei momenti in cui puoi permetterti di osare e altri in cui devi tenere botta, aspettando di riprendere le forze».
Forse si poteva fare qualcosa di più nei confronti interni contro Siniscola e Portotorres.
«Contro i primi, a dire la verità, non è stata una bellissima partita: essendo un derby era lecito aspettarsi qualcosa di più sul piano dello spettacolo, ma le due squadre erano molto contratte; noi non siamo stati pungenti in fase di finalizzazione, comunque lo 0 a 0 non è un risultato da buttare, nella maniera più assoluta. Se non sbaglio, per loro si trattava della prima partita con il nuovo mister in panchina: di solito quando cambi allenatore ti arrivano stimoli e motivazioni nuove, lavori con una testa diversa. Il risultato è giustissimo per quello che si è visto in campo».
Discorso simile può essere fatto per la sfida ai rosso-blù di Porqueddu.
«Si sono confermati una bella squadra: all'andata avevamo perso la gara in casa loro, al ritorno invece è uscita fuori una partita molto combattuta, ma purtroppo non siamo riusciti a sbloccarla. Ci dobbiamo accontentare».
In casa Posada ora si pensa alla sfida contro la quotatissima Usinese che, tra le altre cose, metterà di fronte il miglior attacco e la miglior difesa del torneo, con i baroniesi che hanno incassato nove reti appena in diciotto uscite.
«Si tratta di un piccolissimo riconoscimento per quello che stiamo facendo, ma il campionato è ancora molto lungo (ride). Ad oggi sono molto contento, ovviamente, e sono felice per i ragazzi: lavoriamo molto sulla fase difensiva, in settimana ci esercitiamo molto a ricreare tutte le situazioni che potremmo trovarci di fronte la domenica. Il pallone è sempre il protagonista assoluto nelle nostre sedute di allenamento. Con il preparatore atletico della squadra, Massimo Becconi c'è perfetta sintonia in questo senso; ci sta dando una grossissima mano d'aiuto e ci tengo a ringraziarlo pubblicamente».
Farina poi precisa: «Quando raggiungi l'equilibrio in difesa la squadra assume un atteggiamento diverso, si esprime con più sicurezza. Davanti, quindi, riesci ad essere più sbarazzino, perchè sai di avere le spalle ben coperte».
I bianco-celesti si presentano ad uno dei match clou della settima giornata di ritorno dall'alto del secondo posto in classifica.
«Sappiamo di affrontare una gran bella squadra, ma ce la viviamo con tranquillità (ride); all'andata non abbiamo sfigurato, anche se il primo tempo era stato completamente a loro favore; nella ripresa invece eravamo usciti fuori bene, giocando pure un buon calcio, ma nonostante la bella prestazione siamo rimasti a mani vuote».
Il tecnico ha le idee chiare. «Non caricheremo l'impegno, sul piano mentale, più del dovuto: scenderemo in campo con tutta la serenità che ci contraddistingue, che è quello di cui hanno bisogno i ragazzi, del resto. Vogliamo giocarcela senza timori reverenziali, ma con il giusto rispetto per i nostri prossimi avversari. Affronteremo una compagine che ha tantissimi punti di forza, in avanti, soprattutto, è davvero ben assortita».
Farina spende parole al miele per il suo collega: «Ho molta stima per mister Luca Calledda: sta facendo davvero un ottimo lavoro, da diversi anni a dire il vero, e i risultati parlano per lui; i rosso-blu sono una delle realtà più belle e solide del panorama della Promozione, una piazza di tutto rispetto. Ora si trovano al vertice, a sgomitare tra Tempio e Calangianus: verranno da noi con la chiara intenzione di portarsi via i tre punti; io posso solo sperare che sia una sfida leale, con il giusto tasso di agonismo, ma soprattutto mi auguro che i ragazzi in campo possano divertirsi, che è la cosa principale».
L'allenatore dei bianco-celesti, dal canto suo, sta vivendo un piccolo sogno ad occhi aperti.
«Senza falsa modestia posso assicurarti che è tutto frutto dell'impegno che mettiamo in campo durante la settimana. Vorrei spendere due parole per il lavoro encomiabile che sta portando avanti il presidente Enrico Mura: l'organigramma dirigenziale della società è risicato, ma in questo progetto ci sta mettendo anima e corpo; se ci troviamo così in alto, se stiamo riuscendo a mantenere un rendimento così elevato, gran parte del merito va a lui. Quando fuori dal campo funziona tutto alla perfezione i risultati sono una conseguenza: c'è grande armonia fra tutte le componenti in gioco, si è creato davvero un ottimo ambiente».
L'allenatore traccia la rotta in vista del finale di stagione.
«Ce la giocheremo sino all'ultimo, consapevoli che non abbiamo le carte per contendere il titolo alle più blasonate, anche se la classifica dice il contrario, ma io devo pensare non solo a chi ci precede ma anche alle rivali che abbiamo alle spalle. Ormai siamo lì, comunque, e proveremo a starci per più tempo possibile, considerando poi che abbiamo ancora una partita da recuperare. Il nostro obbiettivo principale è quello di continuare a crescere sul piano delle prestazioni, poi vedremo come andrà a finire».
È un vero peccato che quest'anno non ci siano i play-off.
«Un punto su cui ci siamo confrontati parecchio con il ostro direttore sportivo PierGiuseppe Pittorru: in Eccellenza hanno modificato il regolamento a campionato in corso, reinserendo gli spareggi tra la seconda e la terza; credo sia stato un errore non aver fatto lo stesso nel torneo di Promozione, considerando che ci sono diverse squadre che hanno investito un budget considerevole. Nel Girone C, al momento, non c'è una squadra che sta ammazzando la corsa al titolo: in caso contrario le dirette inseguitrici non avrebbero avuto nessuno stimolo, niente a cui ambire, e sarebbe stato decisamente frustrante».