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Il ritorno di San Bernardo: «Al Sant'Elia non potevo dire ancora di no»
Mereu: «Salvezza? Prima diventiamo un gruppo»

Il ritorno di San Bernardo: «Al Sant'Elia non potevo dire ancora di no»

Urla, richiama, incoraggia e spiega. Il primo giorno di Bernardo Mereu al Progetto Sant'Elia è un tre per uno, cioè tre allenamenti condensati in uno. «Non c'è tempo da perdere - spiega il tecnico - e sono tante le cose che dovremo ancora fare, ad esempio lavorare sulle palle inattive». Sembra essersi fermato il tempo sul sintetico di Via Schiavazzi ora che, al posto del dimissionario Gigi Piras, è tornato l'allenatore che la scorsa stagione ha compiuto il miracolo salvezza. L'ultima volta in allenamento di Mereu fu divertimento puro, era il 29 maggio e la squadra aveva appena conquistato la permanenza in serie D nel doppio confronto di playout contro il Monterotondo. C'erano il bomber Virdis e il compagno di reparto Caddeo in attacco, il gladiatore Giraldi e l'onnipresente Coppola a centrocampo, la roccia Serao in difesa e la saracinesca Floris in porta. Quegli "eroi" non ci sono ma ne sono rimasti parecchi altri come il capitano non giocatore Loi, quello effettivo Atzori, il vice Frongia, gli esterni Cordeddu e Christian Sanna e il difensore Fabio Boi, e si rivedono due facce non completamente nuove come quelle di Bodano e Sedda. Dessì poi lo conosceva già, così come Concas che ebbe un anno in preparazione alla Villacidrese.

C'è magari da familiarizzare coi nomi di Ferreira, Ezeadi, Eugenio, Pintus, Usai, Puddu, Mastromarino e tanti altri giovani della rosa. Lo aiuterà il suo nuovo vice, Ciro Gallo. «Dimentichiamo l'anno scorso e il suo epilogo - precisa subito Mereu - la squadra è diversa e le avversarie pure». Di uguale c'è la rincorsa da fare per la salvezza. L'anno scorso alla 20esima giornata, dopo il 4-1 all'Anziolavinio, il Sant'Elia era penultimo con 18 punti - mentre ora ne ha 16 - il distacco dai playout era di 2 punti e quello dalla salvezza diretta di 9 - così come è ora - perciò i discorsi da fare da un anno all'altro non cambiano neanche per San Bernardo: «C'è da sperare nel buon Dio e non in Mereu», taglia corto il tecnico. Che ha tanto da perdere in questo ritorno al Sant'Elia, specie in un periodo di mercato chiuso, al punto che i più razionali si chiedono: ma chi glielo avrà fatto fare? «L'amore verso Cagliari - spiega - e verso una società che sta facendo grandissimi sforzi per mantenere un quartiere del capoluogo alla ribalta nazionale. Non ci sono medaglie da mostrare, ogni anno è una nuova sfida da vivere intensamente». La stima verso il presidente Franco Cardia e il direttore Roberto Ibba è rimasta intatta: «A loro non potevo dire ancora di no». Così come fece a metà ottobre dopo l'esonero di Giordano, così come ha fatto in questi mesi a tante altre squadre sarde e non (vedi il Casale poi affidato a Virgilio Perra) per problemi di lavoro.

I quasi cinque mesi di inattività, comunque, non hanno arrugginito il tecnico cagliaritano che mette in guardia tutti sul traguardo salvezza-diretta: «Bisogna porsi obiettivi realmente perseguibili altrimenti i primi a dolersene sono i giocatori stessi. Prima di fare discorsi su dove potrà arrivare la squadra è importante che i ragazzi siano un gruppo, che abbiano la convinzione e il carattere di cercare subito la vittoria, solo così può crescere l'autostima». L'esordio è subito un trappolone, il primo di 14 che verranno da qui a fine torneo: «La Lupa Frascati è una delle squadre più forti del girone e tra le più in forma» ricorda Mereu, che fa la conta dei giocatori a disposizione: «Eugenio e Puddu sono infortunati, Ezeadi sarà squalificato, vediamo di mettere in campo undici giocatori in buone condizioni considerando anche le scelte obbligate dei fuoriquota». Una squadra logica si intravvede nelle prime prove tattiche: in difesa Sanna in porta e poi Cabras, Usai, Frongia e Boi nella linea a quattro, a centrocampo Dessì, Atzori e Bodano, in attacco Sanna, Ferreira e Cordeddu; la variante può essere un centrocampo a quattro arretrando di qualche metro Cordeddu e Sanna per far posto ad un'altra punta di ruolo come Pintus o Concas (il sacrificato sarebbe Bodano). Ma siamo solo ad inizio settimana.

In questo articolo
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2012/2013
Tags:
Sardegna
4 Ritorno
Girone G